Esposizione dei Salmi |
1 - [v 169.] Ascoltiamo ora la voce dell'orante.
Ci è noto chi sia costui, come pure sappiamo riconoscere noi stessi fra le sue membra, a meno che non siamo reprobi.
Si avvicini la mia preghiera al tuo cospetto, o Signore.
Cioè: La preghiera che pronuncio sotto il tuo sguardo si avvicini a te.
Infatti il Signore è vicino a coloro che hanno il cuore contrito. ( Sal 34,19 )
Secondo il tuo dire dammi intelletto.
Gli chiede di stare alla promessa.
Dicendo infatti: Secondo il tuo dire, è come se dicesse: " Secondo la tua promessa ".
Ora al riguardo c'è una promessa del Signore contenuta nella parole: Io ti darò l'intelligenza. ( Sal 32,8 )
2 - [v 170.] Penetri la mia supplica al tuo cospetto, o Signore; secondo il tuo dire liberami.
Ripete su per giù la richiesta di prima.
Difatti alle parole precedenti: Si avvicini la mia preghiera al tuo cospetto, o Signore, sono simili quelle che aggiunge successivamente: Penetri la mia supplica al tuo cospetto, o Signore; e alla prima richiesta: Secondo il tuo dire dammi intelletto, corrisponde l'altra: Secondo il tuo dire liberami.
Ricevendo il dono dell'intelletto viene liberato [ dall'errore ] colui che, privo di tale intelletto e abbandonato in se stesso, ne sarebbe stato tratto in inganno.
Dice: Proromperanno le mie labbra in inni, se tu m'insegnerai le vie della tua giustizia.
Sappiamo in che maniera Dio ammaestri coloro che si lasciano da lui ammaestrare.
Chiunque infatti ascolta dal Padre [ la verità ] e l'apprende si avvicina a colui che giustifica l'empio: ( Gv 6,45 ) il quale, così giustificato, diventa capace di rispettare le vie della giustizia di Dio non solo ritenendole a memoria ma anche mettendole in pratica.
Per cui chi si gloria non si gloria di se stesso ma nel Signore, ( 1 Cor 1,31 ) e prorompe in inni [ di lode ].
4 - [v 172.] Egli ha ormai appreso da Dio e lodato il suo Maestro. Ora vuole insegnare.
Dice: Celebrerà la mia lingua i tuoi detti, perché tutti i tuoi precetti sono giustizia.
Affermando il proposito di diffondere le parole di Dio, diventa ministro della Parola.
Difatti, sebbene a insegnare interiormente pensi Dio, tuttavia la fede nasce dall'ascolto.
E come ascolteranno se non c'è chi predica? ( Rm 10,17 )
In effetti, non si pensi che, per essere Dio colui che dà la crescita, per questo non occorra né piantare né irriga. ( 1 Cor 3,7 )
Divenuto banditore della parola di Dio, egli è consapevole dei pericoli che dovrà incontrare da parte degli oppositori e persecutori.
Per questo soggiunge: Intervenga la tua mano a salvarmi, perché ho scelto i tuoi comandamenti.
Per vincere il timore e far sì che non solo il mio cuore custodisse la tua parola, ma anche la mia lingua la pronunziasse con franchezza, per questo io scelsi i tuoi comandamenti e con l'amore repressi il timore.
Intervenga dunque la tua mano a salvarmi dalle mani degli avversari.
In questo modo Dio ha salvato i martiri: non permettendo che fossero uccisi nell'anima.
Poiché, quanto al corpo, insignificante è la salvezza che può conseguire l'uomo. ( Sal 60,13 )
Il verso: Intervenga la tua mano potrebbe anche intendersi di Cristo chiamato " mano di Dio ", analogamente a quanto si legge in Isaia: E il braccio del Signore a chi è stato rivelato? ( Is 53,1 )
Non che egli, come Unigenito, sia stato fatto, dal momento che per opera di lui sono state create tutte le cose; ( Gv 1,3 ) ma lo si chiama così, per avere egli tratto origine dalla stirpe di David, ( Rm 1,3 ) divenendo, lui che era Creatore, Gesù cioè Salvatore.
Tuttavia le espressioni: Intervenga la tua mano, e: La mano del Signore intervenne ( Ez 1,3 ) sono troppo frequenti nella Scrittura, né saprei dire se un tal senso possa quadrare con tutti i testi.
Comunque, ascoltando il verso seguente che suona: Io ho bramato la tua salvezza o Signore, anche se ciò non garba ai nostri nemici, noi pensiamo spontaneamente a Cristo, salvezza di Dio.
È lui che con tutta verità i giusti dell'antico patto professano di aver desiderato.
È lui che ha desiderato la Chiesa perché venisse a lei nascendo dal grembo di sua Madre.
È lui che la Chiesa desidera ancor oggi perché torni [ muovendo ] dalla destra del Padre.
Che se a questa frase si aggiunge: E la tua legge è la mia meditazione, è perché la legge rende testimonianza a Cristo.
6 - [v 175.] È questa la fede per la quale, credendo col cuore, si consegue la giustizia; è la fede che, confessata con la bocca, vale ad ottenere la salute. ( Rm 10,10 )
Ne fremano pure le genti e i popoli tramino vendette inutili; ( Sal 2,1 ) venga pure ucciso il corpo mentre si dedica ad annunciarti; la mia anima, nonostante questo, vivrà e ti loderà, e i tuoi giudizi mi aiuteranno.
Si tratta ovviamente di quei giudizi che già prima era tempo cominciassero dalla casa del Signore. ( 1 Pt 4,17 )
Ma essi - dice - mi aiuteranno.
E chi non vede quanto aiuto abbia recato alla Chiesa il sangue stesso versato dalla Chiesa?
Chi non vede quanta messe sia spuntata in tutto il mondo da quella semente?
Giunto ormai alla fine, ci si scopre completamente e ci manifesta chi sia stata la persona che ha parlato per tutto il salmo.
Dice: Io ho errato come pecorella smarrita; ricerca il tuo servo, perché i tuoi precetti non ho dimenticato.
Alcuni codici non leggono: Ricerca, ma: Riporta in vita.
Differiscono infatti di una sillaba sola le due parole lette in greco, cioè ξήσον e ξήτησον tanto è vero che gli stessi codici greci non concordano.
Qualunque peraltro sia la lezione preferita, occorrerà sempre ricercare la pecora perduta e riportarla in vita: dico di quella pecora per la quale il pastore lasciò sui monti le altre novantanove e per rintracciarla fu piagato dalle spine della siepe giudaica. ( Mt 18,12; Lc 15,4 )
Quindi, anche se la si sta ricercando, si continui a ricercarla; anche se parzialmente ritrovata, la si ricerchi ancora.
È vero, infatti, che è stata ritrovata per quel tanto che ai salmista consente di dire: I tuoi precetti non ho dimenticato; tuttavia la si ricerca ancora ad opera di coloro che, sceltisi i comandamenti di Dio, li accolgono e li amano.
E viene ritrovata in mezzo a tutte le genti per i meriti del sangue versato dal suo Pastore che continua ad essere sparso ovunque.
Per quanto potevo, ho esaminato ed esposto con l'aiuto del Signore questo lungo salmo.
È un'impresa che hanno già compiuto ( e con maggior successo ) altri più sapienti e dotti di me, mentre altri la tenteranno in seguito.
Non per questo però noi potevamo sottrarci a questo servizio, tanto più che me lo chiedevano con insistenza i fratelli verso i quali io ho il debito di tali prestazioni.
Non vi sorprenda il fatto che io non abbia detto nulla dell'alfabeto ebraico, in riferimento al quale i versi sono distribuiti a otto a otto secondo l'ordine delle lettere stesse, e così si snoda tutto il salmo.
L'omissione è dipesa dal non aver io trovato in questo fatto una caratteristica propria del presente salmo.
Non è infatti questo il solo salmo che contenga di tali lettere.
Colore pertanto che non troveranno un simile procedimento nella trascrizione greca o latina ( in quanto non conservato dai traduttori ) debbono sapere che i singoli versi ebraici, raggruppati a otto a otto, nei codici ebraici cominciano con la stessa lettera, la quale viene indicata in apertura.
Così infatti ci hanno insegnato gli esperti in quella lingua.
È un procedimento che esige un'accuratezza molto superiore a quella che sogliono usare coloro che in latino o in punico compongono i cosiddetti " salmi abbecedari ".
Costoro infatti con la lettera posta in apertura non iniziano tutti i versi fino alla chiusa della strofa, ma soltanto il primo verso.
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