Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano

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Il ministero della parola di Dio nell'evangelizzazione

50 Il ministero della Parola ( At 6,4 )126 è elemento fondamentale della evangelizzazione.

La presenza cristiana in mezzo ai differenti gruppi umani e la testimonianza di vita hanno bisogno di essere chiariti e giustificati dall'annuncio esplicito di Gesù Cristo, il Signore.

« Non c'è vera evangelizzazione se il nome, l'insegnamento, la vita e le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nazaret, Figlio di Dio, non siano proclamati ».127

Anche quelli che sono già discepoli di Cristo hanno bisogno di essere alimentati costantemente dalla parola di Dio per crescere nella loro vita cristiana.128

Il ministero della Parola, all'interno dell'evangelizzazione, trasmette la Rivelazione per mezzo della Chiesa, valendosi delle « parole » umane.

Però queste sono sempre riferite alle « opere »: a quelle che Dio realizzò e continua a realizzare, specialmente nella liturgia; alla testimonianza di vita dei cristiani; all'azione trasformatrice che questi, uniti a tanti uomini di buona volontà, realizzano nel mondo.

Questa parola umana della Chiesa è il mezzo di cui si serve lo Spirito Santo per continuare il dialogo con l'umanità.

Egli è infatti l'agente principale del ministero della Parola, colui per il quale « la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa, e per mezzo di questa nel mondo».129

Il ministero della Parola si esercita in « forme diverse ».130

La Chiesa, fin dall'epoca apostolica,131 nel suo desiderio di offrire la parola di Dio nella maniera più appropriata, ha realizzato questo ministero attraverso svariatissime forme.132

Queste servono tutte per veicolare quelle funzioni basilari che il ministero della Parola è chiamato a svolgere.

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126 Il ministero della Parola divina, è svolto nella Chiesa da parte:
– dei ministri ordinati ( Cod. Diritto Can. 756-757 );
– dei membri degli istituti di vita consacrata, in forza della loro consacrazione a Dio ( Cod. Diritto Can. 758 );
– dei fedeli laici in forza del loro battesimo e della confermazione ( Cod. Diritto Can. 759 ).
In merito al termine ministero (servitium), occorre rilevare che solo il costante riferimento all'unico e fontale ministero di Cristo permette, in una certa misura, di applicare anche ai fedeli non ordinati, senza ambiguità, il termine ministero… In senso originario, esso esprime l'opera con cui i membri della Chiesa prolungano, al suo interno e per il mondo, la missione di Cristo.
Quando, invece, il termine viene differenziato nel rapporto e nel confronto tra i diversi munera e officia, allora occorre avvertire con chiarezza che solo in forza della sacra Ordinazione esso ottiene quella pienezza e univocità di significato che la tradizione gli ha sempre attribuito (cf Giovanni Paolo II, Allocuzione al Simposio sulla « Partecipazione dei fedeli laici al Ministero », n. 4: L'Osservatore Romano, 23 aprile 1994, p. 4)
127 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 22
Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 51-53
128 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 42-45.54.57
129 Dei Verbum 8c
130 Dei Verbum 4b;
Christus Dominus 13c
131 Nel Nuovo Testamento appaiono forme molto diverse di quest'unico ministero: « annuncio », « insegnamento », « esortazione » …
La ricchezza di espressioni è notevole
132 Le modalità attraverso le quali si canalizza l'unico ministero della Parola non sono, in realtà, intrinseche al messaggio cristiano.
Sono, piuttosto, accentuazioni, tonalità, sviluppi più o meno esplicitati, adattati alla situazione di fede di ciascuna persona e di ciascun gruppo umano nelle loro concrete circostanze.