Meditazioni per le principali feste dell'anno |
Perciò parlava poco, perché era convinta che riesce facile parlare spesso con Dio quando si parla poco con gli uomini e che il silenzio è uno dei mezzi più efficaci per evitare il peccato e restare fervorosi.
Perché i suoi figli appartenessero completamente a Dio, aveva l'abitudine di metterli, appena nati, sulle sue mani e glieli offriva con ferventi preghiere.
Dopo il suo matrimonio si alzava ogni notte per fare orazione e, alle prime luci dell'alba, andava in chiesa dove, inginocchiata a terra, restava lungamente in preghiera.
Questa sua grande pietà fece sì che, sia in famiglia che nello Stato, tutti la presero come modello.
Fu comportandosi così che questa santa mostrò con le sue buone opere, come san Paolo esige dalle donne, la pietà di cui faceva professione ( 1 Tm 2,10 ).
Esercitatevi nella pietà a imitazione di questa santa; perché la pietà - come afferma san Paolo - è una grande ricchezza ed è utili a tutto, perché è a lei che sono stati promessi i beni della vita presente e di quella futura ( 1 Tm 4,8 ).
Cercate di procurarvela con questo messo che è sicuro e senza il quale non potete possedere i veri beni, unico oggetto e fine ultimo delle vostre aspirazioni.
2 Questa Santa era anche molto mortificata: si dava tutti i giorni la disciplina fino al sangue e, quando le forze le venivano meno, pregava le dame di compagnia di continuare e di no risparmiarla.Quando il Re suo marito era assente, portava continuamente il cilizio.
In chiesa, restava in ginocchio sulla nuda terra perché voleva che la mortificazione accompagnasse tutte le sue azioni.
Fu sempre per spirito di mortificazione che si fece un gran piacere di servire i lebbrosi e più la loro carne era putrefatta più si stringeva ad essi.
Per spirito di penitenza vestiva molto modestamente indossando abiti di stoffa comune.
Molti vogliono essere misericordiosi e pregano in continuazione Dio, magari con amore e con fervore, però vogliono godere di tutte le comodità.
Se capita loro di soffrire qualcosa, subito si lamentano e bisogna che tutti li compatiscano e facciano di tutto per alleviare le loro pene.
Come possiamo bramare di evitare le sofferenze, considerando che questa Regina le desiderava tanto?
Avendo rinunziato al mondo, dovete considerare la mortificazione come obbligatoria; fate in modo che essa serva da condimento a tutto ciò che farete per Dio, fatevene anzi un'abitudine.
Siate certi che vivere senza spirito di penitenza e senza mortificazione non è una vita da vero cristiano e tanto meno da religioso.
3 Chi ha portato al massimo fulgore la gloria di santa Elisabetta, è stato il suo grande amore per le umiliazioni.Non le bastò avere fondato ospedali, vi andava spesso in visita per servire i poveri malati, per medicarli e per rendere loro qualsiasi servizio, anche il più umiliante.
I cortigiani la rimproveravano, considerando queste abitudini come indegna di una persona del suo rango.
Ma il desiderio che aveva delle umiliazioni le faceva considerare queste premure come mormorii.
La circostanza in cui dimostrò più eloquentemente il suo amore per l'umiltà, fu alla morte del Re suo marito, quando, alle dieci di sera, fu cacciata dal palazzo con i suoi tre figli e le dame di compagnia.
A quell'ora non riuscì a trovare un luogo dove trascorrere il resto della notte, si rifugiò quindi in una stalla e, a mezzanotte, si recò al convento dei francescani e fece cantare il Te Deum, per ringraziare Dio della sventura che le era capitata.
Accettò poi una stanzetta offertale per carità da un sacerdote e lì trascorreva le sue giornate filando la lana, per guadagnare di che vivere per sé e per i figli.
Si può trovare una pazienza più grande di quella di cui diede prova questa santa regina?
Cercate di imitarla, e se vi capiterà di subire qualche umiliazione, ricevetela come se fosse inviata da Dio e come uno dei più grandi onori e uno dei principali vantaggi che possiate trovare in questo mondo.
Così facendo sarete certamente felici, qualunque cosa possa accadere.
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