Discorsi sui tempi Liturgici

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Nei giorni di Pasqua

Sulla risurrezione dei morti 

1 - Cristo risorgendo anticipò la nostra risurrezione
2 - Dio onnipotente nella creazione ci garantisce la risurrezione
3 - Abbiamo fede nella risurrezione e trasfigurazione del nostro corpo

1 - Cristo risorgendo anticipò la nostra risurrezione

Che il nostro Signore Gesù Cristo sia risorto dai morti il terzo giorno lo attestano i santi Evangeli, e l'intero universo abitato ormai lo professa ogni volta che recita il santo Simbolo.

Che il fatto sarebbe un giorno avvenuto, lo predissero i profeti pur senza vederlo.

Non lo videro ma lo previdero illuminati dallo Spirito.

Dato questo, penso che debbano vergognarsi tutti quegli altri che, non osando negare la resurrezione di Cristo, negano la nostra resurrezione.

Essi dicono: Lui, certo, è risorto, ma è a lui solo che competeva risorgere con quella carne che si era degnato assumere.

Da questo fatto, che cioè è risorta la carne di Cristo, consegue forse che debba risorgere anche la nostra carne?

La potenza di lui e le sue risorse sono ovviamente molto superiori alle nostre.

A costoro rispondiamo: È vero che la divinità di Cristo è molto distante da te, ma la debolezza di Cristo te lo ha reso vicino.

In se stesso è Dio, ma per te si è fatto uomo; con la sua potenza ti aveva creato, nella tua natura per te ha subìto la passione.

Se ti ha creato col suo potere, è risorto in quel che aveva preso da te.

In effetti, il Verbo era senza carne.

In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio.

Tutte le cose sono state create ad opera di lui. ( Gv 1,1-3 )

Anche l'uomo è stato creato per opera di lui, ma colui ad opera del quale l'uomo era stato creato in un secondo momento si fece uomo e, perché l'uomo non andasse in perdizione, Cristo subì la morte.

Ma Cristo risuscitò: e cosa risuscitò in lui? Il Verbo si fece carne ed abitò in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Il Verbo assunse ciò che non era senza mai perdere ciò che era: rimase Verbo.

Ma allora cosa risuscitò? Il Verbo.

Perché allora scese così in basso? Per rialzarsi.

Perché questo Verbo volle morire? Per tornare in vita.

Al riguardo però dobbiamo precisare che egli morì nella carne assunta, non nella divinità che aveva conservata.

Pertanto, circa la natura in cui Cristo risuscitò, constatiamo com'egli affrontò uno smacco per sé, mentre a te offriva un esempio.

In effetti, vista in lui, anche la sua resurrezione fu una umiliazione, uno smacco.

Ripensa al Verbo, ripensa a quanto si dice: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio, ( Gv 1,1 ) e ti accorgerai che cosa sia stato per lui lo stesso risorgere.

Orbene, colui che risuscitò il suo corpo risusciterà anche il tuo.

Per questo infatti volle che il suo corpo risorgesse: perché tu credessi che anche il tuo risorgerà.

2 - Dio onnipotente nella creazione ci garantisce la risurrezione

Coloro che diffondono opinioni contrarie obiettano: Il corpo di Cristo risorse perché rimase tre giorni nel sepolcro e non subì la corruzione, non si decompose, non si putrefece né divenne polvere.

Quanto al, nostro corpo, viceversa, se per caso si aprono i sepolcri, se ne trovano sì e no le ossa, se ne trova la polvere.

Tutto ciò che era stato carne è ridotto in putridume, è dissolto in polvere.

Potrà quindi risorgere un corpo che non è stato in grado di conservare la sua integrità?

O uomo che ragioni così, considera, considera - ti ripeto - che nel sepolcro ci sono, quanto meno, le ossa; se non altro, le ossa per lo meno ci sono.

Nel sepolcro poi c'è anche la polvere del corpo; in quello stesso posto ti accolse, come nel suo seno, la terra.

Orbene, torna adesso a riflettere sulla tua comparsa nel mondo; investiga che cosa tu eri quando venivi seminato nell'utero, dove iniziò la vita di noi tutti.

Ricorda questo, e fa' il confronto tra un uomo sepolto e un uomo allo stato seminale.

Tutti infatti sappiamo di essere mortali.

Come dunque prendiamo in considerazione le profondità della terra dove giace seminato il corpo dell'uomo in attesa della resurrezione, così raffiguriamoci il tempo in cui eravamo seme versato nelle viscere di nostra madre, dalle quali venne fuori questo corpo strutturato com'è nelle sue membra.

Dove stavano celati i cinque sensi del nostro corpo? dove, in quel liquido, stavano gli occhi, la lingua, gli orecchi, le mani?

Queste membra con i compiti che rispettivamente compiono da dove sono venute fuori? chi le ha create? chi ha dato loro la forma? Non è stato forse Dio?

Ebbene, quello stesso Dio che poté formare il corpo e farlo uscire dall'utero materno, lui stesso vuole che, sulla base delle cose già fatte, tu rifletta su quelle che si dispone a fare e creda che è in suo potere estrarti vivo dal sepolcro.

Produrre uomini dal seme umano - lo ripeto -, formare uomini nel grembo materno sono miracoli che avvengono ogni giorno; solo che per la troppa frequenza hanno perduto la forza di stupirci e per l'assuefazione li consideriamo eventi da nulla.

Per quel che riguarda poi ciò che deve accadere nel futuro, cioè la resurrezione che attendiamo e che avverrà una volta sola, abbiamo ogni giorno testimonianze a iosa.

Lo grida la natura, lo proclama la Scrittura: occorre credere a questo evento che si avvererà in futuro.

Crediamoci, fratelli! Il nostro corpo risorgerà: quello dei buoni per andare alla gloria, quello dei cattivi per ricevere la pena.

3 - Abbiamo fede nella risurrezione e trasfigurazione del nostro corpo

Quanto a te che ti rifiuti di credere nella resurrezione che attendiamo per il nostro corpo, fammi sapere, di grazia, cos'è che ti crea difficoltà.

C'è forse nel corpo qualcosa che ti ripugna?

Chi ha mai odiato la propria carne? ( Ef 5,29 ) dice l'Apostolo.

Cos'è che nel corpo ti dispiace?

A descrivere in maniera completa la struttura del corpo, non rimane stupito chiunque ascolti tale descrizione?

E poi chi lo descrive è in grado di farlo perfettamente?

Cosa dunque ti dispiace nel corpo? Te lo dico io: ti dispiace la corruttibilità, la mortalità.

Ma dopo ci saranno solo le cose che ti piacciono; quelle che ti dispiacciono non ci saranno più.

Ascolta l'Apostolo. Viene seminato un corpo animale, risorgerà un corpo spirituale; viene seminato un corpo spregevole, risorgerà un corpo glorioso; viene seminato un corpo fragile, risorgerà un corpo pieno di vigore. ( 1 Cor 15,44-43 )

Ascolta una descrizione ancor più completa. Bisogna che questo corpo corruttibile si rivesta di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità. ( 1 Cor 15,53 )

Tornerà quindi in Vita ciò che a te dona godimento, mentre ciò che ti dispiace scomparirà.

Non essere dunque ingrato verso il tuo Redentore rifiutandoti di credere alle sue promesse.

Fa' piuttosto quel che egli ti comanda per poter conseguire quel che ti promette.

Al tuo Redentore tutto è possibile poiché è Dio.

Se pertanto non ti garba che il tuo corpo risusciti, ti rincresca anche adesso del corpo che hai.

E veramente, se questo corpo ti è d'incomodo, perché te ne prendi cura? perché lo proteggi? perché lo nutri? perché ne desideri l'incolumità?

Ma non sarà vero, piuttosto, che ci sei attaccato?

Ringrazia dunque e credi nella resurrezione.

Sì, i corpi risorgeranno perché Cristo è risuscitato.

Risorti, non saranno soggetti ad alcun bisogno: proprio come Cristo, il quale dopo la resurrezione mangiò per mostrare il suo potere, non per bisogno.

Dopo la resurrezione non ci sarà più la fame, per cui non staremo più a dire pieni di timore: Dacci oggi il nostro pane quotidiano, ( Lc 11,3 ) avendo sempre a disposizione il pane eterno.

L'avremo sempre a portata di mano: non dovremo, per averlo, desiderare la pioggia né ci spaventerà il cielo privo di umidità.

Nostro pane infatti sarà il Creatore del cielo.

Né ci saranno più timori, stenti, dolori, e nemmeno corruttibilità, bisogno, fragilità, stanchezza, lentezza.

Tutto questo non ci sarà più, anche se ci sarà il corpo.

Questi mali infatti che esperimentiamo nel corpo ci sono capitati a causa del peccato, non sono connaturali con la nostra condizione umana.

In principio infatti, avendo l'uomo commesso il peccato, per colpa di quel primo nostro padre che lo commise abbiamo sortito una cattiva eredità; ma poi ci è sopraggiunta un'eredità nuova in grazia di colui che accettò di prendere su di sé l'eredità nostra promettendoci la sua eredità.

A noi, gravati di colpa, toccava in eredità la morte; egli, che era esente da colpa, prese su di sé la nostra morte.

Venne ucciso colui che non aveva debiti, e [ morendo ] cancellò il chirografo dei debiti.

Concludendo, abbiate il cuore pieno di fede nella resurrezione.

Non soltanto le cose che si predicano già realizzate in Cristo ma anche quelle che per l'unione con lui si realizzeranno in noi sono promesse ai cristiani.

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