Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano |
261 Le diverse « associazioni, movimenti e gruppi di fedeli »,784 che si sviluppano nella Chiesa particolare, hanno come finalità quella di aiutare i discepoli di Gesù Cristo a compiere la loro missione laicale nel mondo e nella stessa Chiesa.
In tali aggregazioni i cristiani si dedicano « alla pratica della pietà, all'apostolato diretto, alla carità e all'assistenza, alla presenza nelle realtà temporali ».785
In tutte queste associazioni e movimenti, al fine di coltivare con profondità tali dimensioni fondamentali della vita cristiana, si imparte, in un modo o nell'altro, una necessaria formazione: « Hanno, infatti, la possibilità, ciascuno con i propri metodi, di offrire una formazione profondamente inserita nella stessa esperienza di vita apostolica, come pure hanno l'opportunità di integrare, concretizzare e specificare la formazione che i loro aderenti ricevono da altre persone o Comunità ».786
La catechesi è sempre una dimensione fondamentale nella formazione di ogni laico.
Perciò, queste associazioni e movimenti riservano, ordinariamente, « speciali tempi alla catechesi ».787
Di fatti, questa non è un'alternativa alla formazione cristiana da essi impartita, ma ne è una dimensione essenziale.
262 Quando la catechesi si compie all'interno di queste associazioni e movimenti, devono essere considerati alcuni aspetti. In particolare:
a) Occorre rispettare la « natura propria »788 della catechesi, sviluppando tutta la ricchezza del suo concetto, mediante la triplice dimensione della parola, della memoria e della testimonianza ( la dottrina, la celebrazione e l'impegno nella vita ).789
La catechesi, qualunque sia il « luogo » dove si compie, è prima di tutto una formazione organica e basilare della fede.
Deve includere, pertanto, « uno studio serio della dottrina cristiana »790 e deve costituire una seria formazione religiosa « aperta a tutte le componenti della vita cristiana ».791
b) Questo non è un impedimento affinché la finalità propria delle associazioni e dei movimenti - con i loro propri carismi - possano esprimere, con determinati accenti, una catechesi che, comunque, dovrà sempre restare fedele al suo carattere proprio.
L'educazione attraverso la proposta della spiritualità propria di un'associazione o movimento - che è pur sempre di una grande ricchezza per la Chiesa - sarà tipica di un tempo successivo a quello della formazione basica cristiana, che è comune a ogni cristiano.
Prima bisogna educare a ciò che è comune a tutti i membri della Chiesa, piuttosto che a ciò che è peculiare o diversificante.
c) Parimenti, bisogna affermare che i movimenti e le associazioni, in ordine alla catechesi, non sono una alternativa ordinaria alla Parrocchia, in quanto questa è comunità educativa di riferimento propriamente tale.792
Indice |
784 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 70 |
785 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 70 Qui si fa riferimento a quelle associazioni, movimenti o gruppi di fedeli, nei quali vengono curati gli aspetti catechistici nei loro scopi formativi, ma che non nascono propriamente per costituirsi in ambiti di catechizzazione. |
786 | Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 62 |
787 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 67 |
788 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 47b |
789 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 47b |
790 | Giovanni Paolo II,
Catechesi Tradendae 47. In questo testo, Giovanni Paolo II parla dei diversi gruppi di giovani: gruppi di azione cattolica, gruppi caritativi, di orazione, di riflessione cristiana … Chiede che in essi non manchi « uno studio serio della dottrina cristiana ». La catechesi è una dimensione che deve sempre darsi nella vita apostolica del laicato |
791 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 21 |
792 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 67b-c |