Laborem
... ExercensLa prima enciclica "sociale" di Giovanni Paolo II. Doveva essere pubblicata il 15.V.1981 ( novantesimo anniversario della Rerum novarum di Leone XIII ), ma a causa dell'attentato subito dal papa il 13.V.1981, slittò al 14.IX dello stesso anno. L'enciclica, come già la Redemptor hominis ( v. ), si rifà al collegamento tra missione della Chiesa e centralità dell'uomo. Tratta del lavoro dal punto di vista dell' "uomo lavoratore" ( n. 2 ), senza specificazione di classe o di ceto, con una meditazione dai forti tratti biblici, antropologici ed esistenziali. Il lavoro è per l'uomo ( n. 6 ), strumento dell'uomo "per diventare più uomo" ( n. 9 ), anche se non si trascura il fatto che sia contemporaneamente "chiave essenziale di tutta la questione sociale" ( n. 3 ). Un intero paragrafo è poi dedicato al movimento operaio e sindacale, "indispensabile elemento della vita sociale" ( n. 20 ). L'enciclica non analizza sotto il profilo fenomenologico, sociologico e storico-politico i problemi sociali connessi al lavoro, mentre si sofferma sul significato e sul valore del lavoro in una prospettiva spirituale: l'ultimo capitolo è espressamente dedicato alla spiritualità del lavoro. |