Ecumene

Nel greco della « koinè » ( la lingua greca ellenistica, comune a tutto il bacino del Mediterraneo nell'antichità ), l'ecumene è la terra abitata ( dal verbo « oikeo », « abitare » ), che per la rappresentazione geografico-politica di allora spaziava fra l'Atlantico ( le « colonne d'Erede », ossia lo stretto di Gibilterra ), il deserto africano ( famoso per la sua definizione: « Hic sunt leones » ), le terre dell'Iran e dell'India, ancora misteriose e inesplorate, e le sconfinate pianure del Nord-Est dell'Europa.

« Ecumene » nel Vangelo significa mondo abitato ( Mt 24,14; Lc 2,1 ), quel mondo che nell'antichità coincideva coi confini dell'Impero Romano.

L'aggettivo « ecumenico » in senso antico deve dunque essere inteso come sinonimo di « raccolto da tutto l'Impero »; è questo anche il senso originario del termine « Concilio ecumenico », cioè « la riunione solenne della Chiesa di tutto l'Impero ».

In senso moderno, « ecumene » ha assunto una connotazione più religiosa, e vuole indicare le diverse Confessioni cristiane nel loro insieme.

Lo sforzo « ecumenico » è quel movimento che tende a riunificare i cristiani divisi fra di loro, sia cercando punti teologici di convergenza, sia proponendo un « ecumenismo » di base, fatto di conoscenza, stima reciproca familiarità e preghiera comune.