Ecclesia in Europa |
12 Guardando all'Europa come comunità civile, non mancano segnali che aprono alla speranza: in essi, pur tra le contraddizioni della storia, con uno sguardo di fede possiamo cogliere la presenza dello Spirito di Dio che rinnova la faccia della terra.
Così li hanno descritti i Padri sinodali a conclusione dei loro lavori: « Constatiamo con gioia la crescente apertura dei popoli, gli uni verso gli altri, la riconciliazione tra nazioni per lungo tempo ostili e nemiche, l'allargamento progressivo del processo unitario ai Paesi dell'Est europeo.
Riconoscimenti, collaborazioni e scambi di ogni ordine sono in sviluppo, così che, a poco a poco, si crea una cultura, anzi una coscienza europea, che speriamo possa far crescere, specialmente presso i giovani, il sentimento della fraternità e la volontà della condivisione.
Registriamo come positivo il fatto che tutto questo processo si svolga secondo metodi democratici, in modo pacifico e in uno spirito di libertà, che rispetta e valorizza le legittime diversità, suscitando e sostenendo il processo di unificazione dell'Europa.
Salutiamo con soddisfazione ciò che è stato fatto per precisare le condizioni e le modalità del rispetto dei diritti umani.
Nel contesto, infine, della legittima unità economica e politica in Europa, mentre registriamo i segni della speranza offerti dalla considerazione data al diritto e alla qualità della vita, ci auguriamo vivamente che, in una fedeltà creativa alla tradizione umanistica e cristiana del nostro Continente, sia garantito il primato dei valori etici e spirituali ».21
Indice |
21 | Sinodo dei Vescovi - Seconda Assemblea Speciale per l'Europa, Messaggio finale, n. 6: L'Osservatore Romano, 23 ottobre 1999, p. 5 |