Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis |
100. La formazione sacerdotale per sua natura è tale da dover essere continuata, e sempre maggiormente perfezionata durante tutta la vita, particolarmente nei primi anni dopo la sacra ordinazione.227
Per questa ragione il decreto Optatam totius, n. 22, prescrive che la formazione sacerdotale deve essere proseguita e perfezionata dopo il seminario, per quanto riguarda l'aspetto spirituale, intellettuale e soprattutto pastorale, affinché i nuovi sacerdoti possano meglio intraprendere e proseguire il compito apostolico.
A questo proposito si favorisca fra i sacerdoti l'attività svolta insieme ( teamwork, èquipe ), che specialmente oggi può offrire molti vantaggi al ministero pastorale.228
101. Per perfezionare la formazione dopo il seminario, nella « Ratio institutionis sacerdotalis » siano indicate le iniziative che, secondo le necessità locali, la Conferenza Episcopale sceglie e raccomanda.
Ne vengono qui proposte alcune più consuete come esempio:229
a) L'anno o il biennio pastorale, durante il quale i sacerdoti novelli abitano assieme e, ogni settimana, per alcuni giorni si dedicano alla scuola e allo studio pastorale; negli altri giorni, esercitano il ministero nelle parrocchie.
b) La formazione pastorale protratta per alcuni anni, durante i quali i giovani sacerdoti già addetti al ministero si radunano ogni settimana per uno o due giorni, per corsi e per studi aventi per oggetto la pastorale.
c) I corsi da tenersi durante le vacanze o in altro tempo opportuno, mediante i quali i giovani sacerdoti esaminano i problemi pastorali, ne ricercano la soluzione, e preparano inoltre gli esami triennali.
d) Il mese sacerdotale dopo circa cinque anni di ministero, durante il quale i giovani sacerdoti si rinnovano spiritualmente con gli esercizi spirituali e si perfezionano ulteriormente, assistiti da esperti, sia nella scienza con corsi di aggiornamento, sia nella pratica pastorale, mediante discussione dei problemi relativi.
Tutto questo però non avrà la desiderata efficacia, qualora non si abbia un coordinamento tra il seminario e i corsi del doposeminario e la direzione di questi non sia affidata ad un sacerdote veramente eminente per scienza, virtù ed esperienza.
È infine necessario che in tutte queste iniziative si abbia una fraterna collaborazione dei parroci e dei sacerdoti di età più matura e di maggiore esperienza, collaborazione che, perfezionando la formazione pastorale dei giovani sacerdoti, incrementi quella fraternità raccomandata dal decreto Presbyterorum Ordinis ( n. 8 ) e impedisca la frattura tra le nuove e le vecchie generazioni di sacerdoti.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha approvato, confermato e ordinato di pubblicare la presente edizione della « Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis », rivista a norma del nuovo Codice di Diritto Canonico.
Roma, dal Palazzo delle Congregazioni, il 19 marzo 1985, Solennità di S. Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria
William Card. W. Baum Prefetto
Antonio M. Javierre Ortas Arciv. tit. di Meta Segretario
Indice |
227 | Decr.
Presbyterorum Ordinis, n. 19; Decr. Christus Dominus, n. 16; Decr. Perfectae caritatis, n. 18; cfr. Pio XII, Motu proprio Quandoquidem templum, 2 aprile 1949: A.A.S. 41 (1949), p. 165; Esort. Apost. Menti Nostrae, 23 settembre 1950; Cost. Apost. Sedes sapientiae, 31 maggio 1956: A.A.S. 48 (1956), p. 364; Giovanni XXIII, Alloc. Questo incontro, ai direttori spirituali riuniti in Roma, 9 settembre 1962; Paolo VI, Motu proprio Ecclesiae Sanctae, 6 agosto 1966 |
228 | Cfr. Decr. Presbyterorum Ordinis, n. 7 |
229 | Cfr. S. Congregazione per il clero, Lettera Circolare ai Presidenti delle Conferenze Episcopali sulla formazione permanente del clero soprattutto giovane, 4 novembre 1969, nn. 16-21 |