Discorsi sui tempi Liturgici

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Nel giorno di Pasqua

Ai neofiti

1.1 - Cos'era Cristo prima dell'incarnazione
2.2 - L'incarnazione di Cristo è opera dello Spirito Santo. Il proposito di verginità in Maria
2.3 - Pur nell'utero della Vergine, il Verbo non lasciò il cielo
4.4 - Esortazione alla sobrietà; non riempirsi di vino, ma di Spirito Santo

1.1 - Cos'era Cristo prima dell'incarnazione

Il Figlio di Dio, nato dal Padre fuori del tempo, ci fa riflettere quanto sia sublime la grazia divina che ci è stata donata.

Che cosa era infatti prima di essere uomo?

Pensate: voi ve lo siete chiesto e l'avete domandato.

Che ne pensiamo, fratelli? Prima che Cristo nascesse dalla vergine Maria, esisteva o non esisteva?

Pensate: noi ce lo domandiamo, ma non è lecito averne dubbi.

A questi pensieri del resto ha risposto il Signore stesso.

Quando gli dissero: Non hai ancora cinquant'anni, e hai visto Abramo? egli rispose così: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse, io sono. ( Gv 8,57-58 )

Dunque era, ma non era ancora uomo.

E perché nessuno dica che era un angelo, il santo Vangelo vi ha detto che egli era il Cristo.

E se voi vi chiedete che cos'era: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio. ( Gv 1,1 )

Ecco che cos'era: In principio era il Verbo.

Non in principio fu fatto il Verbo, ma era il Verbo.

Riguardo al mondo creato ascolta come dice la Scrittura: In principio Dio creò il cielo e la terra. ( Gen 1,1 )

Volete sapere per mezzo di che cosa [ li ] ha creati?

In principio era il Verbo e per mezzo di esso ha fatto il cielo e la terra.

Ma lui non è stato fatto, egli era il Verbo.

Ora è da chiedersi chi è questo Verbo ( o parola ); perché anche le nostre si dicono parole ( o verbi ).

Anche le parole nostre vengono concepite con la mente e proferite con la voce; però, sia quelle pensate che quelle proferite passano.

Ma lui? E il Verbo era presso Dio. Dov'era? Che cos'era? Dillo.

Ma l'ho già detto; il santo Vangelo l'ha detto: In principio era il Verbo.

Dicci dov'era, che cos'era. E il Verbo era presso Dio.

Ma io ho chiesto chi era questo Verbo. Volete sapere chi era? E il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )

Oh! Verbo! Quale Verbo! Chi potrà spiegare questo: E Dio era il Verbo? Esso fu forse fatto da Dio? No di certo.

Senti che cosa dice il santo Vangelo: Tutto è stato fatto per mezzo di lui. ( Gv 1,3 )

Che vuol dire tutto? Che qualunque cosa è stata fatta da Dio è stata fatta per mezzo di lui.

E lui come è stato fatto, lui che tutto ha fatto? Che si sia fatto da se stesso?

Ma se si è fatto da se stesso, vuol dire che già era per potersi fare.

Se dunque era, sì da potersi fare, non esiste il quando non era.

2.2 - L'incarnazione di Cristo è opera dello Spirito Santo. Il proposito di verginità in Maria

E in che modo un tale Verbo è stato nella Vergine?

Tutto è stato fatto per mezzo di lui ( Gv 1,3 ) Che vuol dire tutto?

Che qualunque cosa è stata fatta da Dio, è stata fatta per mezzo di lui.

Però fratello, in quest'opera così grande non mettere da parte lo Spirito Santo.

Quale l'opera così grande? Non piccola opera, grande opera sono gli angeli; gli angeli adorano la carne di Cristo, che siede alla destra del Padre.

È questa l'opera così grande che ha compiuto soprattutto lo Spirito Santo.

In quest'opera viene apertamente nominato quando l'angelo annunzia alla santa Vergine, che le nascerà un figlio.

Essa che aveva fatto proposito di verginità e il cui sposo era destinato non a toglierle ma a custodirle il pudore ( o meglio, non a custodirla, perché chi la custodiva era Dio; il marito fu solo il testimone del suo pudore verginale, perché non venisse considerata incinta da adulterio ), quando l'angelo le portò l'annunzio, chiese: Come avverrà questo, dato che non conosco uomo?

Ma se era intenzionata a conoscerlo, perché meravigliarsi?

Quella meraviglia è la dimostrazione del suo proposito.

Come avverrà questo, dato che non conosco uomo? Come avverrà?

Ed ecco la risposta dell'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te.

Ecco come avverrà quel che chiedi.

Su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.

Perciò il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. ( Lc 1,34-35 )

Disse bene: Stenderà la sua ombra, perché la tua verginità non doveva sentire l'ardore della libidine.

E quando era incinta, di lei fu detto: Si trovò che Maria era incinta per opera dello Spirito Santo. ( Mt 1,18 )

È dunque lo Spirito Santo che ha operato la carne di Cristo.

E anche lo stesso Figlio unigenito di Dio ha operato la sua propria carne.

E questo come lo possiamo provare?

Perché la Scrittura afferma: La sapienza si è costruita una casa. ( Pr 9,1 )

2.3 - Pur nell'utero della Vergine, il Verbo non lasciò il cielo

Ed ora state bene attenti.

Un Dio così grande, Dio che era presso Dio, il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, come poté esser contenuto in un utero?

Per esser lì il Verbo dovette lasciare il cielo?

Per essere nell'utero della Vergine, il Verbo dovette lasciare il cielo?

E come sarebbero potuti vivere gli angeli, se il Verbo avesse lasciato il cielo?

Ma proprio perché anche l'uomo potesse mangiare il pane degli Angeli, si è fatto uomo il Signore degli angeli.

Ancora la mente umana dovrà errare tra le sue nebbie, sentire la propria debolezza, cercare, domandare, se vuol capire come mai, pur nell'utero della Vergine, il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, non lasciò gli angeli, non lasciò il Padre.

E come poté essere contenuto in quell'utero?

Ma esservi lo poté; esservi contenuto non lo poté.

Ma come, dirai, lui così grande poté essere in un luogo così piccolo?

Sì, un utero accolse colui che il mondo intero non può contenere.

E non si rimpiccolì, per poter essere nell'utero.

Era nell'utero, ed era così grande.

Quant'era grande? Di' quant'era grande, di' cos'era.

3 - Analogia tra il verbo degli uomini e il Verbo di Dio immanente in Dio

Di' cos'era. E il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )

Anch'io, vedi, io che parlo con te so questa cosa; però neppure io posso comprenderla.

Ma il pensarla ci fa estendere, l'estenderci ci dilata, il dilatarci ci rende più capaci.

E anche resi più capaci, mai potremo comprendere tutto.

Ecco io parlo con voi servendomi del mio verbo, della mia parola.

Quel che io dico, quel che sto per dire, voi lo sentirete, voi lo comprenderete come mia parola, come parola umana.

Che se non riuscite a capire neanche questa, considerate quanto vi è più difficile comprendere quel Verbo.

Di certo ci stupisce come Cristo abbia preso la carne, come sia nato dalla Vergine senza allontanarsi dal Padre.

Ecco, io che sto parlando con voi, prima di venire da voi ho pensato in anticipo quel che vi avrei detto.

Quando pensavo a quel che vi avrei detto, già nel mio cuore c'era la parola.

E io non l'avrei potuta dire a voi, se prima non l'avessi pensata.

Tu che mi stai davanti sei un latino, e la parola che io rivolgo a te dev'essere latina.

Se fossi greco, io ti dovrei parlare in greco e rivolgere a te parole greche.

Ma quella parola che è nel mio cuore non è né latina né greca, quella che è nel mio cuore viene assolutamente prima di tutte queste lingue.

Io poi cerco per essa un suono, cerco una specie di veicolo, cerco un modo di farla arrivare fino a te, per quanto essa non si allontani da me.

Così voi avete sentito questa parola che è nel mio cuore, ma ora è anche nel vostro.

È nel mio ed è nel vostro; voi avete cominciato ad averla e intanto io non l'ho perduta.

Ecco, come la mia parola ha preso un suono per poter essere sentita, così il Verbo di Dio ha preso la carne per poter essere veduto.

Io ve l'ho spiegato come ho potuto.

Ma che cosa vi ho spiegato? Perché chi sono io che ho spiegato?

Sono uomo e vi ho voluto parlare di cose di Dio.

Egli è tale e tanto grande che con parole non lo possiamo esprimere, e tuttavia di lui non dobbiamo tacere.

4.4 - Esortazione alla sobrietà; non riempirsi di vino, ma di Spirito Santo

Ti ringrazio, Signore; tu sai quel che dico e quel che avrei voluto dire; tuttavia con le briciole della tua mensa ho pasciuto i miei conservi.

Pascili anche tu e nutri nell'intimo costoro che hai rigenerato.

Ecco, che cos'era questa moltitudine? Tenebre, ma ora luce nel Signore.

È a questi infatti che l'Apostolo dice: Un tempo eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore. ( Ef 5,8 )

O voi che siete stati battezzati, un tempo eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore.

Se siete luce, siete anche giorno, perché la luce Dio la chiamò giorno. ( Gen 1,5 )

Eravate tenebre, ma egli vi ha resi luce, vi ha resi giorno; e allora è di voi che abbiamo cantato: Questo è il giorno che ha fatto il Signore; rallegriamoci ed esultiamo in esso. ( Sal 118,24 )

Tenetevi lontani dalle tenebre.

L'ubriachezza fa parte delle tenebre

Non fate di uscire [ di qui ] sobrii e poi tornare ubriachi; nel pomeriggio vi rivedremo.

Lo Spirito Santo ha cominciato ad abitare [ in voi ], non se ne vada; non vogliate scacciarlo dai vostri cuori.

Ospite buono, egli vi ha trovati vuoti e vi riempie; vi ha trovati affamati e vi pasce; vi ha trovati assetati e vi inebria.

Sia lui ad inebriarvi; dice infatti l'Apostolo: Non vi inebriate di vino, il quale porta ad ogni sfrenatezza.

E come per insegnarci di che cosa ci dobbiamo inebriare, soggiunge: Ma siate ricolmi di Spirito Santo, cantando insieme tra di voi inni, salmi e cantici spirituali, cantando nel vostro cuore al Signore. ( Ef 5,18-19 )

Chi è lieto nel Signore e canta con gran giubilo le lodi del Signore non somiglia forse a un ubriaco?

Vi voglio far capire questa ubriachezza.

Perché in te, o Dio, è la sorgente della vita e li disseti al torrente delle tue delizie.

Ma in che modo? Perché in te, o Dio, è la sorgente della vita, e alla tua luce vedremo la luce. ( Sal 36,9-10 )

Lo Spirito di Dio è bevanda, è luce.

Se nel buio tu trovassi una fontana accenderesti la lampada per poterci arrivare.

Non accendere la lampada presso la sorgente della luce; è questa che ti fa luce e presso di sé ti conduce.

Quando tu vieni per bere, accostati e sarai illuminato.

Accostatevi a lui e sarete illuminati. ( Sal 34,6 )

Non vi tirate indietro col rischio di rientrare nelle tenebre.

Signore Iddio, chiama e fa' che ci si accosti a te; rafforza perché non ci si discosti.

Trasforma questi tuoi nuovi figli da pargoli in vecchi, non da vecchi in morti.

In questa sapienza infatti è giusto diventar vecchi, non è giusto diventar morti.

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