Contro le Lettere di Petiliano

Indice

Libro II

68.151 - Beati i puri di cuore

Petiliano: " Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio! ". ( Mt 5,9 )

Quando potrete vedere Dio, voi, che per l'immonda malizia, avete la cecità del cuore?

68.152 - Qual è la vera e grande cecità dei Donatisti

Agostino: Ma che dici? Siamo forse noi che rinfacciamo a tutte le nazioni, fatti sconosciuti riferiti dalla gente e che ci rifiutiamo di capire le profezie che Dio ha fatte circa tutte le nazioni?

Eccola la grande cecità di cuore! Se poi non ammettete di averla, è una cecità del cuore ancora più grande!

68.153 - Beati i portatori di pace

Petiliano: " Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio ". ( Mt 5,9 )

Voi camuffate la pace coi crimini, e cercate l'unità con la guerra.

68.154 - I Cattolici predicano la pace del Vangelo e fanno la guerra della carità

Agostino: Noi non facciamo la pace coi crimini, ma predichiamo la pace del Vangelo; e se l'avrete con il Vangelo, l'avrete anche con noi.

Il Signore risorto, offrendosi agli occhi dei discepoli, non solo per farsi vedere, e alle loro mani per farsi toccare, si introdusse così: Pace a voi. ( Lc 24,36 )

E come si doveva conservare questa pace, lo spiegò con le seguenti parole.

Infatti, poi, aprì la loro mente all'intelligenza delle Scritture, e disse loro: Così sta scritto: era necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse il terzo giorno; e nel suo nome si predicasse la penitenza e la remissione dei peccati in tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme. ( Lc 24,45-47 )

Siate in pace con queste parole e non sarete in discordia con noi.

In effetti, se cerchiamo l'unità con la guerra, il Signore non potrebbe elogiare con parole più nobili la nostra guerra, visto che sta scritto: Amerai il prossimo tuo come te stesso, ( Mc 12,31; Rm 13,9 ) e ancora: Nessuno odia mai la sua carne. ( Lv 19,19; Ef 5,29 )

Eppure la carne brama contro lo spirito e lo spirito contro la carne. ( Gal 5,17 )

Che se nessuno ha in odio la sua carne, e tuttavia ha desideri contrari alla sua carne, ecco: si cerca l'unità con la guerra, per ridurre in servitù il corpo castigato. ( 1 Cor 9,27 )

Quanto alla lotta dello spirito contro la carne, fatta non per odio, ma per amore, la fanno gli uomini spirituali contro i carnali; e ciò che fanno verso se stessi, lo fanno anche contro gli altri, poiché amano il prossimo come se stessi; ( Mc 12,31 ) ma la lotta degli spirituali è la correzione nella carità, e la loro spada è la parola di Dio.

Ad essa li incita la tromba dell'Apostolo, che risuona con grande forza: Predica la parola, insisti a tempo opportuno e inopportuno, rimprovera, esorta, rinfaccia con tutta longanimità e dottrina. ( 2 Tm 4,2 )

Vedete? Non usiamo la spada, ma la parola; voi, invece, non date risposte vere, ma lanciate accuse false; non correggete i vostri errori, ci rinfacciate gli altrui.

Cristo dice una vera testimonianza sul mondo; voi dite, in contrasto con Cristo, una falsa testimonianza contro il mondo.

Ora, se noi credessimo a voi anziché a Cristo, saremmo pacifici; ma poiché crediamo a Cristo anziché a voi, voi dite che camuffiamo la pace coi nostri crimini.

E malgrado diciate e facciate questo, ardite perfino affermare: Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio. ( Mt 5,9 )

69.155 - Dobbiamo cercare la pace

Petiliano: L'apostolo Paolo dice: " Vi scongiuro, fratelli, io prigioniero nel Signore, di camminare degnamente nella vocazione alla quale siete stati chiamati, con tutta umiltà e mitezza e con pazienza, sopportandovi a vicenda nella carità, e sforzandovi di conservare l'unità dello spirito nel vincolo della pace ". ( Ef 4,1-3 )

69.156 - La pace vera è nel sopportare il male

Agostino: Se non vi limitaste a pronunciare queste parole, ma le ascoltaste, anche i mali conosciuti li sopportereste per amore della pace, e non ne inventereste, per amore della discordia, di sconosciuti; almeno perché, in seguito, avete imparato a sopportare, per l'unità di Donato, i mali arcinoti e arcifamosi di Ottato.

Che follia è questa? Si sopportano i malvagi noti, per non frazionare quanto è frazionato, e si accusano quelli ignoti, per non restare nella integrità.

70.157 - Petiliano: Il profeta vi dice: " Pace, pace, ma dov'è la pace? ". ( Ger 8,11 )

70.158 - La pace è nella Chiesa universale

Agostino: Sei tu che ce lo dici, non il profeta. Quindi rispondiamo a te.

Se cerchi dov'è la pace, apri gli occhi e vedi chi è colui di cui è stato detto: Egli eliminerà le guerre fino ai confini della terra. ( Sal 46,10 )

Se cerchi dov'è la pace, apri gli occhi verso la città che non può restare nascosta, perché sta sopra un monte; ( Mt 5,14 ) apri gli occhi anche verso questo monte, e Daniele ti mostri che esso cresce da una piccola pietra e riempie tutta la terra. ( Dn 2,34-35 )

Quanto a te, se il profeta dice: Pace, pace, dov'è la pace? ( Ger 8,11 ) che cosa mostrerai?

Il partito di Donato, sconosciuto alle innumerevoli nazioni alle quali è noto Cristo?

No, non è questo partito che non può restare nascosto.

Per quale motivo, se non perché non sta posto sopra il monte?

È lui la nostra pace; lui che ha fatto di due popoli uno, ( Ef 2,14 ) e non Donato, che di uno ne ha fatti due.

71.159 - I Cattolici non sono beati, ma rendono dei martiri beati

Petiliano: " Beati coloro che sono perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli ". ( Mt 5,10 )

Voi non siete beati, ma rendete beati i martiri, le cui anime popolano i cieli e della cui memoria fiorisce la terra.

Voi dunque non li onorate, ma create i martiri, che noi onoriamo.

71.160 - I Donatisti si gettano giù dai precipizi e non sono martiri

Agostino: Certo, se non fosse stato detto: Beati coloro che sono perseguitati per la giustizia, ( Mt 5,10 ) ma: " Beati quelli che si gettano dai precipizi ", i vostri martiri popolerebbero il cielo.

Sì, dai loro corpi vediamo spuntare molti fiori, ma, come suol dirsi:" Un fiore di cenere! ".

72.161 - I Cattolici non sono beati, perché falsificano gli insegnamenti del Vangelo

Petiliano: Visto che, falsificando i comandamenti, non siete beati, Cristo Signore vi condanna con le sue sentenze: " Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli in faccia agli uomini; voi infatti non vi entrate e non lasciate entrarvi gli altri.

Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare anche un solo proselita; e quando lo avete fatto, lo rendete due volte figlio della Geenna.

Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che offrite la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate i precetti più importanti della legge: la giustizia, la misericordia e la fede.

Bisognava osservare questi e non omettere quelli. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello.

Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che siete simili ai sepolcri imbiancati, che dal di fuori appaiono belli, mentre dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.

Così, anche voi: di fuori apparite giusti alla gente, di dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità ". ( Mt 23, 13-15. 23-24.27-28 )

72.162 - I Farisei non davano due volte la circoncisione

Agostino: Dimmi: in quanto hai detto, c'è una parola che una bocca maldicente e ingiuriosa come la vostra non possa dire, a sua volta, contro di voi?

Ma da quanto io ho detto prima, chi vuole può vedere che esse possono rivolgersi contro di voi non come sterili insulti, ma come vere testimonianze.

Tuttavia, visto che mi capita l'occasione, non posso tralasciare di dire questo: È certo che l'antico popolo di Dio non aveva il battesimo ma la circoncisione.

Ora io pongo una questione: Supponiamo che i Farisei, contro i quali sono rivolti questi anatemi, avessero fatto un proselito che, se li avesse imitati, sarebbe diventato, come sta scritto, due volte figlio della Geenna.

Supponiamolo. Allora io ti chiedo: Se questi si fosse corretto e avesse voluto imitare Simeone, Zaccaria e Natanaele, i Farisei avrebbero giudicato di circonciderlo di nuovo?

E se voi pensate che questo sia un discorso ridicolo - quantunque voi, nel vostro comportamento e nelle vostre ciarle, ci assimiliate ai Giudei -, perché battezzate dopo di noi?

Ora, se voi agite così, quanto siamo più coerenti e migliori noi, che non battezziamo dopo di voi, come i suddetti proseliti che, una volta circoncisi dai malvagi Farisei, non dovevano più essere circoncisi!

Inoltre, se i Farisei si sono seduti sulla cattedra di Mosè, alla quale il Signore ha reso onore, ( Mt 23,2-3 ) perché voi, a causa di quelli che, a torto o a ragione, paragonate ai Farisei, oltraggiate la cattedra degli Apostoli?

73.163 - I Cattolici sono lupi rapaci

Petiliano: Noi cristiani non ci spaventiamo per queste parole.

Che voi sareste stati operatori di iniquità, ce lo ha predetto Cristo Signore: " Vi mando ", disse, " come agnelli in mezzo ai lupi ". ( Mt 10,16 )

Siete rabbiosi come i lupi: fate o preparate insidie alle Chiese, non diversamente dai lupi, che azzannano il gregge con forza e rapidità; dalle fauci impregnate di sangue, respirano rabbia.

73.164 - I Donatisti sono veramente lupi e non pecore, perché non ascoltano la voce del pastore

Agostino: Vorrei ritorcere questo discorso contro di voi, ma senza usare questi termini; li trovo troppo sconvenienti o, meglio, sciocchi.

Bisognava dimostrare con prove certe e non con sterili insulti, che noi siamo lupi e voi pecore.

Oppure, quando io dico: "Noi siamo le pecore e voi i lupi ", tu credi che ci sia differenza, perché usi termini ampollosi?

Ma bada bene a come provo le mie affermazioni.

Lo voglia o no, tu sai che nel Vangelo il Signore ha detto: Le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono. ( Gv 10,27 )

Sono molte le voci del Signore su vari argomenti.

Per esempio, se uno dubita che il Signore è veramente risorto con lo stesso corpo, e gli si leggono le sue parole: Toccate e vedete: uno spirito non ha carne e ossa come invece vedete che ho io; ( Lc 24,39 ) ed egli, dopo averle ascoltate, si rifiuta di piegarsi a credere al suo corpo risorto, non lo si annovera, certo, tra le pecore, perché ha sentito la sua voce e non l'ha seguita.

Così anche ora: visto che noi stiamo dibattendo questa questione: Dov'è la Chiesa?, quando nello stesso passo del Vangelo, dove si dice che Cristo, dopo la resurrezione, si offrì ai discepoli dubbiosi, per farsi toccare, noi leggiamo le parole successive, nelle quali egli ha mostrato la futura estensione della Chiesa: Poiché così sta scritto: era necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse il terzo giorno, e nel suo nome si predicasse la penitenza e la remissione dei peccati in tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme, ( Lc 24,46-47 ) e tuttavia voi vi rifiutate di fare comunione con tutte le nazioni in cui esse si sono realizzate, come potete essere pecore del Pastore, la cui voce, dopo averla sentita, non solo non la seguite, ma la contestate?

E che certamente voi non siete pecore, lo dimostriamo da quanto detto; che invece siete lupi, ascoltate come ve lo dimostriamo.

In effetti, poiché dalle parole di Cristo appare dove è la Chiesa, è chiaro dove è il suo ovile.

Perciò, quanti separano le pecore da questo ovile, che il Signore ha indicato e presentato con parole sicurissime, non dico a motivo di crimini falsi ma, e questo è evidente, dubbi; e dopo averle sottratte e allontanate dalla vita dell'unità e della carità, le uccidono, non sono forse, essi, i lupi rapaci?

Ma anch'essi lodano e predicano Cristo Signore.

Essi dunque sono quelli di cui Cristo stesso ha detto: Sono vestiti di pelli di pecora, ma dentro sono lupi rapaci.

Dai loro frutti li riconoscerete. ( Mt 7,15-16 )

Pelle di pecora sono le lodi di Cristo; frutti di lupo i vostri denti maledetti.

74.165 - I Cattolici sono dei traditori

Petiliano: Miserabili traditori! Certo, conveniva che la Scrittura si compisse!

Ma mi duole che voi avete meritato di compiere la parte della malvagità.

74.166 - I Donatisti sono dei miserabili eretici

Agostino: Potrei dirlo più io: " Miserabili traditori ", se volessi, o meglio, se la giustizia mi persuadesse a rinfacciare a voi tutti i misfatti di alcuni dei vostri.

Ma poiché l'accusa: " Miserabili eretici ", vi riguarda tutti, posso ripetere le altre tue parole.

Sta scritto infatti: È necessario che vi siano eresie, affinché vengano alla luce quanti, tra di voi, sono di provata virtù. ( 1 Cor 11,19 )

Era dunque necessario che la Scrittura si compisse, ma mi duole che voi avete meritato di compiere la parte della malvagità.

75.167 - Cristo ci ha comandato la carità

Petiliano: Contro le vostre crudeltà, il Signore Gesù Cristo ci ha raccomandato pazienza sincera e innocenza.

Che cosa dice infatti? " Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate a vicenda come io ho amato voi ", e: " In questo sapranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore vicendevole ". ( Gv 13,34-35 )

75.168 - Voi non amate la carità

Agostino: Se queste parole, molto estranee alla vostra condotta, voi non le portaste alla superficie del vostro discorso, come potrebbe coprirvi una pelle di pecora?

76.169 - I Cattolici sono quei falsi fratelli che perseguitavano Paolo

Petiliano: L'apostolo Paolo, che pure aveva subìto persecuzioni senza limiti, da parte dei Gentili, ne subì di più gravi da parte dei falsi fratelli, come egli stesso attesta: " Spesso oppresso dai pericoli da parte dei Gentili, da parte dei Giudei, da parte dei falsi fratelli ". ( 2 Cor 11,26 )

E dice ancora: " Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo ". ( 1 Cor 4,16 )

Perciò, quando voi ci assalite come dei falsi fratelli, le vostre minacce ci fanno imitare la pazienza del maestro Paolo.

76.170 - Ma Paolo li sopportava

Agostino: Si tratta certamente dei falsi fratelli di cui lo stesso Apostolo si lamenta in un altro passo dove elogia la schietta sincerità di Timoteo: Non ho nessuno che sia in piena sintonia e che si prenda vera cura di voi; tutti, infatti, cercano loro interessi e non quelli di Gesù Cristo. ( Fil 2,20-21 )

Certamente egli parlava di coloro che, al momento in cui scriveva questa lettera, erano con lui.

Non che dovunque, infatti, tutti i cristiani cercassero i loro interessi e non quelli di Gesù Cristo.

Egli dunque si lamentò, come ho detto, di coloro che erano con lui quando scriveva questa lettera.

Chi sono gli altri, infatti, ai quali accenna altrove quando scrive: Al di fuori lotte, al di dentro timori, ( 2 Cor 7,5 ) se non quelli che egli temeva tanto più fortemente, quanto più erano dentro?

Se dunque tu volessi imitare Paolo, saresti tollerante verso i falsi fratelli standotene dentro, e non ti faresti calunniatore degli innocenti standotene fuori.

77.171 - La fede non giova a chi non ha la carità

Petiliano: Che tipo di fede è la vostra, senza la carità?

Dice infatti Paolo: " Se anche parlassi le lingue degli uomini e possedessi la scienza degli angeli, ma non ho la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

E se avessi la profezia e conoscessi tutti i misteri, e avessi tutta la scienza, e avessi tutta la fede da trasportare le montagne, ma non ho la carità, sono un niente.

E se distribuissi tutte le mie sostanze ai poveri, e se dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non ho la carità, niente mi giova ". ( 1 Cor 13,1-3 )

77.172 - La carità non giova fuori dalla Chiesa

Agostino: L'ho detto poco fa: ti vuoi coprire di pelle di pecora, di modo che, se fosse possibile, la pecora possa sentire che la mordi, prima di presentire la tua venuta.

Non è forse questo l'elogio della carità che suole confutare le vostre calunnie con la sua luminosa verità?

O forse queste armi non saranno più nostre, perché voi avete tentato di impossessarvene per primi?

Veramente si tratta di dardi vivissimi; da qualsiasi parte vengono lanciati, sanno chi colpire.

Se li scagliamo noi, si attaccheranno a voi; se li scagliate voi, si ritorceranno contro di voi.

Ora, con queste parole dell'Apostolo, che proclamano la sovraeminenza della carità, vogliamo mostrarvi che niente giova agli uomini, anche se hanno i sacramenti e la fede, se non c'è la carità; così che, quando venite all'unità cattolica, possiate capire ciò che vi si dà, e quanto valga ciò che non avevate: la carità cristiana, infatti, non si custodisce se non nell'unità della Chiesa.

E possiate constatare che, senza la carità, voi non siete niente, anche se possedete il battesimo e la fede, e se potete trasportare per mezzo suo anche le montagne.

Se poi questa è anche la vostra opinione, non odiamo o disprezziamo in noi né i sacramenti, che conosciamo, né la stessa fede, ma conserviamo la carità, senza la quale, e con i sacramenti e con la fede, non siamo niente.

Ora, conserviamo la carità, se abbracciamo l'unità; abbracciamo l'unità, se non la riduciamo, con le nostre parole, in un partito, ma la riconosciamo, con le parole di Cristo, nell'unità.

78.173 - La carità non perseguita nessuno

Petiliano: " La carità è longanime e benigna; la carità non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca i suoi interessi " - ma voi cercate quelli degli altri - " non si adira, non pensa male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce della verità; tutto scusa, tutto sopporta; la carità non passerà mai ". ( 1 Cor 13,4-8 )

Per dirla in breve: egli vuol dire che la carità non perseguita, non aizza gli imperatori contro la gente, non ruba la roba d'altri, non uccide le persone che spoglia.

78.174 - Chi ha la carità si compiace della verità

Agostino: Quante volte dovrò ripeterti che se questo non lo provate, non riguarda nessuno, se lo provate non riguarda noi, come non riguardano voi le malefatte che i vostri compiono ogni giorno: i delitti dei criminali, le lussurie degli ubriaconi, la cecità di quelli che si precipitano, la tirannia dei rapitori?

Chi non coglie la verità di quanto proclamo?

Ma ora, se in te ci fosse la carità, si compiacerebbe della verità.

Con quanta finezza sotto una pelle di pecora si dice: La carità tutto scusa, tutto tollera! ( 1 Cor 13,7 ) ma appena si arriva alla verifica i denti di lupo non si possono coprire!

Ora, poiché la carità, in forza di quanto è stato detto: Sopportandovi a vicenda e sforzandovi di conservare l'unità dello spirito nel vincolo della pace, ( Ef 4,2-3 ) ti costringerebbe, anche se conoscessi dei mali, non ad approvarli, ma a tollerarli, se non potessi impedirli, di modo che, per via dei malvagi, che dovranno essere separati col ventilabro finale, tu non rompa, oggi, il vincolo della pace con la società dei buoni, ecco che tu, scosso fuori dal vento della leggerezza, rinfacci al grano i crimini della paglia e, quanto pensi che valga per i cattivi, lo ritieni valido a motivo del contagio anche per i buoni.

E sebbene il Signore abbia detto: Il campo è questo mondo, e la mietitura la fine del mondo ( Mt 13,38-39 ) e, riguardo al frumento e alla zizzania: Lasciateli crescere entrambi, fino alla mietitura, ( Mt 13,30 ) tu ti affanni, con i tuoi discorsi, a far credere che il frumento è già scomparso in tutto il mondo ed è rimasto solo nella piccola frazione vostra; vuoi che Cristo sia ritenuto bugiardo e tu veritiero.

Certamente tu parli contro la tua coscienza.

Non c'è nessuno, infatti, che leggendo, in qualche modo, il Vangelo, osa dire in cuor suo che in tutte le nazioni dove quasi all'unisono si risponde: Amen, e si canta: Alleluia, ( Tb 13,18 ) non esistono cristiani.

Eppure, perché il partito di Donato, che non fa comunione col mondo, non si scopra in errore, se anche un angelo del cielo potesse vedere tutto il mondo e ti dicesse che al di fuori della vostra comunione, non esistono, in nessuna parte, uomini innocenti e buoni, senza dubbio ti compiaceresti dell'iniquità del genere umano e ti glorieresti di aver detto la verità, prima di conoscerla.

Come dunque puoi avere la carità che non si compiace dell'iniquità?

Ma non illuderti: nel campo, cioè nel mondo, c'è il frumento del Signore che cresce fino alla fine dei tempi.

Cristo lo ha detto; e Cristo è la verità. ( Gv 14,6 )

Abbi la carità e si compiaccia della verità.

E se anche un angelo del cielo ti evangelizza contro il Vangelo, sia anatema. ( Gal 1,8 )

Indice