Discorsi sui Santi |
1.1 - Traslate in Africa le reliquie di Santo Stefano. Grande ricompensa all'amore verso i nemici. Esempio del Padre celeste
2.2 - Altro esempio nel Cristo
2.3 - Esempio di Santo Stefano. Il Vangelo: documento e testamento
3.4 - L'esempio dei Santi: lucerna per gli occhi deboli. L'amore verso i nemici: dono di Dio
4.5 - Il rimprovero di chi ama non ferisce mai. L'amore di Stefano verso i suoi uccisori
Il beato martire Stefano, dopo gli Apostoli e dagli Apostoli ordinato primo Diacono, ottenne la corona prima degli Apostoli; con il martirio rese illustri quelle terre, da morto, ha visitato queste.
Ma un morto, se non vivesse anche da morto, non farebbe visite.
Un poco di "polvere" ha radunato tanta moltitudine: le "ceneri" non si vedono, i benefici sono in piena vista.
Considerate, carissimi, che cosa Dio ci riserverà nella terra dei viventi, egli che tanti benefici elargisce grazie alla "polvere" di morti.
Il corpo di santo Stefano è venerato in ogni luogo, ma a riscuotere lode è il merito della sua fede.
Tendiamo a conseguire benefici di ordine temporale in modo che, imitandolo, meritiamo di ricevere quelli eterni.
Quanto nel suo martirio ha proposto alla nostra imitazione il beato Martire, questo considerare, questo credere, questo compiere: è la valida celebrazione della solennità di un Martire.
Dei precetti importanti e salutari, divini e altissimi che il Signore nostro ha dato ai suoi discepoli, agli uomini risulta gravoso quello per il quale ordinò di amare i loro nemici.
Oneroso il precetto, ma grande la ricompensa.
Infine, notate che cosa abbia detto nell'esortare a ciò: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate per coloro che vi perseguitano. ( Mt 5,44 )
Hai udito il compito, attendi la ricompensa, e fa' attenzione a quanto aggiunge: Perché siate figli del vostro Padre che è nei cieli, che fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. ( Mt 5,45 )
Lo vediamo, non lo possiamo negare.
È stato forse detto alle nubi: Piovete sui campi dei miei devoti e ritiratevi dai campi dei miei bestemmiatori?
Forse è stato detto al sole: Lasciati vedere da quelli che mi onorano, non farti vedere da quelli che mi maledicono?
Benefici dal cielo, benefici dalla terra; sgorgano le sorgenti, i campi sono rigogliosi, gli alberi si caricano di frutti.
Hanno di queste cose i buoni e le hanno pure i malvagi; le hanno quanti sono riconoscenti e le hanno gli ingrati.
Crediamo che non riservi nulla ai buoni chi elargisce tanti beni a buoni e malvagi?
Concede ai buoni e ai malvagi ciò che dette anche ai lapidatori di Stefano: tuttavia ai buoni riserva in realtà quanto ha dato a Stefano.
Soprattutto, quindi, fratelli, ad esempio di questo Martire, impariamo ad amare i nostri nemici.
L'esempio ci è stato offerto da Dio Padre, che fa sorgere il sole su buoni e malvagi.
Questo ha detto pure il Figlio di Dio, in seguito alla sua Incarnazione, con la bocca della sua carne che assunse per amore dei suoi nemici.
Infatti, egli che ama i suoi nemici venne al mondo e trovò suoi nemici proprio tutti, non trovò alcun amico.
Per i nemici versò il sangue: con il suo sangue, però, convertì i nemici.
Cancellò con il suo sangue i peccati dei suoi nemici: cancellando i peccati, da nemici li rese amici.
Anche Stefano era uno dei suoi amici: anzi, lo è e lo sarà.
Tuttavia, per primo, il Signore stesso mostrò sulla croce quello che prescrisse.
Infatti, mentre i Giudei, da ogni lato, gridavano sdegnati, erano furenti, dileggiavano, ingiuriavano, crocifiggevano, disse: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. ( Lc 23,34 )
È la cecità infatti a crocifiggermi.
La cecità crocifiggeva: ma il Crocifisso, del suo sangue, faceva un collirio per loro.
Ma ci sono uomini restii al precetto, avidi del premio che non amano i loro nemici, ma pretendono di potersi vendicare di loro, né fanno caso che, se il Signore avesse voluto vendicarsi dei suoi nemici, non sarebbe rimasto nessuno a lodarlo.
Quando ascoltano questo passo del Vangelo, secondo il quale il Signore disse sulla croce: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno, si dicono: Egli ha potuto in quanto Figlio di Dio, in quanto Unigenito del Padre.
Sulla croce pendeva un corpo, ma all'interno si celava Dio.
Ma che siamo noi per fare queste cose? Ingannò chi diede il precetto?
Lungi da noi: non ingannò.
Se ritieni sia troppo per te imitare il tuo Signore, bada a Stefano, tuo conservo.
Cristo Signore è il Figlio Unigenito del Padre, lo è forse anche Stefano?
Cristo Signore nacque da una vergine intemerata: anche Stefano forse?
Cristo Signore venne in una carne immune da peccato, ma simile alla carne del peccato: ( Rm 8,3 ) forse anche Stefano?
Nacque come sei nato tu; donde tu sei nato egli nacque; ebbe nuova vita da colui dal quale anche tu l'hai ricevuta; fu redento allo stesso prezzo versato per te; vale tanto quanto tu vali.
Ci è stato procurato un documento.
Il Vangelo è il documento, dove risulta che tutti siamo stati comprati: come lui, anche tu.
È documento in quanto siamo servi; è testamento perché siamo figli.
Tieni conto di lui, osserva il tuo conservo.
Per te, che hai gli occhi deboli, è troppo fissare il sole? Guarda la lucerna.
Disse infatti il Signore ai suoi discepoli: Nessuno accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. ( Mt 5,15 )
La casa è il mondo, il lucerniere è la croce di Cristo: la lucerna che splende sul lucerniere è Cristo che pende dalla croce.
Sullo stesso lucerniere splendeva anche colui che in un primo tempo custodiva le vesti dei lapidatori, Paolo da Saulo, agnello da lupo, e piccolo e grande; rapitore di agnelli e pastore di agnelli; sullo stesso lucerniere egli splendeva nell'affermare: Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso come io per il mondo. ( Gal 6,14 )
Così risplenda - disse - la vostra luce davanti agli uomini. ( Mt 5,16 )
Ecco, la luce di Stefano risplende, risplende questa lucerna: volgiamoci ad essa.
Nessuno dica: È troppo per me: era un uomo e tu sei un uomo.
Ma non l'ebbe da se stesso.
O che la ricevette e poi ha chiuso per te?
La sorgente è comune a tutti: bevi là dove egli bevve.
Egli ricevette quale dono di Dio: chi dette è nell'abbondanza; chiedi anche tu e ricevi.
Il Signore accusò di colpevolezza i Giudei in modo duro e pungente, ma per amore: Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti. ( Mt 23,13 )
Quando diceva queste parole, chi non direbbe che egli li odiasse?
Giunto alla croce, disse: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. ( Lc 23,34 )
Così pure Stefano; nelle sue parole, prima biasimò: Gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie.
Sono parole di santo Stefano, indirizzate ai Giudei: Gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi avete sempre opposto resistenza allo Spirito Santo, come anche i vostri padri.
Quale dei profeti non hanno ucciso i vostri padri? ( At 7,51 )
Parlando in tal modo, fece capire che odiava, che era crudele.
La lingua grida, il cuore ama.
Abbiamo udito gridare la lingua, diamo prova che l'animo amava.
Infatti corsero immediatamente a raccogliere pietre, uomini duri alle pietre dure, e lanciavano contro di lui quello che essi stessi erano.
Veniva lapidato con pietre chi moriva per la Pietra, come dice l'Apostolo: Ma la pietra era Cristo. ( 1 Cor 10,4 )
E se ebbe tanta tenacia nell'insegnare, notate quanto evidente sia stata la sua pazienza nella morte.
Quelli squassavano il corpo di lui a colpi di pietra, ed egli pregava per i nemici: l'uomo esteriore veniva schiacciato e l'uomo interiore implorava.
Ma il Signore che lo aveva munito, che lo aveva approvato, che gli aveva posto non sulla mano, ma sulla fronte il suo sigillo, osservava dall'alto il suo soldato per aiutarlo combattente, per coronarlo vincitore.
Infine, gli si rivelò. Disse infatti Stefano: Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo alla destra di Dio. ( At 7,55 )
Era il solo a vederlo perché si mostrava a lui solo.
E che disse a proprio favore? Signore Gesù, ricevi il mio spirito. ( At 7,58 )
Pregando per sé, stette in piedi, per loro piegò il ginocchio: per sé, in posizione eretta, per loro si teneva chino; per sé, diritto nella persona, per loro in umiltà: piegò il ginocchio, quindi disse: Signore, non imputare loro questo peccato. ( At 7,59 )
E, detto questo, si addormentò. O sonno di pace!
Chi si addormentò in mezzo alle pietre dei nemici, come sarà vigilante nelle sue ceneri?
Si addormentò sicuro, tranquillo nella pace, perché aveva consegnato il suo spirito al Signore.
Dunque, Stefano amò i suoi nemici.
Infatti, egli che per sé pregava stando in piedi, pregando per loro, fissò a terra un ginocchio.
Certamente adempì quanto è stato scritto.
Fu riconosciuto autentico imitatore della passione del Signore e perfetto discepolo di Cristo, egli che, nel martirio, aveva adempiuto quanto aveva ascoltato dal Maestro.
Il Signore infatti, pendendo dalla croce, disse: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno, ( Lc 23,34 ) e il beato Stefano, trovandosi già ricoperto di pietre, disse: Signore Gesù, non imputare loro questo peccato. ( At 7,59 )
Uomo apostolico, fatto ormai, da discepolo, maestro!
Bisognava infatti che il primo martire di Cristo seguisse la dottrina del Maestro.
Prega per gli empi, prega per i bestemmiatori, prega per i suoi lapidatori.
Allora, poiché era difficile essere esaudito a favore di tali uomini, si aggiunse la debolezza perché la carità divenisse più salda.
Si inginocchiò, fece violenza.
Pensate che non sia stato esaudito quando disse: Signore, non imputare loro questo peccato?
Venne esaudito.
Molti credettero infatti e proprio di quelli.
Ma non voglio farvi andare lontano.
Quanto a quel Saulo, che lapidava con le mani di tutti, che custodiva le vesti dei lapidatori, ( At 7,60 ) fu in suo favore che venne esaudito Stefano.
In seguito incrudeliva; ricevuta l'autorizzazione scritta, si pose crudele alla ricerca di cristiani, assetato di sangue, anelante stragi. ( At 9,1ss; At 22,5 )
E il Signore che aveva esaudito Stefano a suo vantaggio gli disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ( At 9,4; At 22,7; At 26,14 )
Ha pregato per te colui che hai ucciso.
Ed io ti scelgo perché tu diventi mio testimone e muoia per me. ( At 9,15; At 26,16 )
6.5 - Celebriamo dunque il Natale di santo Stefano e rendiamogli il culto con la dovuta venerazione.
Abbiamo celebrato il Natale del Signore; celebriamo anche il Natale del Servo.
Siamo intervenuti numerosi per il Natale dei Salvatore, prendiamo parte pure in molti alla celebrazione del Natale del Martire.
L'intemerata Vergine Maria dette alla luce nostro Signore, e la santa madre Chiesa condusse Stefano glorioso alla palma del martirio.
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