Ecclesia in Europa

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I martiri e i testimoni della fede

13 Ma intendo attirare l'attenzione in particolare su alcuni segni emersi nella vita propriamente ecclesiale.

Innanzitutto, con i Padri sinodali, voglio riproporre a tutti, perché non sia mai dimenticato, quel grande segno di speranza costituito dai tanti testimoni della fede cristiana, vissuti nell'ultimo secolo, all'Est come all'Ovest.

Essi hanno saputo far proprio il Vangelo in situazioni di ostilità e persecuzione, spesso fino alla prova suprema del sangue.

Questi testimoni, in particolare quanti tra di loro hanno affrontato la prova del martirio, sono un segno eloquente e grandioso, che ci è chiesto di contemplare e imitare.

Essi ci attestano la vitalità della Chiesa; ci appaiono come una luce per la Chiesa e per l'umanità, perché hanno fatto risplendere nelle tenebre la luce di Cristo; in quanto appartenenti a diverse confessioni cristiane, risplendono anche come segno di speranza per il cammino ecumenico, nella certezza che il loro sangue « è anche linfa di unità per la Chiesa ».22

Ancora più radicalmente, essi ci dicono che il martirio è la suprema incarnazione del Vangelo della speranza:

« I martiri, infatti, annunciano questo Vangelo e lo testimoniano con la loro vita fino all'effusione del sangue, perché sono certi di non poter vivere senza Cristo e sono pronti a morire per lui nella convinzione che Gesù è il Signore e il Salvatore dell'uomo e che, quindi, solo in lui l'uomo trova la pienezza vera della vita.

In tal modo, secondo l'ammonimento dell'apostolo Pietro, si mostrano pronti a rendere ragione della speranza che è in loro ( 1 Pt 3,15 ).

I martiri, inoltre, celebrano il "Vangelo della speranza", perché l'offerta della loro vita è la manifestazione più radicale e più grande di quel sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, che costituisce il vero culto spirituale ( Rm 12,1 ), origine, anima e culmine di ogni celebrazione cristiana.

Essi, infine, servono il "Vangelo della speranza", perché con il loro martirio esprimono in grado sommo l'amore e il servizio all'uomo, in quanto dimostrano che l'obbedienza alla legge evangelica genera una vita morale e una convivenza sociale che onora e promuove la dignità e la libertà di ogni persona ».23

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22 Giovanni Paolo II, Discorso all'Angelus ( 25 agosto 1996 ), 2: Insegnamenti XIX/2 (1996), 237;
Propositio 9
23 Sinodo dei Vescovi - Seconda Assemblea Speciale per l'Europa, Instrumentum laboris, n. 88: L'Osservatore Romano, 6 agosto 1999 - Suppl., p. 17