Cisterciensi
Ordine monastico fondato da Roberto di Molesme, abate cluniacense nel 1098 a Cistercium ( odierna Cîteaux, in Francia ), dove sorse la prima abbazia cisterciense, destinata a fornire l'impulso e il modello di un rinnovato indirizzo nella vita religiosa, ricuperando gli antichi austeri principi della Regola benedettina. A questo moto si collegò presto Bernardo di Chiaravalle ( v. ). L'abate Stefano Harding promulgò il primo statuto, la Charta Caritatis, dov'era tracciata la rectissima via scinotele Regidae ( la rettissima via della santa Regola ), che ricevette l'approvazione nel 1119 di papa Callisto II. Vi si configurava l'intelaiatura organizzativa dell'ordine: le singole abbazie, pur autonome e dipendenti dall'autorità del rispettivo abate, sottostavano alla vigilanza di un consiglio costituito dagli abati di Cìteaux, La Ferté, Pontigny, Clairvaux e Morimond, mentre un'assemblea, designata come Capitolo Generale, in cui intervenivano tutti gli abati, avrebbe annualmente trattato le questioni concernenti l'intera vita cisterciense. I cardini ideali della nuova regola poggiavano sull'esigenza della separazione dal "mondo", sulla pratica di una prolungata preghiera, sul dovere del lavoro manuale. Sulla scia di queste ultime prescrizioni le opere di dissodamento e di coltivazione intraprese dai monaci, le cui abbazie sorgevano, in accordo con il postulato dell'isolamento, presso zone incolte e paludose, favorirono notevolmente lo sviluppo della silvicoltura e dell'agricoltura. La diffusione dei cisterciensiL'ordine si diffuse rapidamente in tutta l'Europa, specie nel '200: nel '300 poteva contare su ben 700 monasteri. Cominciò in seguito un lento declino, a causa del progressivo allentarsi della disciplina e della frammentazione in congregazioni minori. Nel sec. XVII i cisterciensi risultarono divisi in due grandi rami: quello dell'osservanza primitiva", o trappisti ( v. ), e quello dell'osservanza comune", o cisterciensi propriamente detti. Nell'ultima parte del '700 e all'inizio dell'800, in seguito alle soppressioni disposte dal potere politico, ben pochi monasteri poterono sussistere. Nel '900, invece, l'ordine ha conosciuto una robusta ripresa. Il ramo femminile dell'ordine, sorto a Tart in Francia nel 1132, si estese in parecchie regioni europee, esprimendo sante come Matilde e Geltrude; anche il celebre monastero di Port-Royal faceva parte di questa particolare organizzazione di vita religiosa. I cisterciensi rivestirono grande importanza nello sviluppo dell'architettura religiosa, attraverso le severe costruzioni delle loro chiese e abbazie. L'estrema semplicità delle linee, l'eliminazione degli elementi decorativi, la mancanza di torri campanarie, il suggestivo disegno quadrato dell'abside, traducono plasticamente l'austera rectissima via della Regola. Esempi notevoli di quest'arte sono in Italia le abbazie di Chiaravalle presso Milano, Fossanova e Casamari nel Lazio, le chiese di S. Galgano in Toscana e di S. Martino al Cimino nel Lazio. v. Monachesimo |