Ad gentes |
I laici cooperano all'opera evangelizzatrice della Chiesa partecipando insieme come testimoni e come vivi strumenti alla sua missione salvifica17 soprattutto quando, chiamati da Dio, vengono destinati dai vescovi a quest'opera.
Nelle terre già cristiane i laici cooperano all'opera evangelizzatrice sviluppando in se stessi e negli altri la conoscenza e l'amore per le missioni, suscitando delle vocazioni nella propria famiglia, nelle associazioni cattoliche e nelle scuole, offrendo sussidi di qualsiasi specie, affinché il dono della fede, che hanno ricevuto gratuitamente, possa essere comunicato anche ad altri.
Nelle terre di missione invece, i laici, sia forestieri che autoctoni, devono insegnare nelle scuole, avere la gestione delle faccende temporali, collaborare alla attività parrocchiale e diocesana, stabilire e promuovere l'apostolato laicale nelle sue varie forme, affinché i fedeli delle giovani Chiese possano svolgere quanto prima la propria parte nella vita della Chiesa.18
I laici infine devono offrire volentieri la loro collaborazione in campo economico-sociale ai popoli in via di sviluppo.
Tale collaborazione è tanto più degna di lode quanto più direttamente riguarda la fondazione di istituti connessi con le strutture fondamentali della vita sociale, o destinati alla formazione di coloro che hanno responsabilità politiche.
Meritano una lode speciale quei laici che nelle università o negli istituti scientifici promuovono con le loro ricerche di carattere storico o scientifico religioso la conoscenza dei popoli e delle religioni, aiutando così i messaggeri del Vangelo e preparando i1 dialogo con i non cristiani.
Collaborino poi fraternamente con gli altri cristiani, con i non cristiani, specialmente con i membri delle associazioni internazionali, proponendosi costantemente come obiettivo che « la costruzione della città terrena sia fondata sul Signore ed a lui sia sempre diretta ».19
Naturalmente per assolvere tutti questi compiti i laici hanno bisogno di un'indispensabile preparazione tecnica e spirituale, da impartire in istituti specializzati, affinché la loro vita costituisca tra i non cristiani una testimonianza a Cristo, secondo l'espressione dell'Apostolo: « Non date scandalo né ai Giudei né ai Gentili, né alla Chiesa di Dio, così come anch'io mi sforzo di piacere a tutti in ogni cosa, non cercando il mio vantaggio, ma quello del più gran numero, perché siano salvi » ( 1 Cor 10,32-33 ).
Indice |
17 | Lumen gentium 33; Lumen gentium 35 |
18 | Pio XII, Enc.
Evangelii Praecones, 2 giugno 1951 Giovanni XXIII, Enc. Princeps Pastorum, 28 nov. 1959 |
19 | Lumen gentium 46 |