Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 183

Ognissanti
1° novembre

1 La felicità dei Santi è così grande e così sublime che san Paolo, quando ne parla, dice che occhio non vide mai, né orecchio udì, né il cuore umano è mai riuscito a immaginare le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano ( 1 Cor 2,9 ).

Egli parla di una sapienza divina, che è rimasta nascosta e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria ( 1 Cor 2,7 ).

Infatti questa Sapienza eterna, che è in se stessa piena di gloria e di maestà e che produce la gloria e la felicità dei Santi, ci è nascosta durante questa vita e possiamo conoscerla solo attraverso la fede; sarà solo in Cielo che vedremo Dio senza veli e allo scoperto.

Sappiamo - dice san Giovanni - che quando Gesù si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così com'è ( Is 64,3 ).

Quale gioia proveranno i Santi di essere simili a Dio perché divenuti partecipi della natura divina e delle sue perfezioni! ( 2 Pt 1,4 )

Proprio in questo consiste la comunione di Dio con i Santi, perché è lui che comunica loro ciò che ha di più grande; essi, a loro volta, si immedesimano con lui, penetrano in lui e non possono più fare a meno di pensare a lui e di amarlo ( Cat. Chiesa Cat. 947 ).

Onorate oggi i Santi, ma in Dio, perché è in lui che potete ritrovarli tutti.

Ammirate la grande felicità che godono in Cielo e quanto è splendente la gloria che ricevono.

Pregateli di ottenervi da Dio di partecipare anche voi, dopo la morte, a questa gloria.

2 Qualunque speranza possiate nutrire di partecipare alla gloria dei Santi, essa non avrà alcun effetto se non lavorerete a santificare voi stessi, usando gli stessi mezzi.

Scrive san Paolo: Essi hanno dovuto sopportare grandi combattimenti nei vari supplizi che hanno subito: ora esposti pubblicamente a insulti e trattamenti brutali e con gioia hanno assistito allo spogliamento dei loro beni sapendo che possedevano beni molto più eccellenti e che non periranno mai ( Eb 10,32-43 ).

E altrove scrive: Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia.

Furono lapidati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, abbandonati, afflitti e perseguitati.

Altri, infine, di cui il mondo non era degno, andarono vagando per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra ( Eb 11,36-38 ).

Questi Santi, tormentati in modi diversi, non accettarono la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione ( Eb 11,35 ).

Fin qui è san Paolo che descrive, con ammirabili espressioni, i differenti mezzi di cui si sono serviti i Santi per ottenere la gloria che ora posseggono.

Inoltre, aggiunge san Paolo, anche noi, schiacciati da un nugolo di testimoni, che ci circondano, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia nel volo verso il cielo, corriamo con pazienza nella corsa ( Eb 12,11 ) che ci è aperta e che è il solo modo che ci permetterà di conseguire la felicità dei Santi; perché - aggiunge sempre lo stesso Apostolo - sono le tribolazioni, che ci procurano una quantità smisurata di gloria ( 2 Cor 4,17 ) che egli ci ha riservato nell'altra vita.

Bramate sempre e sperate - come hanno fatto molti Santi - dopo aver tanto sofferto di essere un giorno, dopo le sofferenze di questa vita, rivestiti della celeste immortalità.

3 Ciò che ha animato i Santi a sopportare tante sofferenze durante la loro vita, per godere poi nella beata eternità, è stato l'esempio del Salvatore, persuasi - come dice san Paolo - che dovevano portare sempre e dovunque nel loro corpo la mortificazione di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifestasse nel loro corpo mortale ( 2 Cor 4,10-11 ).

Convinti che colui che ha risuscitato Gesù risusciterà con lui anche i suoi eletti e li raccoglierà tutti alla sua presenza ( 2 Cor 4,14 ).

Animati e sorretti da questa fiducia, aggiunge ancora san Paolo, essi preferivano essere separati dai loro corpi per godere alla presenza del Signore ( 2 Cor 5,8 ).

Mettevano perciò tutta la loro ambizione nell'essergli graditi perché credevano che quelli che ha predestinati debbono essere in questa vita conformi all'immagine del Figlio suo ( Rm 8,29 ) e prenderlo come modello del loro comportamento; tutti infatti debbono comparire davanti al tribunale di Gesù Cristo, ciascuno per ricevere ciò che è dovuto alle buone e alle cattive azioni che avrà compiuto ( 2 Cor 5,10 ).

È per questo motivo che i Santi, finché erano nel loro corpo, come in una tenda, sospiravano come sotto un peso, perché ciò che è materiale venga assorbito dalla vita ( 2 Cor 5,4 ).

Prendete Gesù Cristo come modello e sospirate, come facevano i Santi, la felicità che essi già godono perché essi consideravano - come conclude san Paolo - non le cose visibili, ma quelle invisibili, perché le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ( 2 Cor 4,18 ).

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