Vita prima |
[322] 3. Ecco dunque quest'uomo vivere nel peccato con passione giovanile!
Trascinato dalla sua stessa età, dalle tendenze della gioventù e incapace di controllarsi, poteva soccombere al veleno dell'antico serpente ( cf. Ap 20,2 ).
Ma la vendetta, o meglio la misericordia divina, all'improvviso richiama la sua coscienza traviata mediante angustia spirituale e infermità corporale, conforme al detto profetico: Assedierò la tua via di spine, la circonderò con un muro ( Os 2,6 ).
[323] Colpito da una lunga malattia, come è necessario per la caparbietà umana, che non si corregge se non col castigo, egli cominciò effettivamente a cambiare il suo mondo interiore.
Riavutosi un po', per ricuperare le forze, si mise a passeggiare qua e là per la casa, appoggiato ad un bastone.
Un giorno uscì, ammirando con più attenzione la campagna circostante; ma tutto ciò che è gradevole a vedersi: la bellezza dei campi, l'amenità dei vigneti, non gli dava più alcun diletto.
Era attonito di questo repentino mutamento e riteneva stolti tutti quelli che hanno il cuore attaccato a beni di tal sorta.
]324] 4. Da quel giorno cominciò a far nessun conto di sé e a disprezzare ciò che prima aveva ammirato ed amato.
Non tuttavia in modo perfetto e reale, perché non era ancora libero dai lacci della vanità, né aveva scosso a fondo il giogo della perversa schiavitù.
Abbandonare le consuetudini è infatti molto arduo: una volta impiantatesi nell'animo, non si lasciano sradicare facilmente; lo spirito, anche dopo lunga lontananza, ritorna ai primitivi atteggiamenti, e il vizio finisce per diventare una seconda natura.
Pertanto Francesco cerca ancora di sottrarsi alla mano divina; quasi immemore della correzione paterna, arridendogli la fortuna, accarezza pensieri terreni: ignaro del volere di Dio, sogna ancora grandi imprese per la gloria vana del mondo.
[325] Un cavaliere di Assisi stava allora organizzando grandi preparativi militari: pieno di ambizioni, per accaparrarsi maggior ricchezza e onore, aveva deciso di condurre le sue truppe fin nelle Puglie.
Saputo questo, Francesco, leggero d'animo e molto audace, trattò subito per arruolarsi con lui: gli era inferiore per nobiltà di natali, ma superiore per grandezza d'animo; meno ricco, ma più generoso.
[326] 5. La sua mente era tutta consacrata al compimento di simile progetto, e aspettava ansioso l'ora di partire.
Ma la notte precedente, Colui che l'aveva colpito con la verga della giustizia lo visitò in sogno con la dolcezza della grazia; e poiché era avido di gloria, lo conquise con lo stesso miraggio di una gloria più alta.
Gli sembrò di vedere la casa tappezzata di armi: selle, scudi, lance e altri ordigni bellici, e se ne rallegrava grandemente, domandandosi stupito che cosa fosse.
Il suo sguardo infatti non era abituato alla visione di quegli strumenti in casa, ma piuttosto a cataste di panno da vendere.
E mentre era non poco sorpreso davanti all'avvenimento inaspettato, si sente dire: « Tutte queste armi sono per te e i tuoi soldati ».
La mattina dopo, destandosi, si alzò con il cuore inondato di gioia e, interpretando la visione come ottimo auspicio, non dubitava un istante del successo della sua spedizione nelle Puglie.
Tuttavia non sapeva quello che diceva ( Lc 9,33 ), ignorando ancora il compito che il Signore intendeva affidargli.
Non gli mancava comunque la possibilità di intuire che aveva interpretato erroneamente la visione, perché, pur avendo essa un rapporto con le imprese guerresche, di fatto non lo entusiasmava né allietava come al solito; a fatica anzi gli riusciva di mettere in atto quei suoi piani e realizzare il viaggio tanto desiderato.
[327] In verità, molto a proposito si parla di armi subito all'inizio della missione di Francesco, ed è assai conveniente armare il soldato che si accinge a combattere contro il forte armato ( Lc 11,21 ), perché, come nuovo Davide, liberi Israele, nel nome del Dio degli eserciti ( 1 Sam 17,45 ), dall'antico oltraggio dei nemici.
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