Il dialogo e l'annuncio |
D'altro canto, l'annuncio mira a guidare gli uomini e le donne alla conoscenza esplicita di ciò che Dio ha fatto in Gesù Cristo e per tutti e a invitarli a diventare discepoli di Gesù diventando membri della Chiesa.
Quando la Chiesa, in obbedienza al comandamento del Signore Risorto e alle istruzioni dello Spirito, si mette al lavoro per realizzare l'obiettivo dell'annuncio, lo deve fare spesso in una maniera progressiva.
Bisogna utilizzare il discernimento per vedere il grado di presenza di Dio nella storia personale di ciascuno.
I fedeli delle altre religioni - come anche i Cristiani - possono scoprire che vi sono già molti valori condivisi.
Ciò può rappresentare una sfida che può essere vissuta tramite la testimonianza della comunità cristiana o tramite la professione di fede individuale, con la quale viene confessata umilmente la piena identità di Gesù.
Poi, quando i tempi sono maturi, si può porre la domanda decisiva di Gesù: "Chi dite voi che io sia?".
La vera risposta a questa domanda può venire solo dalla fede.
La predicazione e la confessione, su ispirazione della Grazia, che Gesù di Nazareth è il Figlio di Dio Padre, il Signore Risorto e il Redentore, costituisce la fase finale dell'annuncio.
Chi professa liberamente questa fede è invitato a divenire un discepolo di Gesù all'interno della sua Chiesa e di assumere un ruolo responsabile nella missione di quest'ultima.
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