Discorsi sui tempi Liturgici |
1.1 - Gesù rimane quaranta giorni per provare la verità della risurrezione
1.2 - La seconda venuta di Cristo
2.3 - Quando la seconda venuta di Cristo?
3.4 - La risposta di Cristo
4.5 - Cristo maestro buono
5.6 - L'insegnamento di Cristo sulla Chiesa
6.7 - Il testamento di Cristo per l'unità della Chiesa
7.8 - Cristo ha dato due volte lo Spirito Santo
8.9 - Perché Cristo ha dato due volte lo Spirito Santo
9.10 - La carità dono dello Spirito Santo
9.11 - Non c'è vera carità fuori dell'unica Chiesa
10.12 - Cristo raccomanda l'unità della Chiesa
In occasione dell'odierna solennità vogliamo ammonire coloro che sanno e istruire coloro che trascurano di sapere.
Oggi celebriamo solennemente l'ascensione del Signore al cielo.
Infatti il Signore nostro salvatore, deposto il corpo e poi ripresolo, dopo la sua risurrezione da morte si mostrò vivo ai discepoli che avevano perso ogni speranza in lui al momento della morte.
Ritornò [ in mezzo a loro ] in maniera da poter essere visto con i loro occhi e toccato con le loro mani, costruendo così la loro fede e mostrando la verità.
Poiché non era sufficiente dare prova per un solo giorno alla fragilità umana e alla paurosa ansietà [ degli Apostoli ] di un miracolo tanto grande [ quanto quello della risurrezione dai morti ] e quindi sottrarsi ad essi, Gesù s'intrattenne con i discepoli su questa terra - come abbiamo ascoltato dalla lettura del libro degli Atti degli Apostoli -, s'intrattenne con essi su questa terra per quaranta giorni, entrando ed uscendo, mangiando e bevendo. ( At 10,40-41 )
Tutto questo per dare prova concreta della verità, non perché ne avesse bisogno.
Nel quarantesimo giorno - quello che celebriamo oggi - alla loro vista e accompagnato dal loro sguardo, ascese in cielo. ( At 1,9-10 )
Mentre stupiti lo stavano guardando ascendere in cielo - erano tuttavia contenti che salisse in alto: perché il fatto che il capo va avanti costituisce la speranza delle membra - udirono anche una voce angelica: Uomini di Galilea, perché state guardando verso il cielo?
Questo Gesù verrà nello stesso modo con cui l'avete visto salire al cielo. ( At 1,11 )
Che cosa significa: verrà nello stesso modo?
Verrà nella stessa natura; perché si compia la Scrittura: Volgeranno gli occhi a colui che hanno trafitto. ( Zc 12,10; Gv 19,37 )
Verrà nello stesso modo.
Verrà fra gli uomini, verrà come uomo, ma verrà come uomo-Dio.
Verrà come vero uomo e come vero Dia, per fare dèi gli uomini.
È asceso il giudice del cielo, ha suonato la tromba l'araldo del cielo.
Cerchiamo di avere un processo favorevole per non dover temere il futuro giudizio.
Cristo è asceso veramente: lo hanno visto coloro che ce lo hanno tramandato.
Alcuni, pur non avendo visto credettero, altri invece non credettero, deridendo [ la loro testimonianza ].
La fede infatti non è di tutti. ( 2 Ts 3,2 )
E poiché la fede non è di tutti e il Signore conosce quelli che sono suoi, ( 2 Tm 2,19 ) perché stiamo a discutere sul fatto che Dio è asceso al cielo?
Guardiamo piuttosto al fatto che Dio è disceso agli inferi.
Guardiamo alla morte di Cristo, esaltiamo la sua risurrezione più che meravigliarcene.
La nostra rovina è il nostro peccato; il sangue di Cristo è il nostro prezzo.
La risurrezione di Cristo è la nostra speranza, la [ prossima ] venuta di Cristo è la nostra futura realtà.
Dobbiamo dunque aspettare, finché venga, il Cristo che siede alla destra del Padre.
Dica la nostra anima assetata di lui: Quando verrà?
L'anima mia ha sete del Dio vivente: ( Sal 42,3 ) quando verrà?
Verrà, ma quando? Tu desidera che venga: voglia il cielo che ti trovi preparato!
Non crediamo tuttavia di essere i soli a sentire questo desiderio del Signore nostro, per cui diciamo: Quando verrà?
Tale desiderio lo hanno avuto anche i suoi discepoli.
Se potessi dire a voi che aspirate a lui, che lo aspettate, che siete in ansia, che desiderate sapere quando verrà il Signore Dio nostro, se potessi dirvelo, come apparirei ai vostri, occhi?
Ma voi non dovete sperare di poter avere da me questa risposta: sarebbe una pazzia se lo speraste da me.
Però se aveste davanti ai vostri occhi e a portata delle vostre mani il Signore Gesù Cristo presente con il corpo, vivo, che parla, so che lo interroghereste per soddisfare tale desiderio e gli direste: Signore, quando ritornerai?
Difatti anche i discepoli rivolsero la stessa domanda al Signore Gesù Cristo quando era presente in mezzo a loro.
Non potendo voi interrogarlo come hanno fatto i discepoli, ascoltate la risposta che anch'essi udirono.
Essi erano presenti, noi ancora non esistevamo: però se crediamo a loro, essi fecero la domanda anche a nome nostro e a nome nostro anche udirono la risposta.
I discepoli dunque interrogarono Cristo che stava per ascendere al cielo, poco prima che venisse sottratto ai loro sguardi, dicendogli: Signore, è questo il tempo in cui ti rivelerai? ( At 1,6 )
A chi rivolgevano questa domanda? A uno che vedevano presente davanti a loro.
È questo il tempo in cui ti rivelerai?
Che senso ha questa domanda?
Non lo vedevano davanti a loro?
Non lo sentivano? Non lo toccavano?
Che senso ha la domanda: È questo il tempo in cui ti rivelerai?
Essi intendevano per rivelazione di Cristo il giudizio futuro, quando si farà vedere dai suoi e da tutti gli altri.
Quando è risorto infatti è stato visto soltanto dai suoi.
Questi sapevano, e ne erano certi per fede, che sarebbe venuto il tempo in cui colui che fu giudicato giudicherà, colui che fu condannato metterà alla prova e condannerà; in cui, alla presenza di tutti gli uomini, ne porrà alcuni alla destra, gli altri alla sinistra; dirà cose che tutti sentiranno, offrirà un premio che non tutti prenderanno, comminerà un castigo che non tutti dovranno temere.
Sapevano che tutto questo avverrà, ma ne chiedevano il tempo.
È questo il tempo in cui ti rivelerai?
Non a noi, perché ora ti vediamo; ma ti rivelerai anche a coloro che non credettero in te.
Dicci: È questo il tempo in cui ti rivelerai?
E quando verrà il regno d'Israele?
Fecero proprio questa domanda: È questo il tempo in cui ti rivelerai?
E quando verrà il regno d'Israele?
Quale regno? Quello per il quale diciamo: Venga il tuo regno. ( Mt 6,10 )
Quale regno? Quello di cui sentiranno dire coloro che sono posti alla destra: Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dalla creazione del mondo. ( Mt 25,34 )
Quando dirà anche a coloro che sono posti alla sinistra: Andate nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. ( Mt 25,41 )
Voce terribile, voce tremenda!
Tuttavia il giusto sarà sempre ricordato: non temerà annunzio di sventura. ( Sal 112,7 )
Per gli uni ci saranno queste parole, per gli altri le parole sopra riportate: in ambedue i casi sarà verace, perché in ambedue giusto.
Ma ascoltiamo la risposta alla domanda dei discepoli, se ebbero risposta; se non ebbero risposta, consideriamo ciò che fu loro detto; e non temiamo ciò che avverrà.
Signore, è questo il tempo in cui ti rivelerai? ( At 1,6 )
Anche noi, immaginando di vedere davanti a noi il Signore nella sua natura corporea, diciamogli: Signore, è questo il tempo in cui ti rivelerai?
E quando verrà il regno d'Israele?
Quando verrà il regno dei tuoi, quando il regno degli umili, e fino a quando l'arroganza dei superbi?
Certamente è questo il senso della domanda che volevate fare, a questa domanda desideravate avere una risposta.
Vediamo che cosa Cristo ha risposto.
Gli agnelli non sdegnino di ascoltare la risposta che ascoltarono gli arieti.
Ascoltiamo la risposta dello stesso Signore.
Data a chi? A Pietro, a Giovanni, ad Andrea, a Giacomo e agli altri, persone ragguardevoli e tanto degne - lui veramente le aveva trovate indegne, ma le fece diventare degne -.
Che cosa rispose alla domanda da loro posta: È questo il tempo in cui ti rivelerai?
E quando verrà il regno d'Israele?
Non v'interessa conoscere i tempi che il Padre ha riservato in suo potere. ( At 1,6-7 )
Che cosa significa questo?
A Pietro viene detto: non v'interessa e tu dici: " M'interessa "?
Non v'interessa conoscere i tempi, che il Padre ha riservato in suo potere.
Fate bene a credere che Cristo verrà, perché questa è la verità.
Ma che cosa t'importa quando verrà? Tu preparati per quando verrà.
Non v'interessa conoscere i tempi che il Padre ha riservato in suo potere.
Mortificate la vostra curiosità, subentri la pietà.
Che cosa t'importa quando verrà?
Vivi come se dovesse venire oggi e non avrai timore quando verrà.
Osservate il modo e la pedagogia con cui ha risposto questo maestro buono, questo maestro singolare, quest'unico maestro.
Non rispose direttamente alla loro domanda, ma disse cose che esulavano dalla domanda fatta.
Sapeva infatti che non giovava loro conoscere la risposta alla loro domanda e disse, anche senza essere interrogato, ciò che sapeva utile a loro.
Non v'interessa - rispose - conoscere i tempi.
Perché a te interessa conoscere i tempi?
Tutto il nostro lavoro è per trascendere i tempi e tu vuoi conoscere i tempi!
Non v'interessa conoscere i tempi che il Padre ha riservato in suo potere. ( At 1,7 )
Gli si potrebbe obiettare: E che cosa ci deve interessare allora?
Ascoltiamo ora che cosa ci deve massimamente interessare, ascoltiamolo.
Gli Apostoli hanno chiesto una cosa a cui non era opportuno rispondere e Cristo ha detto una cosa che era opportuno venisse ascoltata.
Non v'interessa conoscere i tempi che il Padre ha riservato in suo potere.
Ma che cosa è veramente utile che sappiate?
Ma riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà sopra di voi e mi sarete testimoni.
Dove? in Gerusalemme. ( At 1,8 )
Era conseguenza logica che udissimo tali parole: con queste infatti viene annunziata la Chiesa, viene raccomandata la Chiesa, viene proclamata l'unità, viene condannata la divisione.
Agli Apostoli viene detto: e mi sarete testimoni.
Ai fedeli, vasi di Dio, vasi di misericordia, ( Rm 9,23 ) viene detto: mi sarete testimoni.
Dove? In Gerusalemme, dove sono stato ucciso, e in tutta la Giudea e la Samaria, e sino ai confini della terra. ( At 1,8 )
Queste le parole che ascoltate, questo sia il vostro programma.
Siate la sposa e aspettate con gioiosa attesa lo sposo.
La sposa è la Chiesa.
Secondo quanto è stato predetto, in che luogo sarà presente la Chiesa che quei testimoni debbono annunciare?
In che luogo sarà presente, in base a ciò che è stato predetto?
Molti infatti diranno: " Ecco, è qui ".
Ci crederei se non ci fosse anche un altro che dice: " Ecco, è qui ".
Tu che cosa mi dici? " Ecco, è qui ".
Già stavo venendo da te, ma mi richiama indietro un altro che mi dice la stessa cosa: " Ecco, è qui ".
Tu da una parte mi dici: " Ecco, è qui "; l'altro dall'altra parte mi dice: "Ecco, è qui ".
Interroghiamo il Signore, interpelliamo lui.
Facciano silenzio le parti in causa: ascoltiamo tutta la questione.
Dice uno da un angolo: " Ecco, è qui "; un altro risponde da un altro angolo: " No, è qui ".
Parla tu, Signore: dichiara tu quale Chiesa hai redento, indicaci tu quale Chiesa hai amato.
Siamo stati invitati alle tue nozze, facci vedere la tua sposa, per non turbare con le nostre discussioni le tue nozze.
Certo che Cristo risponde, certo che ci mostra [ quale è la sua sposa ].
Non lascia delusi quelli che cercano [ la verità ], non ama che si litighi.
Lo dice ai suoi discepoli, lo dice loro anche se non gli rivolgono tale domanda; difatti dà torto a tutti i contendenti.
Forse gli Apostoli non gli hanno rivolto questa domanda perché il gregge di Cristo non era stato ancora diviso dai ladroni.
Noi, che abbiamo sperimentato la tristezza della divisione, cerchiamo con ardore il collante dell'unità.
Gli Apostoli chiesero il tempo del giudizio e il Signore rispose indicando il luogo in cui si sarebbe diffusa la Chiesa.
Non rispose alla domanda fatta, ma prevedeva le nostre sofferenze.
Mi sarete testimoni - disse - in Gerusalemme.
Ma questo è troppo poco; non hai pagato il prezzo solo per questo, per comprare solo questo.
In Gerusalemme. Di' ancora: e sino ai confini della terra.
Sei giunto [ con la tua ricerca ] sino ai confini della terra: perché non smetti di litigare?
Ora nessuno mi dica più: " Ecco, è qui ". " No, è di qua! ".
Taccia l'umana presunzione, si ascolti la divina predicazione, si creda alla reale promessa: in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria sino ai confini della terra.
Detto questo una nube lo avvolse. ( At 1,8-9 )
Non c'era bisogno di aggiungere altro, per dover eliminare altre congetture.
Fratelli, si è soliti eseguire con grande scrupolo le ultime volontà del padre che sta per scendere nel sepolcro; e verranno disprezzate le ultime volontà dettate dal Signore prima di salire al cielo?
Immaginiamo che il Signore nostro abbia scritto un testamento e che nel suo testamento abbia inserito le sue ultime volontà.
Previde infatti le future contese dei figli cattivi, previde che gli uomini avrebbero cercato di spartirsi, a proprio vantaggio, la sua proprietà.
Perché infatti non dovrebbero dividere ciò che essi non hanno comprato?
Perché non dovrebbero fare a pezzi ciò per cui non hanno pagato un prezzo?
Cristo invece non volle che venisse divisa la sua tunica cucita tutta d'un pezzo dall'alto in basso: fu tirata a sorte. ( Gv 19,23-24 )
In quella veste venne raccomandata l'unità, in quella veste venne predicata la carità; essa rappresenta la carità, tessuta dall'alto.
Dalla terra viene la cupidigia, dall'alto la carità.
Coraggio, fratelli: il Signore ha scritto il suo testamento, vi ha messo le ultime volontà.
Guardatelo, vi prego, e smuova voi come smuove noi, vi smuova se è possibile.
Due volte Cristo è stato glorificato nella natura umana che ha assunto: la prima volta quando risuscitò dai morti nel terzo giorno; l'altra quando ascese al cielo davanti agli occhi dei suoi discepoli.
Queste due glorificazioni di Cristo, che ci si dice di commemorare, si sono già avverate.
Rimane una terza glorificazione, anche questa alla presenza degli uomini, quando si presenterà per giudicare.
Così l'evangelista Giovanni diceva parlando dello Spirito Santo: Non era stato ancora dato lo Spirito, non essendo ancora glorificato Gesù. ( Gv 7,39 )
Non era stato ancora dato lo Spirito; perché ancora non era stato dato?
Non essendo ancora glorificato Gesù.
Per dare lo Spirito si aspettava che Gesù fosse glorificato.
Due volte glorificato, e meritatamente - con la risurrezione e con l'ascensione -, Gesù due volte diede lo Spirito.
Diede l'unico Spirito, lo diede l'unico Gesù, lo diede per l'unità e tuttavia lo diede due volte.
La prima volta, dopo la risurrezione, disse ai suoi discepoli: Ricevete lo Spirito Santo. ( Gv 20,22 )
E alitò su di essi. Questa fu la prima volta.
Poi promette ancora che avrebbe mandato lo Spirito Santo dicendo: Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi; ( At 1,8 ) e in un altro passo: Voi rimanete in città; io infatti adempirò la promessa del Padre che avete udito dalla mia bocca. ( Lc 24,49 )
Dopo che ascese al cielo, trascorsi dieci giorni, mandò lo Spirito Santo: è la prossima festa di Pentecoste.
Fate attenzione, fratelli miei.
Qualcuno potrebbe chiedermi: " Perché Cristo ha dato due volte lo Spirito Santo? ".
Molti hanno detto tante cose su questo argomento, affrontando la questione con argomentazioni umane.
Quel tanto che hanno detto non è contro la fede; uno ha detto una cosa, uno un'altra, tutti nell'ambito della regola della verità.
Se dicessi di sapere perché Cristo ha dato due volte lo Spirito Santo, vi mentirei. Non lo so.
Chi afferma di sapere ciò che non sa è un temerario; chi dice al contrario di non sapere ciò che invece sa, si mostra ingrato [ verso Dio ].
Vi confesso che ancora sto ricercando per sapere perché il Signore ha dato due volte lo Spirito Santo: e desidero arrivare a qualcosa di più certo.
Il Signore mi aiuti per le vostre preghiere, perché ciò che si degna di donarmi non lo nasconda a voi.
Non so darvi una risposta precisa.
Non vi nasconderò tuttavia il mio parere, anche se ancora non ne sono sicuro, anche se ancora non lo credo come assolutamente certo, come invece credo con assoluta certezza al fatto in se stesso.
Se la cosa sta come penso io, il Signore ne rafforzi la convinzione; se c'è un'altra opinione che può apparire più vera, il Signore ce la faccia conoscere.
Dunque io penso - ma è una mia opinione - che lo Spirito Santo è stato dato due volte per ricordarci i due comandamenti della carità.
Due infatti sono i comandamenti ma una sola è la carità: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima; e: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Da questi due precetti dipende tutta la Legge e i Profeti. ( Mt 22,37-40 )
Un'unica carità ma due comandamenti; un unico Spirito ma donato due volte.
Infatti non è stato dato uno Spirito nella prima volta e uno Spirito diverso nella seconda; come la carità che ama il prossimo non è diversa da quella che ama Dio.
Non c'è una seconda carità.
Con la stessa carità con la quale amiamo il prossimo amiamo anche Dio.
Ma poiché una cosa è Dio e una cosa è il prossimo, vengono amati sì con un'unica carità, però non sono la stessa cosa quelli che vengono amati.
Poiché è più importante, è stato raccomandato anzitutto l'amore di Dio e poi l'amore del prossimo, tuttavia si comincia dal secondo per arrivare al primo: Se infatti non ami il fratello che vedi come potrai amare Dio che non vedi? ( 1 Gv 4,20 )
Perciò forse, per educarci all'amore del prossimo, Cristo quand'era ancora visibile sulla terra e prossimo ai prossimi, diede lo Spirito Santo, alitando su di essi; e soprattutto da quella carità che è in cielo, inviò lo Spirito Santo dal cielo.
Ricevi sulla terra lo Spirito Santo e ami il fratello; ricevilo dal cielo e ami Dio.
Però anche quanto hai ricevuto sulla terra viene dal cielo.
Cristo diede lo Spirito Santo quando ancora era sulla terra, ma viene dal cielo ciò che ha dato.
Lo diede infatti colui che è disceso dal cielo.
Qui sulla terra trovò le persone a cui darlo, ma di lassù lo prese per darlo.
Allora, fratelli? Debbo forse ricordare anche che la carità viene dallo Spirito Santo?
Ascoltate l'apostolo Paolo: Non solo, ma ci gloriamo pure nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce la perseveranza, la perseveranza una virtù provata, e la virtù provata la speranza.
Ora la speranza non inganna.
Perché l'amore di Dio è stato diffuso in abbondanza nei nostri cuori. ( Rm 5,3-5 )
Donde l'amore di Dio è stato diffuso in abbondanza nei nostri cuori?
Donde? Che cosa ascrivevi a te? Che cosa presumevi quasi che fosse tuo?
Che cosa hai che non hai ricevuto? ( 1 Cor 4,7 )
Donde dunque [ l'amore di Dio ] se non come segue nel testo: dallo Spirito Santo che ci è stato dato? ( Rm 5,5 )
Questa carità non si può avere se non nell'ambito dell'unica Chiesa.
Non possono averla i fautori di divisioni, come dice l'apostolo Giuda: Costoro sono fautori di divisioni, uomini sensuali, privi dello Spirito. ( Gd 1,19 )
Fautori di divisioni: perché si separano? Perché sono sensuali, privi dello Spirito.
Si staccano perché non hanno il collante della carità.
Di questa carità è piena la gallina di cui parla Gesù nel Vangelo, che è divenuta febbricitante per i suoi pulcini, che con i suoi pulcini abbassa la voce e stende le sue ali: Quante volte - disse - ho voluto riunire i tuoi figli! ( Mt 23,37 )
Riunire, non dividere.
Perché ho - disse ancora - altre pecore che non sono di quest'ovile: anche quelle devo condurre, perché ci sia un solo gregge e un solo pastore. ( Gv 10,16 )
Giustamente non ascoltò quel tale che lo sollecitava contro il proprio fratello dicendo: Signore, ordina a mio fratello che divida con me l'eredità. ( Lc 12,13 )
Signore - disse - ordina a mio fratello.
Che cosa? Che divida con me l'eredità.
E il Signore: Dimmi, uomo.
Perché vuoi dividere se non perché sei ancora " uomo "?
Quando infatti uno arriva a dire: " io sono di Paolo ", e un altro: " io sono d'Apollo ", non siete forse uomini? ( 1 Cor 3,4 )
Dimmi, uomo: chi mi ha costituito spartitore di eredità tra di voi? ( Lc 12,14 )
Sono venuto a riunire, non a dividere.
Perciò - concluse - guardate di star lontani da ogni cupidigia. ( Lc 12,15 )
La cupidigia desidera dividere come la carità desidera riunire.
Che cos'altro significa guardate di star lontani da ogni cupidigia se non: Riempitevi di carità?
Noi, che possediamo la carità in proporzione alle nostre capacità, sollecitiamo pure il Signore contro il nostro fratello, come faceva quel tale contro il proprio fratello; ma non con quelle parole, non con quella richiesta.
Egli diceva: Signore, ordina a mio fratello che divida con me l'eredità. ( Lc 12,13 )
Noi diciamo: Signore, ordina a mio fratello che conservi con me l'eredità.
Guardate bene pertanto, fratelli, che cosa dovete anzi tutto amare, che cosa dovete tenacemente credere.
Il Signore, già glorificato con la risurrezione, ci raccomanda la Chiesa; sul punto di essere glorificato di nuovo con l'ascensione, ci raccomanda la Chiesa; inviando dal cielo lo Spirito Santo, ci raccomanda la Chiesa.
Dopo la risurrezione che cosa dice infatti ai suoi discepoli?
Era proprio questo quanto vi andavo dicendo quando ero ancora con voi: bisogna che s'adempia tutto quello che è stato scritto di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi.
Allora aprì la loro mente alla comprensione delle Scritture e disse loro: Così sta scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risuscitato dai morti il terzo giorno. ( Lc 24,44-46 )
Dov'è che raccomanda la Chiesa?
E che in suo nome sarebbe predicata la penitenza e la remissione dei peccati.
E questo dove? In mezzo a tutte le nazioni, cominciando da Gerusalemme. ( Lc 24,47 )
Questo disse dopo essere stato glorificato nella risurrezione.
E che cosa disse sul punto di essere di nuovo glorificato con l'ascensione?
Quelle parole che avete già inteso: Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e sino ai confini della terra. ( At 1,8 )
Che cosa disse nella discesa dello Spirito Santo?
Scese lo Spirito Santo: gli Apostoli, i primi ad essere riempiti di lui, cominciarono a parlare nelle lingue di tutti i popoli. ( At 2,4 )
Il fatto che ciascuno di essi poteva parlare in tutte le lingue che cosa significava se non l'unità fra tutte le lingue?
Confermati e rafforzati in questa fede e legati da stabile carità, lodiamo come bambini il Signore e gridiamo: Alleluia!
Ma da una fazione sola? E dove invece? E fino a dove?
Dal sorgere del sole fino al tramonto lodate il nome del Signore. ( Sal 113,3 )
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