Discorsi sul Vecchio Testamento |
1 - Dio va amato gratuitamente
2 - L'esempio di Giobbe
3 - Che cosa significa amare Dio gratuitamente
4 - Ama ora Dio nella fede, lo amerai nella visione
5 - Il nemico è il diavolo
Ognuno che con attenzione canta a Dio con la voce del salmo, deve pensare ai propri pericoli personali e deve essere toccato nella sua privata emotività, se cioè sta soffrendo qualche pena da parte di altri o qualche difficoltà interiore.
In tal caso ovviamente riferisce le parole che canta alla propria situazione di sofferenza.
Rispondiamo: "Signore, liberami dalla mano del peccatore e dalla mano dello scellerato e del malvagio". ( Sal 71,4 )
Probabilmente ciascuno di voi, nell'ascoltare queste parole dal lettore o nel ripeterle egli stesso, pensa a qualche proprio nemico, che lo calunnia o che si accinge a mandarlo in carcere o forse sta compilando contro di lui un falso chirografo.
Per chi soffre così, colui che lo fa soffrire è il peccatore, lo scellerato da cui desidera essere liberato.
Lo vedi cantare e cantare con sentimento, adattare i lineamenti del volto alle parole del salmo, ogni tanto vedi le lacrime solcargli le gote, lo vedi emettere sospiri tra una parola e l'altra del canto.
Chi non sa discernere le disposizioni dell'animo, loda quell'uomo dicendo: "Ascolta la lettura con profondo sentimento.
Come geme, come sospira!".
Egli invece sta pensando al suo nemico, dal quale teme qualche calunnia, qualche atto di forza, qualche inganno o raggiro; e con tutte le forze, con tutto il cuore, con la voce, con l'atteggiamento del volto, con sospiri dice: Signore, liberami dalla mano del peccatore e dalla mano dello scellerato e del malvagio.
Chi canta in tale modo canta da uomo vecchio e, vedendo le cose alla maniera carnale, si sforza, pur essendo uomo vecchio, di cantare il cantico nuovo.
Canti da uomo nuovo, se canta il cantico nuovo.
Che cosa significa: canti da uomo nuovo?
Si rinnovi nel desiderio di una vita nuova, desideri altre cose, per altre cose sospiri verso Dio, sia innamorato del regno dei cieli.
Per dirla in breve: sia innamorato di Dio, ami Dio, lo ami gratuitamente.
Anche il diavolo voleva fare questa insinuazione e di ciò voleva accusare il santo uomo Giobbe: che cioè egli fosse uomo vecchio.
Non voleva che raggiungesse le promesse riservate all'uomo nuovo, quando disse: Forse gratuitamente Giobbe onora Dio? ( Gb 1,9 )
Se perciò Giobbe onora Dio gratuitamente, vince sul diavolo; se non lo onora gratuitamente viene vinto dal diavolo.
L'insinuazione del calunniatore avrebbe ragione di essere se Giobbe non onorasse Dio gratuitamente.
"Per questo ti onora - dice - perché gli hai dato tanti beni".
Perciò Dio permise che Giobbe venisse messo alla prova per mostrarcelo come esempio.
Egli sapeva bene che veniva onorato gratuitamente da lui; ( Gb 1,12; Gb 2,10 ) ma ciò era conosciuto da Dio, a noi nascosto.
Vedete dunque a che cosa ha approdato la perversità del diavolo: volendo far passare una persona per prevaricatore, ha fatto sì che molti diventassero imitatori del santo uomo.
Non è riuscito a soggiogarlo, anzi ha ottenuto l'effetto di farcelo conoscere.
Che dunque? Da dove si è capito che Giobbe onorava Dio gratuitamente?
Dal fatto che non ha ringraziato Dio nella ricchezza per bestemmiarlo poi nella miseria, ma ha anteposto la volontà di Dio ad ogni sua ricchezza, come se dicesse: "Possiedo colui che ha dato perché cerco ciò che ha dato?"
Dirò dunque, fratelli, che chiunque onora il Signore per avere ricchezze, per averne gli onori del mondo, e chiede queste cose, è chiaro che non lo onora gratuitamente.
Lo onora per riceverne la ricompensa.
Se Dio non gli accordasse tali cose, lo abbandonerebbe.
[ Logicamente ] chi dà è da valutarsi più di quello che dà.
E chi dà non è se non lui.
Tuttavia, se un altro potesse dare, i desiderosi di queste cose, abbandonato Dio, ricorrerebbero a quest'altro.
Appoggiati a Dio, sia Dio tutto il tuo bene, sia Dio il vero tuo bene.
Nonostante che il diavolo avesse sottratto a Giobbe tutti i suoi beni - ma non gli sottrasse colui che egli amava disinteressatamente - venne dalla parola di lui sonoramente sconfitto: Il Signore ha dato e il Signore ha tolto; come a Dio è piaciuto è avvenuto. ( Gb 1,21 )
Non disse: "Che cosa posso fare contro il Signore? Mi batterò il petto, perché non posso vincere su di lui".
Sia benedetto - disse - il nome del Signore. ( Gb 1,21 )
Solo per i suoi figli che temeva essere morti nel peccato, stracciò le sue vesti, pregando con paterno affetto per essi. ( Gb 1,20 )
Accettò di buon grado invece il fatto che Dio gli aveva tolto le altre cose, poiché in quella maniera poteva meglio accogliere Dio stesso.
Viene un tale e dice: "Non onoro Dio per le ricchezze, ed egli lo sa, né per gli onori passeggeri e temporali".
E per che cosa? - Cerchiamo l'uomo che onori gratuitamente Dio, che gratuitamente lo ami -.
E per che cosa? "Non voglio - risponde - le ricchezze, voglio le cose che mi sono necessarie.
Niente manchi nella mia casa, sia sano io, insieme a mia moglie e ai figli. Questo mi basta".
Ancora non onori Dio gratuitamente.
Dio ce lo ha mostrato nello stesso Giobbe.
Il diavolo infatti, con il permesso certamente di Dio - era stato lui che gli aveva tolto le ricchezze non il diavolo - lo aveva colpito, perché disprezzava le ricchezze per dipendere da Dio.
Gli tolse anche la salute, permettendolo Dio. ( Gb 2,7 )
E Giobbe diede prova di onorare Dio in modo talmente disinteressato da non onorarlo né amarlo nemmeno per la salute del corpo. ( Gb 2,10 )
Né il diavolo si limitò a colpirlo in una sola parte del corpo.
Lo fece diventare pieno di piaghe dal capo fino ai piedi. ( Gb 2,7 )
E poté fare ciò perché la sua umiliazione fosse più piena, perché la sua sconfitta fosse maggiore perché chi aveva sedotto Adamo immortale, venisse vinto da un uomo in decomposizione.
Lo colpì dunque con una piaga maligna dal capo fino ai piedi e, pieno di vermi, Giobbe deve sopportare anche la moglie che lo tenta, lasciatagli come collaboratrice del diavolo 10. ( Gb 2,7-9 )
Lei era Eva, ma lui non era Adamo.
Gli suggerì di bestemmiare perché, perduta la pazienza, perdesse anche colui che onorava gratuitamente.
Ma come avrebbe potuto perdere colui a cui era unito così strettamente?
Che cosa rispose infatti alla donna che gli suggeriva tali cose?
Hai parlato come parlerebbe una stupida!
Se abbiamo ricevuto i beni dalla mano del Signore, perché non dovremmo accettare anche i mali? ( Gb 2,10 )
Ecco come risponde chi onora Dio gratuitamente, chi non lo onora per qualcosa, neanche per la stessa salute del corpo, che abbiamo in comune con le bestie.
Un'altra è dunque la cosa che il Signore ci riserva.
Per questa cosa venga onorato, per questa cosa venga amato.
Riserva se stesso a coloro che lo amano.
Vuol mostrare il suo volto a coloro che hanno l'occhio purificato, non quello del corpo ma quello del cuore: Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. ( Mt 5,8 )
Ama per vedere, perché non è cosa da nulla ciò che vedrai, né insignificante.
Vedrai colui che ha fatto tutto quanto desideri.
E se le cose che desideri sono belle, come sarà colui che le ha fatte?
Dio non vuole che ami la terra, Dio non vuole che ami il cielo, cioè le cose che vedi, ma vuole che ami lui, che non vedi.
Ma un giorno lo vedrai, se lo amerai.
Amalo mentre sei lontano da lui, per goderlo quando sarai davanti a lui.
Desidera di possederlo, di abbracciarlo.
Rimani prima unito a lui con la fede, poi sarai unito a lui nella visione.
Ora infatti cammini pellegrino nella fede e nella speranza. ( 2 Cor 5,6-7 )
Quando sarai giunto alla meta godrai di colui che, mentre eri pellegrino, hai amato.
Egli stesso ha costruito la patria, alla quale ti affretti di giungere.
Di lì ti ha inviato delle lettere perché tu non abbia a procrastinare il ritorno dal pellegrinaggio.
Perciò, se tendi a quella patria dove potrai godere il Creatore stesso della patria, ora, trovandoti nel deserto e fra molte tentazioni, ti devi guardare dal nemico.
Impara contro quale nemico devi cantare: Dio mio, liberami dalla mano del peccatore e dalla mano dello scellerato e del malvagio. ( Sal 71,4 )
Questo peccatore è il diavolo, fratelli; lo scellerato, il malvagio è il diavolo.
Dalla sua mano desidera di essere liberato affinché, percorsa la via, lungo la quale egli cercherà di insidiarti, arrivi alla patria, dove egli non potrà entrare.
Ascolta dove si dice che il peccatore è il diavolo.
È scritto: Il diavolo è peccatore fin da principio. ( 1 Gv 3,8 )
Che sia scellerato e malvagio, chi non lo sa? Chi è più scellerato di un omicida? ( Gv 8,44 )
E chi per primo ha ucciso l'uomo se non chi ingannò Adamo?
Ed è malvagio, agisce contro la giustizia, perché mai è stato nella verità. ( Gv 8,44 )
Contro questo scellerato e malvagio si canta: Signore, liberami … dalla mano dello scellerato e del malvagio. ( Sal 71,4 )
Non rivolgere questa preghiera contro il tuo vicino che ti calunnia, non rivolgerla contro il potente che sposta il tuo confine, non rivolgerla neanche contro chi, insidiandoti, si prepara ad ucciderti.
Tutti costoro che tramano contro di te sono uomini.
Sono carne, sono sangue, passano.
Da' ascolto all'Apostolo che dice: La vostra lotta non è contro la carne e il sangue. ( Ef 6,12 )
Allora contro chi è la lotta? Contro chi bisogna pregare: Liberami, Signore, dalla mano del peccatore, e dalla mano dello scellerato e del malvagio?
La vostra lotta - dice l'Apostolo - non è contro la carne e il sangue, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell'aria. ( Ef 6,12 )
Ti puoi guardare dall'uomo evitandolo, dal diavolo pregando.
Il nemico visibile si evita in questo modo: dove è lui, tu non ti ci rechi; si tratta infatti di evitare uno che vedi.
Ma come eviterai uno che non vedi? Pregando.
Prega contro di lui: le tue armi sono quelle della preghiera.
Tu taci ed egli ti tende insidie; preghi ed egli arde di rabbia.
Ma prega con quel sentimento con il quale ami Dio gratuitamente, perché la tua preghiera giunga fino a lui, che ami gratuitamente.
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