Lettera ai fedeli
( Seconda recensione )
[179] Nel nome del Signore, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
A tutti i cristiani religiosi, chierici e laici uomini e donne, a tutti gli abitanti del mondo intero, frate Francesco, loro servo e suddito, ossequio rispettoso, pace dal cielo e sincera carità nel Signore.
[180] Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore.
E perciò, considerando che non posso visitare personalmente i singoli, a causa della malattia e debolezza del mio corpo, mi sono proposto di riferire a voi, mediante la presente lettera e messaggio, le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita ( Gv 6,63 ).
[181] L'altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele ( Cfr. Lc 1,31 ), annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa Vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.
[182] Lui, che era ricco ( 2 Cor 8,9 ) sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà.
[183] E, prossimo alla passione ( Cfr. Mt 26,17-20; Mc 14,12-16; Lc 22,7-13 ), celebrò la pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane, rese grazie, lo benedisse e lo spezzò dicendo: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo" ( Mt 26,26 ).
E prendendo il calice disse: "Questo è il mio sangue della nuova alleanza, che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati" ( Mt 26,27 ).
Poi pregò il Padre dicendo: "Padre, se è possibile, passi da me questo calice".
E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che scorre per terra ( Lc 22,44 ).
Depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo: "Padre, sia fatta la tua volontà; non come voglio io, ma come vuoi tu" ( Mt 26,39.42; ).
[184] E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull'altare della croce, non per sé, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose ( Cfr. Gv 1,3 ), ma in espiazione dei nostri peccati, lasciando a noi l'esempio perché ne seguiamo le orme ( 1 Pt 2,21 ).
E vuole che tutti siamo salvi per mezzo di lui e che lo riceviamo con cuore puro e col nostro corpo casto.
185] Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere ed essere salvati per mezzo di lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero ( Cfr. Mt 11,30 ).
[186] 1 Coloro che non vogliono gustare quanto sia soave il Signore ( Cfr. Sal 34,9 ) e preferiscono le tenebre alla luce ( Gv 3,19 ), rifiutando di osservare i comandamenti di Dio, sono maledetti; di essi dice il profeta: "Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti" ( Sal 119,21 ).
1 Invece, quanto sono beati e benedetti quelli che amano il Signore e fanno così come dice il Signore stesso nel Vangelo: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e tutta l'anima, e il prossimo tuo come te stesso" ( Mt 22,37.39 ).
[187] Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e mente pura, poiché egli stesso, ricercando questo sopra tutte le altre cose, disse: I veri adoratori adoreranno il Padre nello Spirito e nella verità ( Gv 4,23 ).
Tutti infatti quelli che lo adorano, bisogna che lo adorino nello spirito ( Cfr. Gv 4,24 ) della verità.
[188] 21 Ed eleviamo a lui lodi e preghiere giorno e notte ( Sal 32,4 ), dicendo: "Padre nostro, che sei nei cieli" ( Mt 6,9 ), poiché bisogna che noi preghiamo sempre senza stancarci ( Lc 18,1 ).
[189] Dobbiamo anche confessare al sacerdote tutti i nostri peccati e ricevere da lui il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo.
Chi non mangia la sua carne e non beve il suo sangue, non può entrare nel regno di Dio ( Cfr. Gv 6,55.57 e Gv 3,5 ).
Lo deve però mangiare e bere degnamente, poiché chi lo riceve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non discernendo il corpo del Signore ( 1 Cor 11,29 ), cioè non distinguendolo dagli altri cibi.
[190] Facciamo, inoltre, frutti degni di penitenza ( Cfr. Lc 3,8 ).
E amiamo i prossimi come noi stessi ( Cfr. Mt 22,39 ).
E se uno non vuole amarli come se stesso, almeno non arrechi loro del male, ma faccia del bene.
[191] Coloro poi che hanno ricevuto l'autorità di giudicare gli altri, esercitino il giudizio con misericordia, così come essi stessi vogliono ottenere misericordia dal Signore; infatti il giudizio sarà senza misericordia per coloro che non hanno usato misericordia ( Gv 2,13 ).
[192] Abbiamo perciò carità e umiltà e facciamo elemosine, perché l'elemosina lava l'anima dalle brutture dei peccati.
Gli uomini infatti perdono tutte le cose che lasciano in questo mondo, ma portano con sé la ricompensa della carità e le elemosine che hanno fatto, di cui avranno dal Signore il premio e la degna ricompensa.
[193] Dobbiamo anche digiunare e astenerci dai vizi e dai peccati ( Cfr. Tb 4,11; Tb 12,9 ). a e da ogni eccesso nel mangiare e nel bere ed essere cattolici.
Dobbiamo anche visitare frequentemente le chiese e venerare e usare reverenza verso i chierici, non tanto per loro stessi, se sono peccatori, ma per l'ufficio e l'amministrazione del santissimo corpo e sangue di Cristo, che sacrificano sull'altare e ricevono e amministrano agli altri.
[194] E siamo tutti fermamente convinti che nessuno può essere salvato se non per mezzo delle sante parole e del sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che i chierici pronunciano, annunciano e amministrano.
Ed essi soli debbono amministrarli e non altri.
Specialmente poi i religiosi, i quali hanno rinunciato al mondo, sono tenuti a fare molte altre cose e più grandi, senza però tralasciare queste ( Cfr. Lc 11,42 ).
[195] Dobbiamo avere in odio i nostri corpi con i vizi e i peccati, poiché il Signore dice nel Vangelo: Tutte le cose cattive, i vizi e i peccati escono dal cuore ( Cfr. Mt 15,18-19; Mc 7,23 ).
[196] Dobbiamo amare i nostri nemici e fare del bene a coloro che ci odiano ( Cfr. Mt 5,44; Lc 6,27 ).
Dobbiamo osservare i precetti e i consigli del Signore nostro Gesù Cristo.
Dobbiamo anche rinnegare noi stessi ( Cfr. Mt 16,24 ) e porre i nostri corpi sotto il giogo del servizio e della santa obbedienza, così come ciascuno ha promesso al Signore.
[197] E nessun uomo si ritenga obbligato dall'obbedienza a obbedire a qualcuno là dove si commette delitto o peccato.
E colui al quale è affidata l'obbedienza e che è ritenuto maggiore, sia come il minore ( Lc 22,26 ) e servo degli altri fratelli, e usi ed abbia nei confronti di ciascuno dei suoi fratelli quella misericordia che vorrebbe fosse usata verso di sé qualora si trovasse in un caso simile.
[198] E per il peccato commesso dal fratello non si adiri contro di lui, ma lo ammonisca e lo conforti con ogni pazienza e umiltà.
[199] Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne ( Cfr. 1 Cor 1,26 ), ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri.
Teniamo i nostri corpi in umiliazione e dispregio, perché noi, per colpa nostra, siamo miseri, fetidi e vermi, come dice il Signore per bocca del profeta: "lo sono un verme e non un uomo, l'obbrobrio degli uomini e scherno del popolo" ( Sal 22,7 ).
Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio ( 1 Pt 2,13 ).
[200] E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore ( Is 11,2 ), ed egli ne farà sua abitazione e dimora ( Cfr. Gv 14,23 ).
E saranno figli del Padre celeste ( Cfr. Mt 5,45 ), di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo ( Cfr. Mt 12,50 ).
Siamo sposi, quando l'anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l'azione dello Spirito Santo.
E siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo ( Cfr. Mt 12,50 ), che è in cielo.
Siamo madri ( Cfr. 1 Cor 6,20 ), quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l'amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri ( Cfr. Mt 5,16 ).
[201] Oh, come è glorioso e santo e grande avere in cielo un Padre!
Oh, come è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo!
Oh, come è santo come è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e figlio, il quale offrì la sua vita per le sue pecore ( Cfr. Gv 10,15 ) e pregò il Padre per noi, dicendo: "Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato ( Gv 17,11 ).
Padre, tutti coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me ( Gv 17,6 ).
E le parole che desti a me, le ho date a loro; ed essi le hanno accolte e veramente hanno riconosciuto che io sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato ( Gv 17,8 ).
Io prego per loro e non per il mondo ( Gv 17,9 ).
Benedicili e santificali ( Gv 17,17 ).
E per loro io santifico me stesso, affinché siano santificati nell'unità, come lo siamo noi ( Gv 17,19.11 ).
E voglio, o Padre, che dove io sono ci siano anch'essi con me, affinché vedano la mia gloria nel tuo regno" ( Gv 17,24; Mt 20,21 ).
[202] A colui che tanto patì per noi, che tanti beni ha elargito e ci elargirà in futuro, a Dio, ogni creatura che vive nei cieli, sulla terra, nel mare e negli abissi renda lode, gloria, onore e benedizione ( Cfr. Ap 5,13 ), poiché egli è la nostra virtù e la nostra fortezza.
Egli che solo è buono ( Cfr. Lc 18,19 ), solo altissimo, solo onnipotente, ammirabile glorioso e solo è santo, degno di lode e benedetto per gli infiniti secoli dei secoli. Amen.
[203] Invece, tutti coloro che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e compiono vizi e peccati, e che camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso, e servono con il proprio corpo il mondo, gli istinti della carne, le cure e preoccupazioni del mondo e le cure di questa vita, ingannati dal diavolo di cui sono figli e ne compiono le opere ( Cfr. Gv 8,49 ), costoro sono ciechi poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo.
Questi non posseggono la sapienza spirituale, poiché non hanno in sé il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre.
Di essi dice la Scrittura: "La loro sapienza è stata divorata" ( Sal 107,27 ).
Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime.
[204] Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini ( Cfr. Mt 7,21.23; Mt 15,18-19 ), come dice il Signore nel Vangelo.
E così non possedete nulla né in questo mondo né nell'altro.
Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l'ora che non pensate, non conoscete e ignorate ( Cfr. Mt 24,44; Mt 25,13 ).
[205] Il corpo è infermo, si avvicina la morte, accorrono i parenti e gli amici e dicono: "Disponi delle tue cose".
Ecco, la moglie di lui, i figli, i parenti e gli amici fingono di piangere.
Ed egli, sollevando gli occhi, li vede piangere e, mosso da un cattivo sentimento, pensando tra sé dice: "Ecco, la mia anima e il mio corpo e tutte le mie cose pongo nelle vostre mani".
In verità questo uomo è maledetto, poiché colloca la sua fiducia e affida la sua anima, il suo corpo e tutti i suoi averi in tali mani.
Perciò dice il Signore per bocca del profeta: "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo!" ( Ger 17,5 ).
E subito fanno venire il sacerdote.
Gli domanda il sacerdote: "Vuoi ricevere la penitenza per tutti i tuoi peccati?".
Rispose: "Sì".
"Vuoi dare soddisfazione, con i tuoi mezzi, cosi come puoi, per tutte le colpe e per quelle cose che hai defraudato e nelle quali hai ingannato gli uomini?".
Risponde: "No".
E il sacerdote: "Perché no?".
"Perché ho consegnato ogni mio avere nelle mani dei parenti e degli amici".
E incomincia a perdere la parola, e così quel misero muore.
Ma sappiamo tutti che ovunque e in qualsiasi modo un uomo muoia in peccato mortale senza compiere la soddisfazione sacramentale, e può farlo e non lo fa, il diavolo rapisce la sua anima dal suo corpo con una angoscia e sofferenza così grandi, che nessuno può sapere se non chi ne fa la prova.
E tutti i talenti e l'autorità e la scienza, che credeva di possedere ( Cfr. Lc 8,18 ), gli sono portati via ( Mc 4,25 ).
Egli li lascia ai parenti e agli amici; ed essi prendono il patrimonio e se lo dividono e poi dicono: "Maledetta sia la sua anima, poiché poteva darci e acquistare più di quanto non acquistò!".
I vermi divorano il corpo; e così quell'uomo perde l'anima e il corpo in questa breve vita e va all'inferno, ove sarà tormentato eternamente.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
[206] Io frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio ( Cfr. 1 Gv 4,16 ), e col desiderio di baciarvi i piedi, che queste parole e le altre del Signore nostro Gesù Cristo con umiltà e amore le dobbiate accogliere e attuare e osservare.
E coloro che non sanno leggere, se le facciano leggere spesso, e le imparino a memoria, mettendole in pratica santamente sino alla fine, perché sono spirito e vita ( Gv 6,63 ).
E coloro che non faranno ciò, ne renderanno ragione nel giorno del giudizio davanti al tribunale di Cristo.
E tutti quelli e quelle che con benevolenza le accoglieranno e le comprenderanno e ne invieranno copie ad altri, se in esse persevereranno fino alla fine ( Mt 24,13 ), li benedica il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.