Concilio
Deriva da una radice che significa "chiamare", "convocare" e indica un'assemblea di vescovi che si radunano per chiarire e difendere l'esattezza della fede, rinvigorire la moralità dei costumi, migliorare l'organizzazione della Chiesa. L'uso di questi incontri fu inaugurato dagli Apostoli stessi a Gerusalemme. A seconda dell'ampiezza delle aree raggruppate, il concilio si suddivide in "ecumenico" ( se sono convocati i vescovi di tutta la Chiesa o se tutti vi si riconoscono rappresentati ) e "provinciali", "metropolitani" o "diocesani" ( se si limitano a questi singoli spazi ). Il Concilio ecumenico, per essere legittimo, deve venire indetto o accettato dal Papa, da lui regolato negli argomenti in discussione e nei modi di funzionamento, da lui presieduto o personalmente o per mezzo di delegati, da lui trasferito o sciolto. I decreti conciliari acquistano validità per tutta la Chiesa soltanto se sono da lui approvati e promulgati. La teoria della supremazia del Concilio sul Papa ebbe un momento di virulenza nel Concilio di Basilea, che si trascinò dal 1431 al 1449, ma fu poi abbandonata e si spense dopo un periodo di esangue sopravvivenza. Al Concilio ecumenico hanno il diritto-dovere di partecipare con voto deliberativo tutti i vescovi, i quali possono farsi assistere da periti di loro fiducia, in qualità di consiglieri. Il Concilio ecumenico emana decreti infallibili solo quando, trattando di temi dogmatici o morali, li dichiara esso stesso tali, e sono muniti della convalida pontificia. Il Concilio non si riserva generalmente tale autorità quando legifera in ambito pastorale, che è, per sua natura, commisurato alle circostanze contingenti e mutevoli dei tempi e dei luoghi. I Concili ecumenici nella storia sono stati finora 21, tra i quali spiccano per importanza quelli
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Assemblea composta prevalentemente da vescovi, in cui vengono trattate questioni relative alla fede, al culto, alla disciplina dei credenti. Il termine "concilio", in parallelo con quello analogo di "sinodo", designa le assemblee che le prime comunità cristiane celebravano attraverso i loro personaggi rappresentativi, per discutere e decidere su problemi che interessavano la vita ecclesiale. Diffuse già nel II sec., sul modello forse del sinedrio ebraico e del senato romano, queste assemblee costituirono molto precocemente una delle più perspicue manifestazioni ed attuazioni dell'esistenza della Chiesa, di cui traducevano le leggi fonda mentali dell'unanimità, della fratellanza, della comunione. I concili ecumeniciLungo i secoli simili riunioni hanno assunto forme diverse non facili da classificare. Tuttavia, la prassi e l'analisi canonistica hanno finito per individuare alcune categorie di concili e di sinodi, basate essenzialmente sulle loro dimensioni e rappresentatività: "diocesano", "particolare", ."regionale", "metropolitano", "generale", "universale", "plenario", e infine "ecumenico". La qualifica di "ecumenico" è andata via via imponendosi a distinguere quelle assise a cui si riconoscono valore e autorità principali, sotto certi riguardi imprescindibili e vincolanti per l'intero corpo della Chiesa. I concili ecumenici si configurano come assemblee di vescovi che, rappresentando l'intera Chiesa, discutono, formula no ed emanano decisioni circa la dottrina, la disciplina e materie affini, con carattere di normatività per tutti i cristiani. Contenuti dei dibattiti conciliariPer quanto concerne i contenuti, i concili ecumenici segnarono generalmente fasi di rilievo nella vicenda cristiana, catalizzando correnti di dottrina, di spiritualità e di devozione. I primi otto concili, celebrati in sedi orientali, affrontarono il chiari mento dogmatico della cristologia che condusse alla formulazione della professione di fede cristiana, tuttora seguita. Furono elaborate così le formule per esprimere la divinità del Figlio di Dio e dello Spirito Santo, l'unità della persona di Cristo nelle due nature umana e divina. Vennero insieme fissate norme riguardanti il governo ecclesiastico, il ruolo delle varie Chiese, e, infine, il culto delle immagini sacre. Il IV concilio di Costantinopoli, con la condanna del patriarca Fozio, segnò una grave rottura fra le due Chiese, la latina e la greca: quest'ultima non riconobbe l'assemblea come ecumenica. I concili generali dei papi durante il Medioevo affrontarono problemi istituzionali, dettarono regole morali per il clero e il popolo, intervennero sulle questioni dei rapporti con l'imperatore e i poteri laici, ne trascurarono di affrontare tematiche teologiche, come nel caso della condanna del dualismo dei catari ( v. ). Le due assemblee del sec. XV dibatterono il problema del rapporto fra il concilio e il papa, tentarono di ristabilire l'unione con le Chiese orientali, abbozzarono la riforma dell'organismo ecclesiastico. Dopo che, all'inizio del '500, un nuovo concilio ( Lateranense V ) ebbe ripreso, per la verità con scarsa efficacia, questi ultimi tentativi, il concilio tenuto a Trento, oltre a sancire i distacchi determinati dalla Riforma protestante, costruì un assetto dottrinale e disciplinare di gran de precisione e di notevole forza incisiva, tale da influire durevolmente sulla spiritualità e la cultura europee. Nell'800 e nel '900 i due concili Vaticani hanno affrontato, da angolazioni e con stili differenti, la messa a punto della riflessione sulla Chiesa e del rapporto tra tede cristiana e mondo contemporaneo. v. Conciliarismo; Sinodo v. Concili di: Basilea; Calcedonia; Costantinopoli; Efeso; Nicea; Trento; Vaticano I; Vaticano II |
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I Concili Ecumenici secondo la Chiesa Cattolica1 I concilio di Nicea ( 20.V.-25.VII.325 )
2 I concilio di Costantinopoli ( V-VII.381 )
3 Concilio di Efeso ( 22.VI.-17.VII.431 )
4 Concilio di Calcedonia ( 8.X-1.IX.451 )
5 II Concilio di Costantinopoli ( 5.V-2.VI.553 )
6 III Concilio di Costantinopoli ( 7.XI.680-16.IX.681)
7 II Concilio di Nicea ( 24.IX-23.X.787 )
8 IV Concilio di Costantinopoli ( 5.X.869-28.II.870 )
9 I Concilio Lateranense ( 18.III.-6.IV.1123 )
10 II Concilio Lateranense ( IV. 1139 )
11 III Concilio Lateranense ( 5-22.III.1179 )
12 IV Concilio Lateranense ( 11-30.IX.1215 )
13 I Concilio di Lione ( 28.VI-17.VII.1245 )
14 II Concilio di Lione ( 7.V-17.VII.1274 )
15 Concilio di Vienne ( 16.X.1311-6.V.1312 )
16 Concilio di Costanza ( 5.XI.1414-22.IV.1418 )
17 Concilio di Basilea ( 23.VII.1431-7.V.1437; Ferrara, 18.IX.1437-15.I.1439; Firenze, dal 16.I.1438; Roma, 25.IV.1442-6.VII.1445)
18 V Concilio Lateranense ( 10.V.1512-16.III.1517 )
19 Concilio di Trento ( 13.XII.1545-4.XII.1563 )
20 Concilio Vaticano I ( 8.XII.1869-18.VII.1870 )
21 Concilio Vaticano II ( 1.X.1962-8.XII.1965 )
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… di GerusalemmeI fatti narrati in questo capitolo sollevano diverse difficoltà: 1. i vv 5-7a riprendono l'argomento dei vv 1-2a come se l'autore riferisse due origini differenti della controversia, senza però collegarle tra loro; 2. si ha dal v 6 l'impressione di una riunione separata dei dirigenti della comunità, ma, nei vv 12.22, i dibattiti avvengono davanti all'intera assemblea cristiana; 3. l'assemblea emana e rimette a Paolo un decreto circa le osservanze della purità rituale, imposte ai cristiani provenienti dal paganesimo ( vv 22s ); ma più tardi Giacomo sembra render noto questo stesso decreto all'apostolo, senza supporre che egli ne sia a conoscenza ( At 21,25 ). Neppure Paolo parla di questo decreto né in Gal 2,6 ( dove parla dell'assemblea di Gerusalemme ), né in 1 Cor 8-10; Rm 14 ( dove tratta questioni analoghe ); 4. il decreto di At 15,29 fu emesso per le chiese della Siria e della Cilicia ( At 15,23 ); eppure Luca non ricorda che Paolo l'abbia pubblicato mentre attraversava queste regioni ( At 15,41 ); ne parla solo a proposito delle città della Licaonia ( At 16,4 ), benché i termini di At 15,19-21 e At 21,5 sembrano conferire al noto decreto una portata universale. Queste difficoltà potrebbero spiegarsi qualora si voglia ammettere che Luca ha fuso insieme due distinte controversie e le differenti soluzioni che ne furono date ( Paolo ha distinto più chiaramente in Gal 2 ): una controversia, cui parteciparono Pietro e Paolo circa l'obbligatorietà della legge giudaica per i convertiti dal paganesimo ( Gal 2,1-10 ); un'altra, posteriore, causata dall'incidente di Antiochia ( Gal 2,11-14 ), nella quale Giacomo, in assenza di Pietro e di Paolo, ebbe una parte preponderante, concernente i rapporti dei cristiani di origine giudaica e di origine pagana nelle loro relazioni sociali, dato che qualsiasi contatto con un pagano comportava per il giudeo impurità legale ( At 15,20+ ). |
At 15,1 |
Schedario biblico |
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Unità | C 26 |
Magistero |
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Humanae salutisIl prossimo Concilio dunque si celebra felicemente in un momento in cui la Chiesa avverte più vivo il desiderio di irrobustire la sua fede con forze nuove e di rimirarsi nella stupenda immagine della propria unità |
Cost. Apostolica Giovanni XXIII 25-12-1961 |
Quanti sieteIl successo di un Concilio, come questo che è in preparazione, in concordia attiva e saggia di energie, assicura indubbiamente giorni migliori non solo per la Chiesa, ma per la umanità tutta. |
Lettera Giovanni XXIII 8-4-1962 |
La Chiesa vuole finalmente contemplare se stessa, o meglio ricercare se stessa nella mente di Gesù Cristo, suo Divino Fondatore. |
Discorso Paolo VI 14-9-1964 |
Queste grandi riunioni mondiali del Concilio costituiscono avvenimenti molto importanti, sia per la vita della Chiesa, sia indirettamente per quella del mondo; tanto per oggi, e quanto ancor più per domani. La quantità e la natura dei temi da trattare, la loro gravità e complessità, non che il fatto che con questa Sessione si concluderà ufficialmente il Concilio e si apriranno i suoi immensi problemi successivi, riempiono il Nostro spirito di grande attenzione e di trepidante sollecitudine; ed è facile supporre l'impegno da Noi a ciò reclamato. |
Catechesi Paolo VI 28-7-1965 |
Noi siamo fiduciosi che voi accoglierete questa Nostra confidenza e asseconderete questo Nostro invito: pregare, in virtù di Cristo Crocifisso, per il buon esito del Concilio! È l'interesse, che il Concilio riveste per la Chiesa, e per il mondo, che a pregare ci spinge. |
Catechesi Paolo VI 1-9-1965 |
Dalla carità dobbiamo attingere lo stimolo e la guida verso le verità, che qui intendiamo di mettere in luce, e verso i propositi che qui vogliamo stabilire; verità e propositi che, annunciati da questo Concilio, organo lui stesso della più alta e più amorosa autorità pastorale, non potranno non essere espressioni di carità. |
Discorso Paolo VI 14-9-1965 |
Questi atti conclusivi del Concilio ce ne dànno esperienza: la Chiesa parla, la Chiesa prega, la Chiesa cresce, la Chiesa si costruisce. |
Omelia Paolo VI 28-10-1965 |
Sintesi dei documenti conciliari |
Discorso Paolo VI 8-12-1965 |
Il Concilio non è un evento effimero e passeggero, come tanti eventi sono nella cronaca della Chiesa e del mondo; è un evento che prolunga i suoi effetti ben oltre il periodo della sua effettiva celebrazione. Deve durare, deve farsi sentire, deve influire sulla vita della Chiesa, e cioè sulla nostra, se davvero noi vogliamo essere buoni e fedeli membri della Chiesa stessa. |
Catechesi Paolo VI 15-12-1965 |
Il primo aspetto dello spirito del Concilio è il fervore. La Chiesa Post-conciliare entra in uno stato di fervore, se coerente al genio del Concilio, se fedele all'ispirazione del Signore, se docile alle sue proprie leggi. |
Catechesi Paolo VI 29-12-1965 |
« Ciò che più importa al Concilio ecumenico, Egli continuava, è questo: che il sacro deposito della dottrina cristiana sia più efficacemente custodito ed esposto ». Il Concilio apre molti orizzonti nuovi agli studi biblici, teologici e umanistici, invita a ricercare e ad approfondire le scienze religiose ma non priva il pensiero cristiano del suo rigore speculativo, e non consente che nella scuola filosofica, teologica e scritturale della Chiesa entri l'arbitrio, l'incertezza, la servilità, la desolazione, che caratterizzano tante forme del pensiero religioso moderno, quand'è privo dell'assistenza del magistero ecclesiastico. |
Catechesi Paolo VI 12-1-1966 |
Ed ecco invece un ritorno dell'istanza religiosa, non tanto dai confini esterni della scienza, nei quali era stata relegata, ma al di sopra del campo scientifico, per scendere nel cuore di esso e per ricavare con antica e nuova sapienza, a sua esaltazione e ad onore dell'umana conoscenza da quanto è, da quanto dice ordine, legge, fine, e bellezza un'apologia di sé, una sua propria necessità, e una sua giovanile capacità di riprendere l'inno della creazione e di tutto illuminare e beatificare. |
Catechesi Paolo VI 26-1-1966 |
Il Concilio è la risposta alla buona volontà di quanti auspicano vivere e far vivere Cristo nel nostro tempo. |
Catechesi Paolo VI 29-1-1969 |
Il Concilio non ci ha dato, per adesso, in molti settori, la tranquillità desiderata; ma piuttosto ha suscitato turbamenti e problemi, certamente non vani all'incremento del regno di Dio nella Chiesa e nelle singole anime; ma è bene ricordare: questo è un momento di prova. |
Catechesi Paolo VI 15-7-1970 |
Potremmo distinguere in vari campi e varie forme questa applicazione del Concilio, cominciando a fare nostre con filiale fiducia le riforme esteriori, giuridiche, che da quello sono autenticamente derivate: la riforma liturgica per prima, senza critiche esitazioni e senza arbitrarie alterazioni. |
Catechesi Paolo VI 30-9-1970 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Ecumenici: confermano l'indole e la natura collegiale dell'Ordine Episcopale; sono esercizio solenne della suprema e piena potestà del Collegio Episcopale, con il Romano Pontefice, su tutta la Chiesa | Lumen gentium 22 |
Christus Dominus 4 | |
il Romano Pontefice ha la prerogativa di convocare, presiedere e confermare i … ecumenici che non sono mai tali se non sono da lui confermati o almeno ricevuti | Lumen gentium 22 |
i Vescovi hanno il diritto di intervenire al … ecumenico | Christus Dominus 4 |
nel quale sono dottori e giudici della fede e della morale, ossequio di fede dovuto alle loro definizioni | Lumen gentium 25 |
E Chiese orientali: i … ecumenici riconoscono le istituzioni patriarcali | Orientalium ecclesiarum 7 |
Orientalium ecclesiarum 9 | |
e ad essi o al Romano Pontefice è riservata la fondazione di nuove istituzioni patriarcali | Lumen gentium 11 |
come al … ecumenico e alla S. Sede spetta decidere sui giorni festivi comuni a tutte le Chiese orientali | Orientalium ecclesiarum 12 |
… ecumenico e scissione dell'Oriente dall'unità | Unitatis redintegratio 13 |
… ecumenici orientali e dottrina e disciplina delle Chiese orientali separate | Unitatis redintegratio 14 |
Unitatis redintegratio 15 | |
Unitatis redintegratio 16 | |
I presbiteri devono conoscere i documenti dei … ecumenici | Presbyterorum ordinis 9 |
… ecumenici e … ecumenico Vaticano II: collegamento | Lumen gentium 1 |
Dei verbum 1 | |
conferma dei precedenti … ecumenici: Niceno II | Lumen gentium 51 |
Fiorentino | Lumen gentium 51 |
Unitatis redintegratio 18 | |
Tridentino | Sacrosanctum concilium 55 |
Lumen gentium 51 | |
Dei verbum 1 | |
Optatam totius concl | |
Vaticano I | Lumen gentium 18 |
Dei verbum 1 | |
Gaudium et spes 59 | |
… ecumenico di Efeso e dottrina e culto mariano | Lumen gentium 66 |
Unitatis redintegratio 15 | |
… ecumenico di Efeso e Calcedonia e scissioni orientali | |
Vaticano II: scopi e propositi ( enunciati in generale): | |
Perché si interessa in particolare della Liturgia | Sacrosanctum concilium 1 |
Illustra con maggiore chiarezza al mondo intero il mistero della Chiesa | Lumen gentium 1 |
e la dottrina sui Vescovi | Lumen gentium 18 |
E la dottrina sulla divina rivelazione | Dei verbum 1 |
Si rivolge a tutti gli uomini | Gaudium et spes 2 |
Gaudium et spes 91 | |
per illustrare il mistero dell'uomo e cooperare alla soluzione dei principali problemi del nostro tempo, alla luce delle principali verità e delle loro conseguenze | Gaudium et spes 3 |
Gaudium et spes 10 | |
Gaudium et spes 11 | |
Gaudium et spes 23 | |
Gaudium et spes 40 | |
Gaudium et spes 46 | |
Gaudium et spes 63 | |
Gaudium et spes 77 | |
Gaudium et spes 79 | |
Uno degli scopi principali è ristabilire l'unità fra tutti i cristiani, proponendo ai cattolici aiuti, metodi e modi | Unitatis redintegratio 1 |
raccomanda ai Vescovi l'azione ecumenica | Unitatis redintegratio 4 |
Sollecitudine per le Chiese Orientali | Orientalium ecclesiarum 1 |
E l'apostolato dei laici | Apostolicam actuositatem 1 |
Propone i principii dell'attività missionaria | Ad gentes 1 |
Vuole promuovere la comprensione fra i Cristiani e i Musulmani | Nostra aetate 3 |
e gli Ebrei | Nostra aetate 4 |
E l'educazione cristiana | Gravissimum educationis intr |
E antichi e nuovi elementi della dottrina cattolica sulla libertà religiosa | Dignitatis humananae 1 |
E gli strumenti della comunicazione sociale | Inter mirifica 1 |
Intende determinare i doveri pastorali dei Vescovi nella società contemporanea | Christus Dominus 3 |
È consapevole che il rinnovamento della Chiesa dipende dal ministero sacerdotale | Optatam totius intr |
vuole dare una trattazione più completa e profonda sui Presbiteri | Presbyterorum ordinis 1 |
e provvedere a una formazione sacerdotale adeguata al nostro tempo | Optatam totius intr |
Intende provvedere alle necessità degli istituti religiosi secondo le odierne esigenze | Perfectae caritatis 1 |
Dispone la revisione dei confini delle diocesi | Christus Dominus 22 |
Desidera un nuovo ordinamento dei Dicasteri romani | Christus Dominus 9 |
una definizione più esatta dell'ufficio dei Legati del Papa v. Costituzioni dogmatiche del concilio | Christus Dominus 9 |
… particolari, plenari e provinciali; antiche istituzioni che devono riprendere vigore e aggiornarsi | Christus Dominus 36 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Trasmettere la fede - la catechesi | 9ss |
Noi crediamo | 167 |
I simboli della fede | 192 |
195 | |
Il collegio episcopale e il suo capo, il Papa | 884 |
887 | |
L'ufficio di insegnare | 891 |
Comp. 88; 185; 446 | |
Codice Diritto Canonico |
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ecumenico | 337 |
convocazione | 338 |
partecipanti | 339 |
s'interrompe quando la Sede Apostolica diventa vacante | 340 |
decreti del … valore, conferma del Romano Pontefice, promulgazione | 341 |
pene per chi insegna dottrine condannate dal … ecumenico | 1371 n. 1 |
v. Infallibilità | |
particolare: plenario | 436 § 1 |
441 | |
provinciale | 439 § 2 |
440 | |
442 | |
chi deve essere convocato, o può essere invitato | 443 |
procuratore | 444 § 2 |
finalità | 445 |
atti, revisione della Sede Apostolica e promulgazione | 446 |
Summa Teologica |
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II-II, q. 1, a. 10 |