Sul battesimo contro i Donatisti |
Successo da Abbir Germaniciana187 disse: Agli eretici, o non è permesso niente o è permesso tutto.
Se possono battezzare, possono anche dare lo Spirito Santo; se poi lo Spirito Santo non possono darlo, perché non hanno lo Spirito Santo, non possono neppure battezzare nello Spirito.
Per questo riteniamo che gli eretici vadano battezzati.
Gli si può rispondere quasi con le stesse parole: Agli omicidi, o non è permesso nulla o è permesso tutto.
Se essi possono battezzare, possono anche dare lo Spirito Santo; se poi non possono dare lo Spirito Santo, perché non hanno lo Spirito Santo, non possono neppure battezzare nello Spirito.
Perciò riteniamo che quanti vengono battezzati dagli omicidi o gli omicidi battezzati, ma non convertiti, quando si correggono, siano da battezzare.
Ma questo non è vero: chi infatti odia il proprio fratello è omicida; ( 1 Gv 3,15 ) e di omicidi Cipriano ne conosceva molti nella Chiesa, che certamente battezzavano.
Sono dunque discorsi inutili, questi, sul battesimo degli eretici.
Fortunato da Tuccabori disse:188 Gesù Cristo, Signore e Dio nostro, Figlio di Dio Padre e Creatore, ha edificato la Chiesa su Pietro,( Mt 16,18 ) non sull'eresia, e ha dato il potere di battezzare ai vescovi, non agli eretici.
Perciò, quanti sono fuori della Chiesa e, mettendosi contro Cristo disperdono le pecore del suo gregge, non possono battezzare fuori. ( Gv 10,12 )
Egli ha aggiunto: fuori; sicché la risposta non può essere breve.
Rispondo anche a lui quasi con le stesse parole: Gesù Cristo, Signore e Dio nostro, Figlio di Dio Padre e Creatore, ha fondato la Chiesa su Pietro, non sulla iniquità; e ha dato ai vescovi, non ai malvagi, il potere di battezzare.
Perciò, quanti non appartengono alla pietra, sulla quale edificano quelli che ascoltano le parole di Dio e le mettono in pratica, ma, vivendo contro Cristo, ascoltando le sue parole senza metterle in pratica, e quindi costruendo sulla sabbia, corrompono le pecore del suo gregge con l'esempio dei loro costumi depravati, non possono battezzare. ( Mt 7,26 )
Non potrebbe essere un discorso verosimile? Eppure è falso.
Certo, battezzano anche gli iniqui, poiché erano iniqui i rapaci che stavano con Cipriano nell'unità, e che egli sopportava.189
Perciò - egli disse - Fortunato ha aggiunto: fuori, Ma perché costoro, fuori, non possono battezzare?
Oppure sono più cattivi perché sono fuori?
Ma non c'entra niente con l'integrità del battesimo, quanto sia più cattivo chi lo trasmette.
Infatti, non conta tanto la differenza tra il ministro cattivo e quello più cattivo, quanto tra quello cattivo e quello buono; eppure quando battezza uno cattivo, non dà niente di diverso da uno buono.
Dunque anche quando battezza un ministro più cattivo, non dà niente di diverso da uno meno cattivo.
Ma allora non sarà che non appartiene al merito dell'uomo ma al sacramento del battesimo, se esso non può essere dato fuori?
Se fosse così, non lo si potrebbe avere neppure fuori, e uno si dovrebbe far battezzare tutte le volte che si separa dalla Chiesa e vi ritorna.
Del resto, se approfondiamo il significato dell'avverbio fuori, soprattutto perché Fortunato ha menzionato Pietro, sul quale è edificata la Chiesa, ( Mt 16,18 ) non sono forse nella Chiesa, quanti sono sulla pietra, mentre quanti non sono sulla pietra, non sono neanche nella Chiesa?
Allora vediamo se è sulla pietra che fondano il loro edificio quelli che ascoltano le parole di Cristo e non le mettono in pratica.
Il Signore stesso li contraddice, dicendo: Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile ad un uomo saggio che costruisce la sua casa sulla pietra.
E poco dopo: Chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile ad un uomo stolto che costruisce la sua casa sulla sabbia. ( Mt 7,24.26 )
Se dunque la Chiesa sta sulla pietra, quanti stanno sulla sabbia, poiché sono fuori dalla pietra, sono sicuramente fuori della Chiesa.
Ricordiamoci quindi quanti sono quelli che menziona Cipriano, che sembrano dentro ed edificano sulla sabbia, cioè ascoltano le parole di Cristo e non le mettono in pratica,190 e quindi, poiché stanno sulla sabbia, vengono convinti di stare fuori della pietra, cioè fuori della Chiesa!
Tuttavia, finché restano così e non ancora si sono cambiati o non si cambiano mai in meglio, battezzano e sono battezzati; e il battesimo che hanno resta in loro integro, mentre essi sono destinati alla dannazione.
Né qui si può dire: " Chi può mettere in pratica tutte le parole del Signore che troviamo in quel discorso evangelico, in cui il Signore conclude dicendo che costruiscono sulla pietra quelli che ascoltano e mettono in pratica le sue parole, mentre costruiscono sulla sabbia quelli che non le ascoltano e non le mettono in pratica? ".
Infatti, anche se alcuni non le adempiono tutte, in questo stesso discorso, tuttavia, egli ha indicato un rimedio, dicendo: Perdonate e vi sarà perdonato. ( Lc 6,37 )
E dopo la preghiera del Signore, menzionata e consegnata in questo stesso discorso, ha detto: Vi dico, infatti: Se perdonerete i peccati agli uomini, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi i vostri peccati; se invece non li perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà a voi. ( Mt 6,14-15 )
Per cui Pietro dice: La carità copre la moltitudine dei peccati. ( 1 Pt 4,8 )
Carità che certamente non avevano, e quindi edificavano sulla sabbia, quanti, al dire di Cipriano, pur stando nella Chiesa, vivevano senza carità e nella malevola invidia, anche all'epoca degli Apostoli.191
E quindi, sembravano, sì, dentro, ma erano fuori, perché non stavano sulla pietra che simboleggia la Chiesa.
Sedato da Tuburbo disse:192 In tanto l'acqua santificata nella Chiesa dall'invocazione del sacerdote, lava i peccati, in quanto quella resa infetta dalla parola degli eretici, li accumula come una cancrena.
Perciò bisogna far leva su tutte le forze di pace, per evitare che qualcuno, contaminato e impregnato dall'eresia, rifiuti di ricevere l'unico e vero battesimo della Chiesa; chi non lo riceve, infatti, diverrà estraneo al regno dei cieli.
Gli si risponde che, se l'acqua non si santifica quando l'intercessore, per ignoranza, pronuncia parole sbagliate, nella stessa Chiesa, molti fratelli, non solo cattivi, ma anche buoni, non santificano l'acqua.
Le preghiere di molti, infatti, sono corrette ogni giorno, se le recitano i fedeli più dotti e vi trovano molte espressioni contrarie alla fede cattolica.
Che forse se risultasse che alcuni sono stati battezzati con l'acqua sulla quale sono state fatte queste invocazioni, li obbligheremo a ribattezzarsi?
Perché questo? Perché spesso il sentimento di chi invoca prevale sul vizio della formula, e perché le precise parole del Vangelo, senza le quali non si può consacrare il battesimo, hanno una efficacia così grande da annullare tutte le espressioni contro la Regula fidei, contenute in una preghiera; così come, con il nome di Cristo, si scaccia il demonio. ( Mc 16,17 )
In effetti, se un eretico pronuncia una formula difettosa, non possiede il buon sentimento della carità, per poter vincere l'ignoranza.
Ecco perché assomigliano a lui, nella Cattolica, gli invidiosi e i malevoli, come quelli che Cipriano rimproverò,193 che pronunciano, come suol farsi, qualche preghiera contenente espressioni contro la regula fidei.
Molti, in verità, si buttano su certe preghiere, composte non solo da ciarlatani incompetenti, ma anche da eretici e, incapaci di distinguere, per la loro ingenuità ed ignoranza, le usano, ritenendole buone; tuttavia, ciò che in esse c'è di erroneo non vanifica le espressioni esatte, ma ne è, piuttosto, vanificato.
È come in un uomo di buona speranza e di fede provata, ma pur sempre uomo: se ha un'idea sbagliata, questa non vanifica le idee giuste, finché Dio non gli rivela anche quella sbagliata. ( Fil 3,15 )
Ma se egli è cattivo e perverso, se pronuncia una formula integra e assolutamente non contraria alla fede cattolica, non per questo egli è giusto perché la formula è giusta.
Se poi, su delle persone, egli pronuncia una formula sbagliata, Dio è presente con le parole del Vangelo, senza di che il battesimo di Cristo non può essere consacrato.
È lui che santifica il suo sacramento, di modo che all'uomo, prima, durante e dopo il battesimo, e quando si convertirà, gli valga per la salvezza ciò che gli varrebbe per la rovina, se non si convertisse.
Del resto, chi ignora che non esiste il battesimo di Cristo senza le parole evangeliche che formano il Simbolo?
Ma è più facile trovare eretici che non battezzano affatto, che eretici che battezzano senza quelle parole.
Ecco perché noi diciamo che non ogni battesimo - si dice, infatti, che in molti riti sacrileghi in onore degli idoli si battezza -, ma che solo il battesimo di Cristo, cioè consacrato dalle parole del Vangelo, è dappertutto lo stesso, e che non è violato da qualsivoglia perversità degli uomini.
Certo, anche nel discorso di Sedato, non bisogna trascurare con negligenza, questa frase: Perciò dobbiamo far leva su tutte le forze amanti della pace perché nessuno, infettato dall'errore degli eretici,194 eccetera.
Egli infatti ha tenuto presente le parole del beato Cipriano: Senza giudicare nessuno né allontanare dal diritto della comunione chi fosse di parere diverso.195
Ecco quanto conta, nei buoni figli della Chiesa, l'amore dell'unità e della pace!
Quelli che essi ritenevano sacrileghi e profani, ed ammessi, come essi credevano, senza battesimo, se non potevano correggerli nella misura che pensavano, preferivano sopportarli piuttosto che rompere, a causa loro, il vincolo santo, per non sradicare, per via della zizzania, anche il grano. ( Mt 13,29 )
Essi permettevano, per quanto era in loro, che, come nel famosissimo giudizio di Salomone, il corpo di un bambino fosse nutrito da una madre falsa, anziché tagliato in due. ( 1 Re 3,26 )
Ora, questo lo facevano, sia quelli che, sul sacramento del battesimo pensavano più giustamente, e sia quelli ai quali Dio, in premio di tanta carità, avrebbe rivelato la loro idea errata. ( Fil 3,15 )
Privaziano da Sufetola disse: Chi dice che gli eretici hanno il potere di battezzare, dica, innanzitutto, chi ha dato vita all'eresia.
Se infatti l'eresia è da Dio, può ottenere la benevolenza divina; ma se non è da Dio, come può avere e conferire la grazia di Dio ad un altro?196
Gli rispondo con altrettante parole, così: Chi dice che i malevoli e gli invidiosi hanno il potere di battezzare, dica, innanzitutto, chi ha fatto la malevolenza e l'invidia.
Se infatti la malevolenza e l'invidia sono da Dio, esse possono anche ottenere la benevolenza divina; ma se non vengono da Dio, come possono avere e conferire la grazia di Dio agli altri?
Ora, come queste parole, dette così, sono chiaramente false, così lo sono anche quelle di Privaziano, dette per convincere.
I malevoli e gli invidiosi, infatti, battezzano; e lo ammette anche Cipriano,197 il quale attesta che essi sono anche nella Chiesa.
Di conseguenza, anche gli eretici possono battezzare, poiché il battesimo è un sacramento di Cristo, l'invidia e l'eresia, invece, sono opera del diavolo.
E chiunque le abbia, non per questo può far sì che il sacramento di Cristo, se egli lo ha, sia annoverato anch'esso tra le opere del diavolo.
Privato da Sufi disse: Quanti approvano il battesimo degli eretici, che altro fanno, se non comunicare con gli eretici?198
Gli si risponde: Non è degli eretici il battesimo che approviamo negli eretici, così, come non è degli avari, degli insidiosi, dei frodatori, dei ladroni, degli invidiosi, quello che noi approviamo in essi.
Tutti costoro, per la verità, sono degli iniqui, ma Cristo è giusto; e il suo sacramento, per se stesso, non è corrotto dalla loro iniquità.
Altrimenti si potrebbe dire: Quanti approvano il battesimo degli iniqui, che altro fanno, se non comunicare con gli iniqui?
Se questo si obiettasse alla Chiesa cattolica, si risponderebbe come a Privato.
Ortensiano da Lari disse:199 Vedano i presuntuosi e i sostenitori degli eretici: noi rivendichiamo alla Chiesa l'unico battesimo e sappiamo che esso si trova solo nella Chiesa.
Ora, come possono battezzare nel nome di Cristo, quelli che Cristo considera suoi nemici? ( Mt 12,30 )
Gli rispondiamo con le stesse parole: Vedano i presuntuosi e i sostenitori degli iniqui: noi riconduciamo alla Chiesa quando possiamo l'unico battesimo, ovunque lo troviamo; e sappiamo che non appartiene che alla Chiesa.
Ora, come possono battezzare nel nome di Cristo quelli che Cristo stesso considera suoi nemici?
A tutti gli iniqui, infatti, egli dice: Non vi conosco; allontanatevi da me, operatori di iniquità. ( Mt 7,23 )
Eppure, quando essi battezzano, non battezzano essi, ma colui di cui Giovanni dice: È lui che battezza. ( Gv 1,33 )
Cassio da Macomadi disse:200 Poiché non possono esservi due battesimi, chi lo concede agli eretici, se ne priva.
Ritengo quindi che gli eretici, tristi e corrotti, vadano battezzati, quando vengono alla Chiesa, perché, purificati dal lavacro santo e divino, illuminati dalla luce della vita, vi siano ricevuti, non come nemici, ma come uomini di pace, non come stranieri, ma familiari nella fede del Signore, ( Gal 6,10 ) non come adulteri, ma figli di Dio, non come artefici di errore, ma di salvezza; tranne i fedeli che, sbalzati fuori dalla Chiesa, erano passati alle tenebre dell'eresia: questi vanno reinseriti mediante l'imposizione della mano.
Un altro potrebbe dire: Poiché non possono esservi due battesimi, chi lo concede agli iniqui, se ne priva.
Ma anche i Donatisti respingerebbero con noi questa tesi, dicendo: Agli iniqui noi riconosciamo il battesimo; esso è in loro, ma non viene da loro, come l'iniquità, bensì da Cristo, a cui appartiene la giustizia e il cui sacramento, anche se lo hanno gli ingiusti, non è ingiusto.
Dunque, ciò che essi dicevano, insieme a noi, degli iniqui, lo dicano a se stessi degli eretici.
Ecco perché la frase successiva doveva essere formulata piuttosto così: Io quindi credo che gli eretici tristi e corrotti, venendo alla Chiesa, non vadano battezzati, se già hanno il battesimo di Cristo, ma emendati della loro perversità.
In effetti, anche degli iniqui, di cui gli eretici sono una porzione, si può dire: A mio avviso gli iniqui tristi e corrotti, se già sono battezzati, non bisogna battezzarli, quando vengono alla Chiesa, cioè, alla pietra, fuori della quale vivono tutti coloro che ascoltano le parole di Cristo ( Mt 7,24.26 ) e non le mettono in pratica, ma, essendo già stati lavati col santo e divino lavacro, e ora anche illuminati dalla luce della vita, vadano accolti, non come nemici, ma come pacifici, perché gli ingiusti non hanno la pace; non come stranieri, ma familiari nella fede del Signore, perché agli ingiusti è stato detto: Come si è cambiata in amarezza la vite straniera? ( Ger 2,21 ) non come adulteri, ma figli di Dio: perché gli ingiusti sono figli del diavolo; non come artefici dell'errore, ma della salvezza: perché l'ingiustizia non salva, nella Chiesa, cioè, nella pietra, nella colomba, ( Ct 2,10; Ct 6,8 ) nel giardino chiuso e nella sorgente sigillata: ( Ct 4,12 ) quella Chiesa che è riconosciuta solo nel grano e non nella paglia, sia quella che viene portata lontano dal vento, e sia quella che sembra frammista al grano fino alla vagliatura finale. ( Mt 3,12 )
È superflua, quindi, l'aggiunta di Cassio: Tranne i fedeli che, sbalzati fuori nella Chiesa, sono passati alle tenebre dell'eresia.
In effetti, quand'anche essi, allontanandosi dalla Chiesa, avessero perso il battesimo, lo si restituisca anche ad essi; ma se non l'avevano perso, si riconosca ciò che per mezzo loro è stato dato.
Un altro Gennaro, da Vico Cesare, disse: Se l'errore non si concilia con la verità, a più forte ragione la verità non si accorda con l'errore.
Per questo noi aiutiamo la Chiesa, in cui siamo presuli, perché rivendichiamo solo per essa il suo battesimo, battezzando quanti la Chiesa non ha battezzati.201
Rispondo: Quelli che la Chiesa battezza, li battezza certamente la pietra, fuori della quale stanno tutti quelli che ascoltano le parole di Cristo e non le mettono in pratica. ( Mt 7,26 )
Si battezzino, quindi, quanti sono stati battezzati da costoro.
Ma se questo non si fa, allora, una volta condannata e corretta la loro perversità e iniquità, bisogna approvare e riconoscere negli eretici, come in costoro, il battesimo di Cristo.
Un altro Secondino, da Carpi, disse:202 Gli eretici sono o no cristiani?
Se sono cristiani, perché non stanno nella Chiesa di Dio?
Se invece non sono cristiani, lo diventino.
Diversamente, a chi si applicherebbe il detto del Signore: " Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde "? ( Mt 12,30 )
Da esso risulta che sui figli altrui e sui discendenti dell'anticristo, non può discendere lo Spirito Santo, solo per l'imposizione della mano, essendo evidente che gli eretici non hanno il battesimo.
Gli si risponde: Gli ingiusti sono cristiani o no?
Se sono cristiani, perché non stanno sulla pietra, su cui è edificata la Chiesa? ( Mt 16,18 ) - ascoltano infatti le parole di Cristo, ma non le mettono in pratica -: se invece non sono cristiani, lo diventino.
In caso contrario, a chi si riferirebbe il detto del Signore: Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde? ( Mt 12,30 )
Disperdono infatti le sue pecore, quelli che le conducono alla corruzione dei loro costumi, proponendo la loro malvagia imitazione.
Dal che risulta che sopra i figli di altri, come si chiamano tutti gli iniqui, e sopra i discendenti dell'anticristo, che sono tutti i nemici di Cristo, non può discendere lo Spirito Santo unicamente mediante l'imposizione della mano, se non c'è una sincera conversione del cuore essendo evidente che gli iniqui, finché restano tali, possono, sì, avere il battesimo, ma non possono avere la salvezza, di cui il battesimo è sacramento.
Vediamo, perciò, se sono gli eretici quelli descritti in quel Salmo, in cui si parla in questi termini dei figli stranieri.
Ecco: Signore, liberami dalla mano dei figli altrui: la loro bocca ha pronunciato la menzogna e la loro destra è destra di iniquità; i loro figli sono come virgulti robusti e le loro figlie sono ornate come la facciata di un tempio; le loro dispense sono ricolme, traboccano dall'una all'altra; le loro pecore sono feconde, si moltiplicano nelle loro uscite; i loro buoi sono grassi.
Nei loro muri non c'è né una frana, né un'apertura; e né schiamazzo nelle loro piazze.
Beato il popolo, dissero, che ha questi beni; beato il popolo, il cui Signore è Dio. ( Sal 144,11-15 )
Se dunque sono figli di altri quelli che ripongono la loro beatitudine nei beni temporali e nell'abbondanza della felicità terrena, e disprezzano i comandamenti di Dio, vediamo se non sono come quelli di cui parla Cipriano, vedendoli in se stesso, per mostrare che parla di coloro con i quali partecipava ai sacramenti: " Mentre noi non seguiamo la via del Signore - ha detto - né osserviamo i comandamenti del cielo, datici per la salvezza.
Nostro Signore ha fatto la volontà del Padre, noi invece non facciamo la volontà del Signore, dato che amiamo il patrimonio e il guadagno, seguiamo la superbia, eccetera ".203
Ora, se questi potevano avere e trasmettere il battesimo, perché negare che possano averlo i figli degli altri?
Questi figli, tuttavia, egli li esorta perché, osservando i comandi celesti, mandati ad essi per mezzo del suo unico Figlio, meritino di essere fratelli di Cristo e figli di Dio.
Indice |
187 | Cypr., Sentent. episc. 16 |
188 | Cypr., Sentent. episc. 17 |
189 | Cypr., De lapsis 6 |
190 | Cypr., Ep. 11, 1 |
191 | Cypr., Ep. 73, 14 |
192 | Cypr., Sentent. episc. 18 |
193 | Cypr., De lapsis 6 |
194 | Cypr., Sentent. episc. 18 |
195 | Cypr., Sentent. episc., praef. |
196 | Cypr., Sentent. episc. 19 |
197 | Cypr., Ep. 73, 14 |
198 | Cypr., Sentent. episc. 20 |
199 | Cypr., Sentent. episc. 21 |
200 | Cypr., Sentent. episc. 22 |
201 | Cypr., Sentent. episc. 23 |
202 | Cypr., Sentent. episc. 24 |
203 | Cypr., Ep.11, 1 |