Apostolorum successores

Indice

Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi

Introduzione

Successori degli Apostoli ( "Apostolorum Successores" ) per istituzione divina, i Vescovi, mediante lo Spirito Santo che è loro conferito nella consacrazione episcopale, sono costituiti Pastori della Chiesa, col compito di insegnare, santificare e guidare, in comunione gerarchica col Successore di Pietro e con gli altri membri del Collegio episcopale.

Il titolo di "Successore degli Apostoli" è alla radice del ministero pastorale del Vescovo e della sua missione nella Chiesa e ben definisce la figura del Vescovo e la sua missione.

I Vescovi, in quanto inseriti nel Collegio episcopale, che succede al Collegio apostolico, sono intimamente uniti a Cristo Gesù, che continua a scegliere e a mandare i suoi apostoli.

Il Vescovo, come successore degli Apostoli, in forza della consacrazione episcopale e mediante la comunione gerarchica, è il principio visibile e il garante dell'unità della sua Chiesa particolare.1

Il libro dell'Apocalisse afferma che le mura della nuova Gerusalemme "poggiano su dodici basamenti, sui quali sono i dodici nomi dei dodici Apostoli" ( Ap 21,14 ).

La Costituzione dogmatica Lumen Gentium insegna: "I Vescovi per divina istituzione sono succeduti al posto degli Apostoli, quali Pastori della Chiesa, e chi li ascolta, ascolta Cristo, chi li disprezza, disprezza Cristo e Colui che ha mandato Cristo".2

L'essere successori degli Apostoli dà ai Vescovi la grazia e la responsabilità di assicurare alla Chiesa la nota dell'apostolicità.

Affinché il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, gli Apostoli lasciarono come successori i Vescovi, affidando ad essi il loro proprio compito di magistero.3

Per questo i Vescovi, lungo il susseguirsi delle generazioni, sono chiamati a custodire e a trasmettere la Sacra Scrittura ed a promuovere la Traditio, cioè l'annuncio dell'unico Vangelo e dell'unica fede, nell'integra fedeltà all'insegnamento degli Apostoli; allo stesso tempo, sono tenuti ad illuminare con la luce del Vangelo le questioni nuove che i cambiamenti delle situazioni storiche dell'umanità continuamente presentano ( cambiamenti in questioni culturali, sociali ed economiche, scientifiche e tecnologiche, ecc. ).4

I Vescovi, inoltre, hanno il compito di santificare e di guidare il Popolo di Dio "cum et sub Petro", in continuità con l'opera svolta dai Vescovi loro predecessori e con dinamismo missionario.

Il presente Direttorio, che riprende, aggiorna e completa quello del 22 febbraio 1973, è stato elaborato dalla Congregazione per i Vescovi al fine di offrire ai "Pastori del gregge di Cristo" uno strumento utile ad un più organico ed efficace esercizio del loro complesso e difficile ministero pastorale nella Chiesa e nella società di oggi.

Esso intende aiutare i Vescovi ad affrontare con umile fiducia in Dio e con coerente coraggio le sfide che l'ora presente - caratterizzata da problemi nuovi, grande progresso e repentini cambiamenti - porta con sé, in questo inizio del terzo millennio.

Il Direttorio fa seguito a quella ricca tradizione che, a partire dal XVI secolo, molti autori ecclesiastici crearono, con scritti di diverso nome, quali Enchiridion, Praxis, Statuta, Ordo, Dialogi, Aphorismata, Munera, Institutiones, Officium e altri simili, per fornire ai Vescovi organici sussidi pastorali per un miglior svolgimento del loro ministero.

Le fonti principali di questo Direttorio sono costituite dal Concilio Vaticano II, dai molti documenti ed insegnamenti pontifici pubblicati in questi anni e dal Codice di Diritto Canonico, promulgato nel 1983.

Significativamente, il Direttorio viene pubblicato all'indomani della promulgazione dell'Esortazione apostolica post-sinodale Pastores gregis, che ha raccolto le proposte e i suggerimenti della X Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ( anno 2001 ), la quale ha avuto come tema: "Il Vescovo ministro del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo" e che è stata dedicata al ministero episcopale.

Con tale Esortazione apostolica è stata completata la riflessione magisteriale svolta dal Santo Padre, a seguito dei Sinodi relativi, sulle varie vocazioni del Popolo di Dio nell'ambito dell'ecclesiologia di comunione delineata dal Concilio Vaticano II, che ha nel Vescovo diocesano il centro propulsore ed il segno visibile.

Pertanto, il Direttorio è strettamente collegato con l'Esortazione apostolica Pastores gregis per quanto concerne i suoi fondamenti dottrinali e pastorali.

Esso è stato elaborato dopo un'ampia consultazione, tenendo presenti i suggerimenti ed i voti espressi da vari Vescovi diocesani e da alcuni Vescovi emeriti.

Il Direttorio, infine, ha natura fondamentalmente pastorale e pratica, con indicazioni e direttive concrete per l'attività dei Pastori, salva restando la prudente discrezionalità del singolo Vescovo nell'attuarne l'applicazione, soprattutto in considerazione delle particolari condizioni di luogo, di mentalità, di situazione sociale e di fioritura della fede.

Ovviamente, quanto in esso è desunto dalla disciplina della Chiesa conserva lo stesso valore che ha nelle proprie fonti.

  Indice

1 Cf. Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 23
2 Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 20;
cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, 860-862
3 Cf. Conc. Ecum.Vat. II, Costituzione dogmatica Dei Verbum, 7;
Catechismo della Chiesa Cattolica, 77-79
4 Cf. Decreto Ad Gentes, 38;
Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale, Pastores Gregis, 8