Avversario
1) agg. Animato da disposizione avversa
Sinonimo: nemico, rivale
2) s.m. ( f. -ria ) Chi combatte, gareggia contro
Sinonimo: contendente, antagonista
Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come unleone ruggente, cercando chi possa divorare. ( 1 Pt 5,8 )
Questo invito ci viene dato da Pietro, dal discepolo a cui era stato detto che sarebbe stato messo alla dura prova: "Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli.
E Pietro gli disse: Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e anche alla morte.
Gli rispose: Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi" ( Lc 22,31-34 ).
Pietro cadde come era stato profetizzato e, successivamente, si ravvide.
Fate attenzione, dice ancora la Parola di Dio, "Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere!" ( 1 Cor 10,12 ).
Chi appartiene al Signore non deve temere nulla, tuttavia non deve mai pensare di farcela da solo e con le proprie forze.
Ciò che è sucesso a Pietro ci serve da lezione che tutti dovremmo imparare cioè nessuno di noi dovrebbe mai nutrire eccessiva fiducia riguardo alla propria forza spirituale, credendo che non ci sia la possibilità di cadere.
In verità se assumiamo gli atteggiamenti comuni a tutti coloro che si trovano con un'eccessiva sicurezza sui risultati raggiunti nel proprio cammino e non hanno conoscenza di sé anzi credono di poter procedere con le proprie forze, possiamo cadere.
Sobrietà significa austerità, modestia, semplicità, serietà, continenza, linearità, temperanza, purezza, moderatezza.
Questa qualità è frutto dello spirito di Dio.
Vegliare significa vigilare, stare con gli occhi aperti, stare all'erta, fare attenzione.
Il nemico ha una sola possibilità di attacare e cercare di ferire il religioso, e questi suoi attacchi possono essere duri per provare la fede.
Egli è alla ricerca delle persone che sono orgogliosi di sé stessi, pieni di sapienza umana, portati a dominare sul loro prossimo, queste persone stanno un gradino più in alto, si sforzano per ottenere onori ed approvazioni, e cercano di migliorarsi alla spese degli altri.
Essi non hanno umiltà e si sono appropriati di un gloria umana, l'avversario li domina e chiude i loro occhi per non conoscere la sapienza di Dio.
L'umiltà è un segno del vero credente che riceve il giusto ammaestramento nella sapienza di Dio, sa bene che essere umili non è dimostrazione di grandezza umana.
Il nostro Signore è un Dio umile, non si è presentato con arroganza e nemmeno con grandezza, si è abbassato alla stessa statura umana ed ha adempito la volontà del Padre, e il nemico nel momento dell'attacco fu sconfitto con poche parole precise è piene di autorità.
La lavanda dei piedi simboleggia la profonda umiltà di Gesù Cristo nel servirci fino alla morte e il fatto che anche noi siamo chiamati al servizio del prossimo.
Il nostro accusatore cerca di ricordarci continuamente i nostri peccati e di inculcare nella nostra mente il dubbio della grazia di Dio e la paura.
Non dobbiamo dimenticare che il nostro debito con Dio è stato pagato dal nostro Avvocato in cielo: Gesù Cristo.
Al prezzo del Suo sangue sulla croce.
Chi è in Cristo non deve temere nulla, il nemico non può nulla, la sua vità è piena di saggezza che viene dall'alto essendo in Cristo, egli opera senza impazialità, senza ipocrisia, è pieno di misericordia, e porta frutti di giustizia e di pace.
Chi può avvicinarsi a credenti cosi?!!
Chi sta fermo in queste cose, chi si lascia guidare dallo spirito di Gesù non ha e non può avere dubbi di cadere nelle fauci di nessun leone.
Fratelli se siamo umili, che è il giusto comportamento di oggi e di domani, essa si tramuterà in ricchezza, gloria e vita accanto a Cristo.
Colui che si contrappone: l'apostasia sarà causata da un personaggio che porta tre nomi e si presenta come il grande nemico di Dio. È l'empio per eccellenza, alla lettera « l'uomo dell'empietà » ( secondo la variante dei codici alessandrino, di Beza, ecc: « l'uomo del peccato » ); l'essere destinato a « perdersi », alla lettera « il figlio della perdizione » ( v 10; Gv 17,12; 1 Ts 5,5 ); l'avversario di Dio, descritto qui in termini che si ispirano a Dn 11,36 ( dove si tratta di Antioco Epifane ). Nella tradizione cristiana, influenzata da Daniele, questo avversario riceverà il nome di anticristo ( 1 Gv 2,18; 1 Gv 4,3; 2 Gv 7 ). Appare come un essere personale, che si rivelerà alla fine dei tempi ( mentre satana, di cui è lo strumento, agisce da ora nel « mistero », v 7 ), esercitando contro i credenti un potere persecutorio e seduttore ( Mt 24,24; Ap 13,1-8 ), per l'ultima grande prova cui metterà fine il ritorno del Cristo. |
2 Ts 2,4 |
Schedario biblico |
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Satana | E 33 |
Bestia | F 19 |
v. Combattimento | |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Si deve loro rispetto e amore senza danno della verità e del bene | GS 28 |