Accusa
1) Attribuzione di una colpa,
spec. in senso giuridico, di una manchevolezza: confutare, formulare un'accusa
2) In alcuni giochi di carte, dichiarazione di una combinazione con i relativi punti di vantaggio
La parola accusa è una traduzione della parola greca ἐγκαλέω, che significa "convincere qualcuno della verità; rimproverare; accusare, smentire o contro-interrogare un testimone."
La Bibbia ci dice che lo Spirito Santo accuserà il mondo di peccato ( Gv 16,8 ).
Per capire cosa sia l'accusa di peccato, potremmo prima analizzare ciò che non è.
Prima di tutto, non si tratta solo di uno scrupolo di coscienza, o persino di una sensazione di vergogna di fronte al peccato.
Si tratta di sentimenti provati da quasi tutti.
Ma non è questa la vera accusa di peccato.
In secondo luogo, l'accusa di peccato non è un senso di ansia o di premonizione di fronte alla punizione divina.
Anche questi sentimenti albergano comunemente nei cuori e nelle menti dei peccatori.
Ma, ancora una volta, la vera accusa di peccato è qualcosa di diverso.
In terzo luogo, l'accusa di peccato non è la semplice conoscenza di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; non è un consenso all'insegnamento della Scrittura sul peccato.
Molte persone leggono la Bibbia e sono perfettamente consapevoli che il salario del peccato sia la morte ( Rm 6,23 ).
Potrebbero sapere che "nessun fornicatore o immondo o avaro […] ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio" ( Ef 5,5 ).
Potrebbero persino concordare sul fatto che "Gli empi scenderanno nello Sceol; sí, tutte le nazioni che dimenticano DIO" ( Sal 9,17 ).
Tuttavia, con tutta la loro conoscenza, continuano a vivere nel peccato.
Capiscono le conseguenze, ma non si sentono affatto accusati dei loro peccati.
In realtà, se non proviamo altro che la sensazione di avere la coscienza sporca, ansia al pensiero del giudizio, o una consapevolezza accademica dell'inferno, allora non abbiamo mai conosciuto davvero l'accusa di peccato.
Dunque, di cosa tratta la vera accusa, quella della quale parla la Bibbia?
Lo Spirito Santo agisce come avvocato d'accusa, il Quale espone il male, rimprovera i malfattori, e convince le persone di avere bisogno di un Salvatore.
Essere accusati significa sentire quanto sia davvero ripugnante il peccato.
Ciò accade quando abbiamo visto la bellezza di Dio, la Sua purezza e la Sua santità, e quando riconosciamo che il peccato non può dimorare in Lui ( Sal 5,4 ).
Quando Isaia si trovò alla presenza di Dio, fu immediatamente sopraffatto dalla sua peccaminosità: "Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure […] eppure i miei occhi hanno visto il Re, l'Eterno degli eserciti" ( Is 6,5 ).
Essere accusati significa considerare il peccato assolutamente detestabile.
Il nostro atteggiamento verso il peccato diventa quello di Giuseppe, il quale fuggì alla tentazione, gridando: "Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?" ( Gen 39,9 ).
Veniamo accusati quando ci rendiamo conto di quanto il nostro peccato disonori Dio.
Quando Davide venne accusato dallo Spirito Santo, egli gridò: "Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi" ( Sal 51,4 ).
Davide vide il suo peccato in primo luogo come un affronto ad un Dio Santo.
Veniamo accusati quando diventiamo intensamente consapevoli dell'ira che si espone alle nostre anime ( Rm 1,18; Rm 2,5 ).
Quando il carceriere filippese cadde ai piedi degli apostoli e gridò: "Signori, cosa devo fare per essere salvato?" era stato accusato ( At 16,30 ).
Era certo che, senza un Salvatore, sarebbe perito.
Quando lo Spirito Santo accusa le persone del loro peccato, Egli rappresenta il giudizio giusto di Dio ( Eb 4,12 ).
Si tratta di un verdetto senza possibilità di appello.
Lo Spirito Santo non solo accusa le persone del peccato, ma le conduce anche al pentimento ( At 17,30; Lc 13,5 ).
Lo Spirito Santo porta alla luce la nostra relazione con Dio.
Il potere accusatore dello Spirito Santo apre i nostri occhi al peccato ed i nostri cuori a ricevere la Sua grazia ( Ef 2,8 ).
Lodiamo il Signore per l'accusa del peccato.
Senza di essa, non ci potrebbe essere la salvezza.
Nessuno è salvo, eccetto che con l'opera di accusa e rigenerazione dello Spirito nel nostro cuore.
La Bibbia insegna che tutte le persone sono per natura ribelli contro Dio ed ostili a Gesù Cristo.
Sono "morti nei falli e nei peccati" ( Ef 2,1 ).
Gesù disse: "Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira" ( Gv 6,44 ).
Parte di quell' "attirare" a Gesù è la condanna del peccato.
L'accusa dei peccati è necessaria proprio per far conoscere al sacerdote la materia della confessione e le disposizioni circa i propri peccati.
Diversamente emetterebbe un giudizio di assoluzione o ritenzione dei peccati senza sapere ciò che assolve o non assolve.
Quale giudice di questo mondo si comporta in questo modo?
Ti posso dire che io, nei confronti di alcuni fedeli che si confessano molto spesso, talvolta mi accontento che dicano: "Padre ho i soliti peccati da accusare, quelli che lei conosce già".
Mi pare che questo sia già sufficiente ai fini dell'assoluzione.
Loro fanno capire la materia da cui vogliono essere assolti e io so che cosa faccio nel dare l'assoluzione e gli eventuali avvertimenti per la loro vita cristiana.
Tu dici anche che senza l'accusa, l'assoluzione non è valida.
Questo non è vero.
A quanti ammalati, che pure capiscono e non possono parlare per le loro condizioni di salute, la chiesa dà l'assoluzione senza accusa?
E a quanti, anche in passato, ha dato l'assoluzione collettiva sotto i bombardamenti a motivo del pericolo prossimo di morte.
E l'assoluzione era valida, se c'era il pentimento.
Ma questo pentimento deve essere sempre accompagnato dal proposito almeno implicito di confessare i propri peccati, perché l'accusa dei peccati è di diritto divino, come emerge chiaramente dalle parole di Gesù: "a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" ( Gv 20,23 ).
Il Concilio di Trento ha insegnato che "dalla istituzione già spiegata del Sacramento della Penitenza, la Chiesa universale ha sempre inteso che è stata istituita dal Signore anche l'accusa integra dei peccati, e che questa è necessaria per diritto divino a quanti sono caduti in peccato dopo il Battesimo, perché Nostro Signore Gesù Cristo mentre stava per ascendere dalla terra al cielo, lasciò i sacerdoti suoi vicari come presidi e giudici, ai quali siano deferiti tutti i crimini mortali, perché pronuncino in virtù del potere delle chiavi la sentenza di remissione o di retenzione dei peccati.
Consta infatti che i sacerdoti non potrebbero né esercitare questo potere giudiziale senza conoscere la causa né osservare l'equità nell'imporre le pene se i fedeli stessi non dichiarassero prima i loro peccati non solo in genere ma anche in specie e singolarmente" ( sess. 14,5 ).
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Comp. 303 | |
v. Penitenza; Riconciliazione; Confessione | |
Codice Diritto Canonico |
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libello di … del Promotore di giustizia | 1721 |
del matrimonio non fatta viventi i coniugi | 1675 |
v. Impugnazione del matrimonio; della sacra Ordinazione; chi ne ha diritto | 1708 |
Summa Teologica |
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… dei peccati | |
v. Confessione; Doveri degli accusati in giudizio | II-II, q. 69 |