Esposizione dei Salmi |
Abbiamo letto sicuramente, carissimi fratelli, il racconto dell'Esodo e lo ricordiamo come cosa ben nota.
Il popolo d'Israele, liberato dall'iniqua oppressione egiziana, passò a piedi asciutti tra le onde del mare divise a metà. ( Es 14,22 )
E quando stavano per entrare nella terra promessa ( Gs 3,15-17 ) attraverso il Giordano, questo fiume al tocco dei piedi dei sacerdoti che portavano l'arca del Signore si arrestò bloccando a monte il corso delle acque, mentre dalla parte inferiore, defluendo verso il mare, le acque seguitarono a scorrere normalmente.
I sacerdoti poggiavano così il piede sull'asciutto e questo finché il popolo al completo non ebbe guadagnato l'altra sponda.
Sono cose note. Tuttavia per quanto riguarda il presente salmo, al quale abbiamo risposto acclamando e cantando Alleluia, non dobbiamo pensare che lo Spirito Santo abbia inteso solamente rammentarci quelle gesta del passato, senza che ve ne scorgiamo altre simili da realizzarsi in futuro.
Infatti tutte quelle cose - dice l'Apostolo - accadevano loro con valore di simbolo: erano però scritte a nostro ammaestramento, di quanti cioè viviamo al compiersi dei tempi. ( 1 Cor 10,11 )
Orbene, nel salmo abbiamo udito le parole: Uscendo Israele dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro, la Giudea divenne cosa a lui sacra, Israele divenne suo dominio.
Il mare vide e fuggì; il Giordano si volse indietro.
Non crediate si tratti unicamente d'un racconto di fatti avvenuti; è al contrario una predizione di quanto sarebbe dovuto accadere.
Difatti al momento stesso in cui tali miracoli accadevano agli occhi di quel popolo antico, si trattava, sì, di eventi attuali ma essi non erano privi di significato per l'avvenire.
In vista di ciò il profeta autore del salmo si premura di mostrarci che quanto egli afferma a parole s'identifica con quanto storicamente s'era compiuto nei fatti, in quanto eventi e parole risalivano ad un'unica ed identica origine, lo Spirito Santo.
Per l'intervento dello Spirito, infatti, quel che era destinato a manifestarsi completamente alla fine dei secoli fu in antecedenza annunziato con figure risultanti di fatti e di parole.
Non che egli ripeta a paroletta il racconto delle cose accadute ma, come sappiamo e abbiamo letto, con espressioni parzialmente diverse: in modo che non si pensi ad un semplice resoconto di eventi passati ma piuttosto ( come sono in realtà ) predizione di eventi futuri.
Osserviamo quanto si dice del Giordano.
[ Nei libri storici ] non leggiamo che si volse indietro, ma piuttosto che al passaggio di quel popolo si arrestò a monte, cioè da quella parte da cui provenivano le acque.
E quanto ai monti e ai colli non leggiamo che abbiano saltato di gioia; e altri particolari che il salmista non solo aggiunge ma anzi ripete.
Dice: Il mare vide e fuggì; il Giordano si volse indietro.
E soggiunge: I monti tripudiarono come arieti e i colli come agnelli.
Quindi, ripetendo le stesse cose, li apostrofa in questo modo: Per qual motivo, o mare, fuggisti?
e tu, o Giordano, perché ti rivolgesti indietro?
Perché, o monti, saltellaste come arieti, e voi, o colline, come agnelli?
Stiamo attenti alla portata di questo richiamo.
Difatti non solo le antiche vicende del popolo eletto sono simboli nei nostri riguardi ma anche le parole del salmo sono un invito a riconoscerci in esse.
Se infatti custodiamo con animo intrepido la grazia che Dio ci ha data, noi siamo l'Israele [ di Dio ] e la discendenza di Abramo, e a noi dice l'Apostolo: Voi pertanto siete la discendenza di Abramo. ( Gal 3,29 )
In un altro passo egli afferma: Non quando aveva la circoncisione ma quand'era col prepuzio, la fede fu ascritta a giustizia ad Abramo: il quale poi ricevette il segno della circoncisione come sigillo della giustizia avuta per la sita fede nel tempo dell'incirconcisione, sì da essere ascritta anche a questi la giustizia, ed egli potesse essere padre dei circoncisi, non solo di quelli che provengono dalla circoncisione ma anche di coloro che seguono le orme della fede del padre nostro Abramo, ancora incirconciso. ( Rm 4,9-17 )
Che se gli fu detto: lo ti ho costituito padre di molte genti, non fu perché sarebbe stato padre solamente di quel popolo che praticava la circoncisione della carne.
Di molte genti non significa infatti " di alcune " ma " di tutte ", come gli si promette esplicitamente con le parole: In te saranno benedette tutte le genti. ( Gen 22,18 )
Nessun cristiano si reputi un estraneo al nome di Israele, poiché nell'unica pietra angolare siamo tutti intimamente congiunti a quei credenti di origine giudaica tra i quali primeggiano gli Apostoli.
Ne parlava un giorno il Signore quando diceva: Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle bisogna che io conduca, e si farà un solo ovile e un solo pastore. ( Gv 10,16 )
Il popolo cristiano è dunque più degli altri l'Israele [ di Dio ], più degli altri è la casa di Giacobbe, in quanto sono la stessa persona Israele e Giacobbe.
Quanto invece ai Giudei, la gran maggioranza di loro è stata giustamente riprovata per la sua incredulità, poiché per delle soddisfazioni temporali vendette il diritto alla primogenitura.
Essi pertanto appartengono ad Esaù piuttosto che a Giacobbe. ( Gen 25,33 )
Ricordate infatti come ad indicare tale misteriosa sostituzione fu detto: Il più grande diverrà servo del più piccolo. ( Gen 25,23; Rm 9,13 )
Il nome " Egitto " significa afflizione, o persona affliggente o opprimente, e spesso rappresenta il mondo attuale: quel mondo da cui dobbiamo spiritualmente separarci per non essere persone sottoposte allo stesso giogo degli infedeli. ( 2 Cor 6,14 )
Difatti si diventa cittadini degni della Gerusalemme celeste solo se prima si rinunzia al mondo presente.
Proprio come l'antico popolo eletto, il quale non poté essere introdotto nella terra promessa senza aver prima abbandonato l'Egitto.
E come quel popolo non poté allontanarsi dall'Egitto se non per l'intervento di Dio liberatore, così nessuno si stacca col cuore da questo mondo se ad aiutarlo non interviene con i suoi doni la misericordia divina.
Insomma quanto accadde figuratamente una sola volta in quel popolo, lo stesso accade in forma perfetta adesso alla fine del mondo ( in questa ora che è anche l'ultima, come si esprime il beato Giovanni ) e accade in ogni credente, cioè ogni volta che la Chiesa partorisce nuovi figli, cosa che avviene ogni giorno.
Ascoltate l'Apostolo, il dottore delle genti, e come egli le istruisca magistralmente.
Dice: Non voglio che voi ignoriate, o fratelli, che i nostri padri tutti furono nella nube, e tutti passarono per il mare; e tutti seguendo Mosè furono battezzati nella nuvola e nel mare; e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale e bevvero la stessa bevanda spirituale ( bevevano dalla roccia spirituale che li accompagnava, e la roccia era Cristo ); ma della maggior parte di loro non si compiacque il Signore; infatti furono prostrati nel deserto.
Or queste cose costituivano un simbolo per noi. ( 1 Cor 10,1-6 )
Cosa vorreste di più, fratelli carissimi?
Eccovi una testimonianza certa e chiara, basata non su induzioni umane ma su un insegnamento autentico e apostolico, che è poi insegnamento stesso di Dio e del Signore.
Negli Apostoli infatti parlava Dio.
Erano nuvole carnali, ma da esse Dio faceva udire il tuono della sua voce.
In forza di un attestato così autorevole e manifesto siamo sicuri che tutte le vicende che accadevano all'antico popolo contenevano un valore simbolico e si sono realizzate adesso nella nostra salvezza.
Le cose che allora venivano prefigurate e predette ora le leggiamo già avvenute e le abbiamo sott'occhio nel loro quotidiano realizzarsi.
Udite una cosa ancora più mirabile.
Alcuni misteri, celati e avvolti come da un velo nei libri del Vecchio Testamento, in altri libri, sempre del Vecchio Testamento, sono almeno in parte svelati.
Così, ad esempio, parla il profeta Michea: Io mostrerò loro - dice - dei portenti come nel giorno della loro partenza dall'Egitto.
Le genti vedranno e resteranno confuse di fronte a tanta loro potenza; staranno con la mano alla bocca e avranno le orecchie assordate.
Come serpenti che strisciano per terra lambiranno la polvere, si rimpiattiranno nelle loro dimore, impazziranno di paura innanzi al Signore Dio nostro ed avranno terrore di te.
Chi è simile al Dio tuo, che toglie l'iniquità e passa sopra il peccato di coloro che sono rimasti della tua eredità?
Egli non tratterrà più il suo sdegno, a testimonianza che egli è benevolo e misericordioso.
Egli si rivolgerà ed avrà pietà di noi, affogherà nell'acqua le nostre iniquità e getterà nel profondo del mare tutti i nostri peccati. ( Mi 7,15-19 )
Vedete, fratelli, con quanto maggiore chiarezza in questo passo sono svelati i sacrosanti misteri [ della salvezza ].
Così nel nostro salmo.
Sebbene lo Spirito da cui proviene la mirabile profezia miri al futuro, tuttavia dà l'impressione che narri eventi passati Dice: La Giudea divenne cosa a lui sacra; il mare vide e fuggì; usa cioè forme verbali indicanti il passato, come appunto sono divenne, vide, fuggì.
E ugualmente si riferiscono al passato le espressioni: Il Giordano si volse indietro, i monti tripudiarono, la terra fu scossa.
Questo tuttavia non ha da pregiudicare l'applicazione al futuro.
Se così non fosse, dovremmo, in opposizione con quanto attesta il Vangelo, considerare un resoconto del passato, e non una predizione del futuro, le parole: Si sono divisi le mie vesti e hanno gettato la sorte sul mio vestito. ( Sal 22,19 )
Questa espressione infatti, sebbene formulata con voci verbali indicanti il passato, prediceva quel che tanto tempo dopo si sarebbe avverato nella passione del Signore.
Così fa, o carissimi, il profeta che sopra ho ricordato.
Egli volle rifinire, lavorandoli come con una lima, anche i cuori più rozzi e senza troppi indugi dilatarli verso la comprensione delle realtà future ricavandole dagli avvenimenti del passato.
Noi pertanto riteniamo che le vicende antiche erano delle figure per noi; e questa convinzione ci proviene dall'autorità non solo degli Apostoli ma anche dei profeti.
Infatti i profeti non omisero di chiarire il loro messaggio, sicché, vedendo [ la realizzazione ] delle figure e assaporandone la gioia, certi e sicuri, dal tesoro di Dio sappiamo cavar fuori ricchezze nuove e antiche, tutte e due in pieno accordo fra loro.
Michea, ad esempio, cantò i fatti di cui vi ho parlato molto tempo dopo l'esodo di quel popolo dall'Egitto e molto prima dell'era cristiana; eppure egli attesta in maniera inequivocabile che la sua predizione riguarda eventi futuri.
Dice: Io mostrerò loro dei portenti come nel giorno della loro partenza dall'Egitto.
Le genti vedranno e resteranno confuse.
Lo stesso concetto è espresso nel salmo con le parole: Il mare vide e fuggì.
Difatti, se con voci verbali del passato come vide e fuggì velatamente si predicono eventi futuri, chi potrà mai pensare che con termini quali vedranno e resteranno confusi ( evidentemente di tempo futuro ) si indichino avvenimenti passati?
Un po' più oltre precisa, con parole più chiare della luce, quali fossero i nemici che ci inseguivano nella fuga smaniosi di ucciderci.
Erano i nostri peccati, che nel battesimo furono sommersi e annientati come gli egiziani travolti dal mare.
Dice: Poiché è benevolo e misericordioso, egli si rivolgerà ed avrà pietà di noi; affogherà nell'acqua le nostre iniquità e getterà nel profondo del mare tutti i nostri peccati.
5 - Cosa vuol dire questo, o carissimi? Voi vi riconoscete come veri Israeliti, della discendenza di Abramo; ( Gal 3,29 ) voi siete la casa di Giacobbe e gli credi secondo la promessa.
Ebbene, persuadetevi che quando rinunziaste al mondo usciste dall'Egitto, e che emigraste di fra mezzo a un popolo barbaro allorché, professando la vera religione, vi segregaste dall'empietà del paganesimo.
Non è infatti la vostra propria lingua ma una lingua straniera quella che non sa pronunziare le lodi di Dio, al quale voi cantate Alleluia.
In voi infatti la Giudea è divenuta luogo a lui sacro.
Poiché non è vero Giudeo quello che lo è manifestamente, come non è vera circoncisione quella che si porta al di fuori, nel corpo.
Il vero Giudeo lo è nell'intimo, mediante la circoncisione del cuore. ( Rm 2,8 )
Esaminate dunque il vostro cuore.
Se sarà stato circonciso mediante la fede e purificato dalla confessione, allora in voi la Giudea è divenuta luogo a lui sacro e Israele è divenuto in voi il suo dominio.
Egli infatti vi ha dato il potere di diventare figli di Dio. ( Gv 1,12 )
Eccovi ora una cosa che ciascuno di voi deve ricordare.
Voi avete deciso di aderire a Dio con tutto il cuore.
Voi intendete sbarazzarvi delle antiche passioni, frutto della vostra ignoranza, e sottomettervi con animo docile al giogo soave del Signore.
Abbandonando, anzi rigettando, le opere carnali e mondane in cui si dibatteva con pena e senza frutto il vostro cuore ( quasi obbligato dal tirannico potere del diavolo a cuocere i mattoni in Egitto ), voi volete correre portando solamente il peso leggero di Cristo.
Avete infatti prestato ascolto alla voce del Signore che dice: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. ( Mt 11,28 )
Ebbene ciascuno di voi ricordi che tutti gli impedimenti del mondo sono ormai superati.
Le voci contrarie dei fautori d'apostasia o non osano alzarsi o, spaventate dal fatto che il nome di Cristo è esaltato e glorificato in tutte le regioni della terra, si sono messe a tacere.
Così il mare ha visto ed è fuggito, e a te è rimasta aperta la via alla libertà spirituale senza alcuna resistenza di contraddittori.
Quanto al Giordano e in che modo si sia volto indietro, non vorrei che andaste a ricercare il fatto al di fuori di voi stessi né che immaginaste un rivolgimento in senso cattivo.
Vi è noto come il Signore rimproveri certuni che a lui volsero non la faccia ma le spalle. ( Ger 2,27 )
Difatti chiunque abbandona il suo Principio e si allontana dal suo Creatore precipita nell'amara perversione del mondo, come un fiume che si perde nel mare.
Se pertanto qualcuno aveva voltato a Dio le spalle, è bene che si volga indietro, in modo che Dio gli si trovi di fronte allorché sarà sulla via del ritorno.
È bene che alle sue spalle ci si trovi il mare di questo mondo: quel mare che aveva dinanzi allo sguardo mentre vi precipitava.
È bene insomma che un tal uomo dimentichi le cose che ha dietro di sé per protendersi verso quelle che gli si parano dinnanzi. ( Fil 3,13 )
È bene tutto questo, ma per chi ha già invertito la rotta.
Difatti se uno dimenticasse le cose che ha dietro prima della conversione, significherebbe che egli dimentica Dio, poiché è proprio Dio quello che s'era lasciato dietro quando gli aveva voltato le spalle.
Protendersi poi verso le cose che si trovano innanzi significherebbe, per un uomo siffatto, ingolfarsi nelle cose del mondo, in quanto è proprio al mondo che egli tiene rivolto lo sguardo, avido di tuffarvisi.
Nel Giordano sono quindi rappresentati coloro che hanno ricevuto la grazia del battesimo; e in tanto si dice che il Giordano si è volto indietro in quanto i battezzati si sono rivolti a Dio.
Essi non tengono più Dio alle loro spalle ma contemplano la gloria del Signore a faccia svelata e sono trasformati nella stessa sua immagine procedendo da gloria a gloria. ( 2 Cor 3,13 )
8 - Interrogate e chiedete: Per qual motivo, o mare, fuggisti? e tu, o Giordano, perché ti rivolgesti indietro?
Perché, o monti, saltellaste del santo Vangelo. E i colli come agnelli.
Sono coloro ai quali viene detto: Io vi ho generati in Cristo mediante il Vangelo; e ancora: Vi scrivo queste cose non per farvi arrossire ma per ammonirvi come figli carissimi. ( 1 Cor 4,15 )
Di costoro è anche detto: Recate al Signore i figli degli arieti. ( Sal 29,1 )
Allargate lo sguardo a tutte le regioni della terra, voi che siete in grado di contemplare tali meraviglie e sapete goderne e cantarne gloria al Signore vostro Dio.
Osservate come tutte queste cose, avvenute simbolicamente e profetizzate tanti secoli prima, si stanno adempiendo ora in mezzo a tutte le genti.
9 - Interrogate e chiedete: Per qual motivo, o mare, fuggisti? e tu, o Giordano, perché ti rivolgesti indietro?
Perché, o monti, saltellaste come arieti, e voi, o colline, come agnelli?
Come mai, o mondo, sono finiti gli ostacoli che un giorno opponevi?
Come mai vi volgete al Signore, voi, miriadi di fedeli sparsi per tutta la terra, rinunziando li mondo presente?
Perché mai godete, voi eletti, ai quali alla fine sarà detto: Va bene, servo buono! poiché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità sul molto? ( Mt 25,21 )
Perché mai godete, voi eletti, ai quali alla fine sarà detto: Venite, o benedetti dal Padre mio; possedete il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo? ( Mt 25,34 )
10 - [v 7.] Essi vi risponderanno con le parole che seguono, anzi sarete voi stessi a rispondere così: Dinnanzi alla faccia del Signore fu scossa la terra, dinnanzi al Dio di Giacobbe.
Che vuol dire: Dinnanzi alla faccia del Signore, se non: Alla presenza di colui che annunziò: Ecco, io sarò con voi sino alla fine del mondo? ( Mt 28,20 )
La terra fu scossa, ma siccome prima era rimasta pigra in senso deteriore, così quando fu scossa lo tu per essere più saldamente consolidata alla presenza del Signore.
Egli cambia la roccia in stagni d'acqua e la rupe in sorgenti d'acqua.
Egli addolcì se stesso, e stemperò quella specie di durezza in lui insita, al fine di irrigare i suoi fedeli.
Accadde così che in loro scaturì una fontana d'acqua zampillante per la vita eterna, mentre prima, quando non lo si conosceva, egli sembrava dura roccia.
Tanto è vero che ne rimasero turbati quei tali che gli dissero: Codesto discorso è duro e chi potrà accettarlo? ( Gv 6,61 )
Né attesero che egli, aperte le Scritture, ne riversasse su di loro i flutti e li inondasse.
La sua petrosità, o durezza di pietra, fu cambiata in stagni di acqua e la sua natura rupestre in sorgenti d'acqua il giorno della risurrezione, quando, cominciando da Mosè, giù giù attraverso tutti i Profeti, mostrò ai discepoli che il Cristo doveva patire proprio così come aveva patito, ( Lc 24,27 ) e quando più tardi inviò loro lo Spirito Santo, a proposito del quale aveva detto: Se uno ha sete, venga a me e beva. ( Gv 7,37 )
12 - [v 9.] Non a noi, o Signore, non a noi ma al tuo nome dà gloria.
Difatti la grazia dell'acqua che scaturisce da quella pietra che è Cristo ( 1 Cor 10,4 ) non ci fu data per delle opere che l'avessero preceduta ma per la misericordia di colui che giustifica l'empio. ( Rm 4,5 )
Cristo infatti morì per degli empi, ( Rm 5,6 ) affinché l'uomo non cerchi in alcun modo la sua propria gloria ma solo la gloria del nome di Dio.
Dice: Per la tua misericordia e la tua verità.
Notate come questi due attributi divini, misericordia e verità, si trovino spesso abbinati nelle sacre Scritture.
Fu infatti per la sua misericordia che egli chiamò gli empi, mentre è nella verità che saranno giudicati coloro che avranno ricusato di venire.
Che mai abbiano a dire le genti: Dov'è il loro Dio?
Alla fine si manifesteranno la misericordia e la verità di Dio, quando nel cielo apparirà il segno dei Figlio dell'uomo e tutte le tribù della terra piangeranno.
Allora però non si chiederanno dove sia il loro Dio, poiché non sarà più il tempo in cui egli viene predicato perché gli si creda ma sarà l'ora in cui apparirà nel suo aspetto terribile.
Il nostro Dio è in alto nel cielo. Non nel cielo dove il pagano contempla il sole e la luna, opere di Dio che egli venera, ma in alto nel cielo, cioè al di sopra di tutti i corpi terrestri e celesti.
Difatti il nostro Dio non risiede nel cielo quasi che, tolto da sotto i suoi piedi questo cielo, egli possa restare senza trono e precipitare.
Egli ha fatto nel cielo e sulla terra tutte le opere che ha voluto.
Non ha bisogno, per reggersi, di alcuna delle sue opere, quasi che poggi su di esse.
Egli rimane nella sua eternità e, restando in questa sua eternità, egli esegui nel cielo e sulla terra le opere che volle.
Non potevano quindi sorreggerlo e insieme essere create da lui; anzi mai avrebbero potuto portarlo se non fossero state create.
Pertanto le creature dove Dio dimora è lui che le contiene, in quanto sono bisognose di lui, e non viceversa.
Cioè, non è Dio che, quasi bisognoso della creatura, venga da lei contenuto.
In altra direzione, le parole: Egli ha fatto nel cielo e sulla terra tutte le opere che ha voluto, si potrebbero riferire alla grazia che Dio volontariamente distribuisce e fra i notabili e fra gli infimi del suo popolo, ottenendo così che nessuno si glori dei meriti di opere personali.
Comunque, sia che tripudino i monti come arieti o che lo facciano i colli a guisa di agnelli, la terra è stata scossa alla presenza del Signore affinché non restasse per sempre fra le sporcizie terrene.
Indice |