Religiosi e promozione umana |
La Chiesa, che sotto l'impulso dello Spirito continuamente si rinnova, è il contesto vivo e dinamico dentro il quale anche la VITA religiosa scopre stimoli e indicazioni per il proprio rinnovamento spirituale e apostolico.
L'incontro tra la missione della Chiesa e la storia dell'uomo nel mondo contemporaneo è divenuto sempre più esplicito e intenso, tracciando cammini nuovi di testimonianza, di evangelizzazione e promozione umana:
- dalla costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo ( GS ) al Sinodo dei Vescovi ( 1971 ) sulla giustizia nel mondo;
- dalla « Populorum Progressio » ( 1967 ) alla « Octogesima Adveniens » ( 1971 );
- dalla « Evangelii Nuntiandi » ( 1975 ) alla prima enciclica dell'attuale Sommo Pontefice « Redemptor Hominis » ( 1979 ).
Cristo appare sempre più come « centro del cosmo e della storia » ( RH 1 ) e la missione della Chiesa come un impegno appassionato e infaticabile nel far incontrare ogni uomo con Cristo, l'Uomo nuovo ( GS 22; RH 8, RH 13-14 ).
E poiché religiosi e religiose, per loro stessa vocazione, sono « agli avamposti della missione » della Chiesa ( EN 69 ), ad essi appare più urgente dare risposta al « bruciante interrogativo » dell'esortazione apostolica « Evangelica Testificatio », affinché il loro rinnovamento divenga, a sua volta, stimolo di rinnovamento per la Chiesa e per il mondo ( ET 52 ).
La riunione plenaria dei Padri della S. Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari, nei giorni 25-28 aprile 1978, dedicava perciò la sua attenzione al tema « Religiosi e Promozione Umana », con riferimento anche alle espressioni sociopolitiche.
Si volevano offrire, in tal modo, criteri di discernimento rispondenti alla natura e alla missione proprie della VITA religiosa e, insieme, ai principali problemi che le situazioni di fatto ponevano in maggiore evidenza.
L'ampia inchiesta preliminare ne dimostrava l'opportunità e l'urgenza.
Ma « la missione propria, che Cristo ha affidato alla sua Chiesa, non è di ordine politico, economico e sociale: il fine che le è prefisso, infatti, è di natura religiosa » ( GS 42 ).
E questo deve trovare un segno particolarmente incisivo in coloro che della dimensione « religiosa » fanno la qualifica caratterizzante delle proprie scelte e del loro stesso nome, nella Chiesa e nella società ( cfr. LG 44; ET 7; EN 8-9 ).
Una successiva riunione plenaria, il 4-7 marzo 1980, veniva perciò a dare pienezza di significati e di armonia alla missione dei religiosi e religiose nella Chiesa, tracciando i lineamenti di una « dimensione contemplativa » che specifica con particolari accenti e rende feconda ogni VITA religiosa.
Le preoccupazioni emerse, anche questa volta dall'inchiesta preparatoria, si trovano riflesse negli orientamenti che i Padri della Plenaria hanno ritenuti come più attuali; confortati, in questo, dal messaggio che il S. Padre ha voluto inviare.
In esso possiamo leggere una sintesi efficace dei valori e delle esigenze di una vita contemplativa che, per gli istituti di vita attiva, comporta soprattutto una ricerca di compenetrazione fra consacrazione e missione; e, per gli istituti specificamente contemplativi, la gioiosa convinzione di una scelta che ricorda costantemente alla comunità cristiana « la parte migliore » ( cfr. Lc 10,42 ).
Due temi, dunque, che si presentano come due componenti sostanziali e indivisibili della vita e della missione dei religiosi nella Chiesa.
Gli orientamenti che le Plenarie della S. Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari ci offrono, e che per la loro complementarità sono presentati insieme, vengono a riaffermare e precisare il ruolo specifico della vita religiosa nella comunione ecclesiale, che i precedenti criteri direttivi di « Mutuae Relationes » ( 14 maggio 1978 ) avevano approfondito e descritto.
Il Santo Padre ha preso visione dei documenti con vivo apprezzamento per il lavoro compiuto e ha dato il Suo assenso alla pubblicazione dei medesimi, auspicando che essa giovi a rendere sempre più generoso, coerente e perseverante l'impegno delle anime consacrate, affinché rispondano sempre meglio alla divina chiamata e ne vivano in letizia e fedeltà tutte le dimensioni.
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