Lavoro
Il lavoro, inteso come produzione di beni e servizi, è un'azione personale e un fatto collettivo e sociale, la cui qualità e il cui senso vanno ricondotti al sistema dei rapporti sociali. Ne risulta l'impossibilità di offrire una nozione precisa e definitiva del lavoro: è una realtà in continua evoluzione. Fino alla rivoluzione industriale il lavoro, soprattutto manuale, era considerato un'attività ignobile e servile; l'ideale era costituito dall'otium, il tempo privato dedicato alla coltivazione dello "spirito". L'avvento dell'industria - pur con i noti elementi problematici connessi al modello di sviluppo capitalistico e ai suoi costi umani - ha operato un ribaltamento della posizione sociale del lavoro, facendo sì che il lavoro venisse legittimato e perfino nobilitato: il lavoro è diventato un impegno assiduo e naturale e l'operosità è divenuta un valore. A questa rivalutazione ha contribuito il cristianesimo stesso: si pensi al messaggio contenuto nel precetto benedettino dell'ora et labora ( prega e lavora ), all'insistenza sul valore e sull'uso corretto del tempo, alla concezione calvinista del lavoro inteso come riscatto individuale. Alcuni aspetti problematici delle trasformazioni del lavoroNei tempi più recenti sembra in atto una ridiscussione delle culture del lavoro che hanno evidenziato una dipendenza del senso della persona dal lavoro e non del senso del lavoro dalla persona; quelle culture, in particolare, che hanno assunto come esclusive variabili esplicative la tecnologia e il conflitto. La crisi del lavoro è stata variamente interpretata, oscillando tra ottimismo e pessimismo. Ma nelle diverse letture si coglie comunque una contraddizione di fondo tra il ruolo del lavoro nella vita delle persone e quello nella società. La ricerca sociologica ha segnalato la persistenza della rilevanza del lavoro dal punto di vista soggettivo ed esperienziale, ma insieme ha evidenziato una diminuita centralità del lavoro stesso per la società ( che non trova più in esso il suo principale fattore di spiegazione, in presenza di dispersione professionale e frantumazione degli interessi ). Il cambiamento odierno fa registrare inoltre un'ulteriore ambivalenza: all'affermazione di una crescente domanda di soggettività e di autorealizzazione personale nel lavoro fa riscontro invece un declino della dimensione etica e una caduta di deontologia professionale. Non solo, la cultura iperindividualista conduce a vivere l'esperienza lavorativa nelle sue dimensioni di mestiere e di carriera, ma non nella sua dimensione di vocazione, cioè come relazione morale tra persone e partecipazione alla vita di una comunità. Nell'attuale organizzazione del lavoro si manifesta altresì un eccesso di "lavorismo": in particolare, per la fascia centrale di età molto forte si presenta il carico di attese e di aspirazioni collegate al lavoro e ampio è il coinvolgimento sul piano mentale, fisico e di impegno temporale ( con una conseguente sovrapposizione tra gli ambiti e i tempi del lavoro e quelli extralavorativi ). Da ultimo, è in corso una transizione dalla società del lavoro alla società dei lavori; lavori dagli statuti assai differenziati, lavori più centrali e lavori precari, con una diversa tutela e durata. Ciò favorisce una moltiplicazione dei significati sociali del lavoro. La riflessione cristiana sul lavoro ieri e oggiNel corso dei secoli la fede cristiana ha messo in evidenza l'etica del lavoro, il suo carattere ascetico di lotta alla pigrizia e di dominio di sé, la sua positività come servizio ai fratelli. Recentemente è sorta l'esigenza di un nuovo discorso sul lavoro. Da una parte si è superata una connotazione esclusivamente ascetica del lavoro, ponendolo in un più preciso rapporto con la novità cristiana, cioè con il Regno e con la redenzione; dall'altra si è andati al di là di una visione individualistica, attingendo a un quadro concettuale diverso, più attento a una visione integrale e solidale dell'uomo e dei suoi rapporti con il mondo. Ne è risultata una lettura nuova, più ampia del lavoro che fa riferimento ad alcune fondamentali dimensioni; esso infatti è: una necessità per poter vivere, una necessità per sé e per la propria famiglia, e quindi in qualche modo fatica e sudore; il luogo di realizzazione della persona, delle sue capacità e potenzialità; il momento primario di servizio alla società civile, luogo dove si manifesta l'utilità sociale dell'impegno di ciascuna persona; un luogo di solidarietà e uno strumento per la crescita della solidarietà sociale. In termini sintetici e "comprensivi" possiamo affermare che il lavoro, in un'ottica cristiana, va collocato nella prospettiva del Regno. Ciò significa anzitutto ripartire dalla scoperta che Dio "lavora" per l'uomo e per il suo bene: all'inizio sta sempre l'iniziativa di Dio, la sua promessa, la sua benedizione. Il lavoro umano pertanto non è attività fine a se stessa, maledizione o solo dovere, ma è simbolo del lavoro creativo di Dio e della sua benedizione. Se c'è una continua cura da parte di Dio sull'uomo e sul mondo, la vita quotidiana viene rivalutata e acquista il suo vero significato. Ma la prospettiva del Regno comporta anche che contemplazione e azione, riposo e lavoro siano due dimensioni irriducibili, non contrapposte ma complementari della vita dei cristiano. Lavoro e riposo sono il segno dell'immagine di Dio: l'uomo assomiglia a Dio nelle sue prerogative fondamentali, appunto lavoro e riposo. Il dato biblico e le sue implicazioniIl punto di partenza per elaborare una nuova lettura del lavoro non può che essere il dato biblico. Anche tenendo presente che la struttura sociale del tempo della Bibbia è profondamente diversa dalla nostra e che il discorso biblico sul lavoro è spesso solo occasionale, non dobbiamo dimenticare alcune importanti affermazioni. La prima è contenuta nella Genesi e lega il lavoro alla dignità dell'uomo. Non dovremmo dimenticare che, mentre secondo i miti mesopotamici l'uomo era creato per sollevare gli dei dalla penosità del lavoro, nelle Scritture l'uomo è posto nel mondo come immagine di Dio: la sua signoria sul mondo è qui reale, anche se riportata a un contesto più ampio, quello del disegno divino. In questo quadro il lavoro è vocazione e benedizione. E vocazione, perché indica un compito che scaturisce direttamente dalla dignità di essere immagine di Dio: la signoria sul mondo non è un privilegio o un arbitrio, ma un compito che Genesi 2,15 descrive come coltivazione e custodia del giardino. È benedizione, perché attraverso tale impegno passa la grazia, la comunione con Dio. Viene qui espressa una positiva laicità ( v. ) del lavoro: rispettare la finalità intrinseca delle cose è già realizzare il Regno di Dio. È in questa prospettiva del Regno che si fonda l'importanza del messaggio di Gesù per il tema del lavoro. Da una parte il Regno relativizza ogni altro valore: a tal punto è l'unico assoluto che si può procedere a una smitizzazione delle ricchezze e dello stesso lavoro. È il senso del monito a non preoccuparsi per mettere invece il Regno al primo posto: "Cercate prima il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in più" ( Mt 6,25-34 ). Da un'altra parte il Regno valorizza il lavoro nella misura in cui esprime i valori del Regno: poiché il valore del Regno è l'amore di Cristo nella sua morte e risurrezione, vi è la possibilità di valorizzare il lavoro come fondazione e impegno per un nuovo ordine sociale costruito attorno alla prossimità e alla solidarietà, a partire dai più deboli e dai più poveri. Il lavoro è un modo attraverso cui dar vita al mondo nuovo, ai "nuovi cieli" e alla "nuova terra". La riflessione teologica recenteQuesto orientamento di pensiero ha trovato ampia espressione nei lavori di M.D. Clienti e ascolto nella costituzione del concilio Vaticano II Gaudium et spes. Esso tuttavia va assunto senza ingenuità. Negli stessi anni alcuni teologi tedeschi, come J. Pieper e R. Guardini, hanno messo in guardia da un'esaltazione incondizionata del lavoro come creatività o integrazione sociale. Nella sua durezza il lavoro conosce avidità e competizione, prepotenza e tirannia sulle persone, individualismo e fallimenti. Logorante e pesante, il lavoro ha bisogno della novità cristiana, ha bisogno di essere redento per apparire in tutta la sua verità. Come ricorda Giovanni Paolo II nell'enciclica Laborem exercens ( 1981 ), "il sudore e la fatica, che il lavoro necessariamente comporta nella condizione presente dell'umanità, offrono al cristiano e a ogni uomo, che è chiamato a seguire Cristo, la possibilità di partecipare nell'amore all'opera che il Cristo è venuto a compiere. Quest'opera di salvezza è avvenuta per mezzo della sofferenza e della morte di croce. Sopportando la fatica del lavoro in unione con Cristo crocifisso per noi, l'uomo collabora in questo modo col Figlio di Dio alla redenzione dell'umanità" ( n. 27 ). Il senso del lavoro sta nell'incarnare i valori di quel Regno che mette al centro i poveri e i piccoli, sta nel diventare luogo di realizzazione dell'amore di Cristo; su questo e non sui soli criteri della produzione e del consumo si misura la dignità del lavoratore e la qualità del lavorare. La concezione cristiana del lavoro ribadisce quindi la centralità della persona; il lavoro è opera di persone che vanno riconosciute come tali ed è finalizzato al servizio di persone che vanno promosse nella loro integralità. Saldare concretamente queste esigenze ideali con le dinamiche economiche è problema etico. v. Dottrina sociale della Chiesa cattolica; Economia e cristianesimo; Riposo; Sabato |
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… manualeE lavorava: sebbene riconoscesse il diritto dei missionari al loro sostentamento ( 1 Cor 9,6-14; Gal 6,6; 2 Ts 3,9; Lc 10,7 ), Paolo volle sempre lavorare con le sue mani ( 1 Cor 4,12 ), per non essere di peso ad alcuno ( 1 Ts 2,9; 2 Ts 3,8; 2 Cor 12,13s ), per dar prova del suo disinteresse ( At 20,33s; 1 Cor 9,15-18; 2 Cor 11,7-12 ). Non accettò mai aiuti, eccetto che dai filippesi ( Fil 4,10-19; 2 Cor 11,8s; At 16,15+ ). E ugualmente raccomanda ai suoi fedeli di lavorare per provvedere alle loro necessità ( 1 Ts 4,11s; 2 Ts 3,10-12 ) e a quelle dei bisognosi ( At 20,35; Ef 4,28 ). |
At 18,3 |
Chi non vuol lavorare neppure mangi: questa regola, che riguarda solo il rifiuto del lavoro,forse deriva da una parola di Gesù o semplicemente da una massima popolare. È « la regola d'oro del lavoro cristiano ». |
2 Ts 3,10 |
Schedario biblico |
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Lavoro | F 10 |
Chiesa e ordine temporale | C 36 |
Magistero |
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Con l'augurio che l'uomo non ignori la sapienza dalla quale il lavoro deve essere guidato; e cioè non creda di essere né sufficiente a se stesso |
Angelus Paolo VI 23-8-1964 |
Bisogna rivendicare al lavoro condizioni migliori, progressivamente migliori; bisogna assicurare al lavoro una sua giustizia, che cambi al lavoro il suo volto dolorante e umiliato, e gli renda un volto veramente umano, forte, libero, lieto, irradiato dalla conquista dei beni non solo economici, sufficienti ad una vita degna e sana, ma altresì dei beni superiori della cultura, del ristoro, della legittima gioia di vivere e della speranza cristiana. |
Catechesi Paolo VI 1-5-1968 |
I conflitti del lavoro non saprebbero trovare il loro rimedio in disposizioni imposte artificiosamente, che privano fraudolentemente il lavoratore e tutta la sua comunità sociale della loro prima ed inalienabile prerogativa umana, la libertà. |
Discorso Paolo VI 10-6-1969 |
Nuovo superamento: il lavoro produce non solo ricchezze esterne all'uomo, ma anche interiori: prima fra queste la solidarietà, l'amicizia, la fratellanza; e così un duplice senso di personalità, quello d'essere qualcuno nella colleganza dell'attività comune, e quello di riconoscenza per chi ci ha procurato con la sua fatica gli agi della vita. |
Catechesi Paolo VI 18-6-1969 |
Sì, il lavoro è pesante, è faticoso, è arduo; le moderne condizioni della vita industriale lo portano talora ad un livellamento di atti e di gesti, che sembra mortificare la persona umana; eppure esso, anche quando è svolto nella sfera più libera e creativa dell'iniziativa artigianale o artistica, reca sempre con sé un elemento di sofferenza e di pena. |
Catechesi Paolo VI 20-3-1971 |
L'uomo lavoratore, per antonomasia; l'uomo che mediante lo sviluppo industriale ha moltiplicato oltre ogni attesa i membri della società, li ha divisi in classi, e, come tutti sappiamo, ha fatto della società non una famiglia, ma un inevitabile campo di lotta, perciò sovente senza concordia, senza pace, senz'amore. |
Catechesi Paolo VI 1-5-1973 |
Il lavoro è quindi maledetto? No; è l'uomo che subisce il castigo dello sforzo penoso; non, per sé, il lavoro, che rientra nel disegno provvido e sapiente di Dio in ordine all'esercizio delle facoltà umane e al progressivo umano sviluppo. |
Catechesi Paolo VI 1-5-1974 |
L'elemento cristiano, anziché suscitare inquietudini, le fa ben superare, perché porta nella fabbrica pace, giustizia ed unità. |
Discorso Giovanni Paolo II 14-9-1979 |
Perché non solo il lavoro porta l'impronta dell'uomo, ma è nel lavoro che l'uomo scopre il senso della sua esistenza: in ogni lavoro concepito come attività umana, qualunque siano le caratteristiche concrete che essa riveste, qualunque siano le circostanze in cui questa attività si esercita. |
Discorso Giovanni Paolo II 15-6-1982 |
Il processo di industrializzazione talvolta ha messo in ombra il settore agricolo, che, pur traendo a sua volta beneficio dalle conoscenze e dalle tecniche moderne, ha comunque perso di importanza, con notevoli conseguenze anche sul piano culturale. |
Angelus Benedetto XVI 14-11-2010 |
Chi lavora è degno, ha una dignità speciale, una dignità di persona: l'uomo e la donna che lavorano sono degni. Chi non lavora, dunque, non ha questa dignità. |
Meditazione Francesco 1-5-2013 |
Il lavoro perciò non è meramente una merce, ma possiede la sua propria dignità e valore. |
Messaggio Francesco 22-5-2014 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Intenzioni di Dio, stima del …, responsabilità umana | Gaudium et spes 34 |
Valore, scopi, … associato all'opera redentiva di Cristo, dovere e diritto al …, compito della società, remunerazione, esigenza umana | Gaudium et spes 67 |
Lumen gentium 26 | |
Prolunga l'opera del Creatore | Gaudium et spes 34 |
Gaudium et spes 67 | |
e perfezione integrale dell'uomo | Gaudium et spes 9 |
Gaudium et spes 35 | |
Gaudium et spes 64 | |
Gaudium et spes 67 | |
riduce il cosmo in possesso dell'uomo | Gaudium et spes 53 |
è causa del progresso | Lumen gentium 36 |
Lumen gentium 41 | |
Gaudium et spes 57 | |
Gaudium et spes 6 | |
servizio sociale del … | Gaudium et spes 34 |
Gaudium et spes 35 | |
Gaudium et spes 43 | |
Gaudium et spes 67 | |
Purificazione del … nella redenzione | Gaudium et spes 37 |
Gaudium et spes 38 | |
offerta del … a Dio per mezzo dell'Eucaristia | Presbyterorum ordinis 5 |
sintesi vitale del … e dei beni religiosi | Gaudium et spes 43 |
La Chiesa dà al … un più profondo senso e significato | Gaudium et spes 40 |
insegnamento dei Vescovi | Christus Dominus 12 |
… e apostolato dei laici | Apostolicam actuositatem 13 |
Condizioni di … | Gaudium et spes 67 |
condizioni ignominiose | Gaudium et spes 27 |
Gaudium et spes 63 | |
non si deve impedire lo sforzo culturale | Gaudium et spes 60 |
condizioni di … nel latifondo | Gaudium et spes 71 |
per i lavoratori stranieri | Gaudium et spes 66 |
Remunerazione giusta ed equa del … | Gaudium et spes 67 |
Gaudium et spes 71 | |
Riposo domenicale | Sacrosanctum concilium 106 |
Tempo libero ( v. ) | Gaudium et spes 67 |
e suo impegno | Gaudium et spes 61 |
Conflitti di … e loro soluzione | Gaudium et spes 68 |
Regolazione della mobilità del … | Gaudium et spes 66 |
Diminuzione del tempo di … e possibilità culturali | Gaudium et spes 61 |
Possibilità di … e investimenti | Gaudium et spes 70 |
Doveri delle istituzioni internazionali | Gaudium et spes 84 |
v. Attività umana | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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L'uomo nel Paradiso | 378 |
I Misteri della vita nascosta di Gesù | 533 |
La solidarietà umana | 1940 |
In sintesi | 2167 |
Giorno di grazia e di cessazione dal lavoro | 2184 |
In sintesi | 2400ss |
L'attività economica e la giustizia sociale | 2427ss |
Dacci oggi il nostro pane quotidiano | 2834 |
Comp. 186; 281; 432; 513-517 | |
Rinnovamento catechesi |
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Alcuni esempi | 24 |
Unità della coscienza | 53 |
Il dinamismo dell'universo stimola l'uomo all'azione | 121 |
La catechesi e le situazioni di vita più comuni | 130 |
Cercare e soffrire con gli altri | 141 |
Le nuove strutture | 157 |
Necessità di indicazioni ulteriori | 178 |
Compendio della dottrina sociale |
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Salvezza cristiana e realtà del lavoro | 1 |
Amore, disoccupati e lavoro | 5 |
Chiesa e significato del lavoro quotidiano | 51 |
Speranza cristiana, lavoro e realtà presente | 56 |
Lavoro ed economia della salvezza | 62 |
Dottrina sociale, evangelizzazione e lavoro | 67 |
Chiesa, evangelizzare il sociale e lavoro | 70 |
XIX secolo e conflitto tra lavoro e capitale | 88 |
Rerum novarum e dottrina del lavoro | 89; 267 |
Quadragesima anno, capitale e lavoro | 91 |
Laborem exercens e lavoro | 101 |
Persona handicappata e condizioni di lavoro | 148 |
Diritti umani e diritto di partecipare al lavoro | 155 |
Bene comune e diritto al lavoro | 166 |
Destinazione dei beni, terra e lavoro | 171 |
Ricchezza e lavoro degli uomini | 174 |
Proprietà, lavoro e dominio della terra | 176 |
Distribuzione della terra e mercati del lavoro | 180 |
Partecipazione e mondo del lavoro | 189 |
Libertà a decidere il proprio lavoro | 200 |
Santa Famiglia e lezione del lavoro | 210 |
Anziani e contributi nell'ambito lavorativo | 222 |
Bambini e lavoro minorile | 245 |
Famiglia, vita economica e lavoro domestico | 248 |
Rapporto tra famiglia e lavoro | 249 |
Famiglia, lavoro e salario familiare | 250 |
Lavoro della donna in famiglia | 251 |
Dio, uomo e invito a lavorare la terra | 255 |
Lavoro e condizione originaria dell'uomo | 256 |
Lavoro onorato, ma non idolatrato | 257 |
Sabato e asservimento del lavoro | 258 |
Gesù e apprezzamento del lavoro | 259 |
Gesù e asservimento del lavoro | 260 |
Gesù, sabato e significato del lavoro | 261 |
Lavoro, servizio e grandezza di Dio | 262 |
Lavoro e santificazione | 263 |
Transitorietà di questo mondo e lavoro | 264 |
Padri e lavoro come opus humanum | 265 |
Lavoro, uomo e saggezza divina | 266 |
Lavoro, contemplazione e preghiera | 266 |
Corso della storia e conquiste del lavoro | 267 |
Rerum novarum e legislazione del lavoro | 268 |
Laborem exercens e visione del lavoro | 269 |
Dimensione oggettiva e soggettiva del lavoro | 270; 271 |
Il lavoro è per l'uomo | 272 |
Dimensione sociale del lavoro | 273 |
Lavoro e dovere dell'uomo | 274 |
Lavoro e identità dell'uomo | 275 |
Lavoro e fattore di produzione | 276 |
Rapporti tra lavoro e capitale | 277 |
Lavoro e capitale umano | 278 |
Conflitto tra lavoro e capitale | 279 |
Alienazione sul lavoro e del lavoro | 280 |
Lavoro e partecipazione dei lavoratori | 281 |
Lavoro e proprietà privata | 282; 283 |
Riposo festivo e lavoro | 284 |
Lavoro, diritto fondamentale | 287 |
Il lavoro è necessario | 287 |
Lavoro, piena occupazione e prospettive | 288; 289 |
Percorso lavorativo e sistema formativo | 290 |
Stato e politiche attive del lavoro | 291 |
Collaborazione tra gli Stati e lavoro | 292 |
Terzo settore e promozione del lavoro | 293 |
Lavoro e vita familiare | 294 |
Lavoro e donne | 295 |
Diritti delle donne nel lavoro | 295 |
Lavoro minorile | 296 |
Immigrati e domanda di lavoro | 297 |
Immigrati e lavoro nelle zone di origine | 298 |
Lavoro agricolo e mutamenti in agricoltura | 299 |
Diritti dei lavoratori | 301 |
Remunerazione e rapporti di lavoro | 302 |
Sciopero e condizioni di lavoro | 304 |
Sindacati e mondo del lavoro | 305 |
Mondo del lavoro e collaborazione | 306 |
Sindacati, potere politico e lavoro | 307 |
Nuove forme di azione sindacale e lavoro | 308 |
Associazioni dei lavoratori e diritto al lavoro | 309 |
Globalizzazione e lavoro | 310; 311; 312; 313; 314 |
Lavoro artigianale e lavoro indipendente | 315 |
Economia informale, lavoro e regole | 315 |
Res novae del lavoro e ruolo dell'uomo | 317 |
Interpretazioni meccanicistiche e lavoro | 318 |
Cambiamenti, lavoro ed esigenze permanenti | 319 |
Scienziati, uomini di cultura e lavoro | 320 |
Lavoro e sviluppo solidale | 321 |
Nuovo lavoro e relazionalità umana | 322 |
Imprenditorialità e ruolo del lavoro umano | 337 |
Impresa, società di persone e lavoro | 338 |
Imprese cooperative e artigianali e lavoro | 339 |
Impresa, persone ed efficacia del lavoro | 340 |
Competizione imprenditoriale e lavoro | 343 |
Attività lavorativa nell'impresa e famiglia | 345 |
Stato, economia e occasioni di lavoro | 351 |
Consumatori e lavoro nelle imprese | 359 |
Economia internazionale e lavoro solidale | 373 |
Genesi, uomo e lavoro | 428 |
Chiesa, Stato, uomo e vita di lavoro | 445 |
Peccato originale e nobiltà del lavoro | 452 |
Uomo e creare il mondo con il lavoro | 460 |
Ambiente, responsabilità e lavoro | 467 |
Antropologia cristiana e lavoro | 522 |
Laico e ambito del lavoro | 543; 551 |
Laici e armonia tra vita, fede e lavoro | 546 |
Aggregazioni e lavoro di formazione | 549 |
Uomo e significato del lavoro | 575 |
Summa Teologica |
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… manuale dei religiosi | II-II, q. 187, a. 3 |