Lettere |
Scritta nel 414/15.
Evodio propone ad Agostino alcuni quesiti sull'anima di Cristo e sulla predicazione di Cristo agli spiriti negli inferi.
Il vescovo Evodio al vescovo Agostino
1. Da tempo ho inviato dei quesiti alla Santità tua: uno, sulla ragione e Dio, l'ho inviato, mi pare, per mezzo di Iobino, che esercita il ministero sacerdotale per le serve di Dio; un altro quesito concerne il corpo del Salvatore, cioè l'opinione di chi crede ch'esso possa vedere la sostanza di Dio.
Ed ora ecco il terzo: vorrei sapere se l'anima razionale, che il Salvatore assunse col corpo, rientra in una di quelle ipotesi, che si affacciano, quando si ricerca l'origine dell'anima, purché possa trovare conferma nella verità: o se, pur essendo razionale, è d'una specie diversa da quella in cui si classifica l'anima degli esseri viventi.
Ecco ancora un quarto quesito: chi sono quegli spiriti, per i quali nella sua lettera Pietro fa quest'affermazione riguardo al Signore, dicendo: Fu messo a morte nella carne, ma reso alla vita nello spirito: con lo stesso spirito andò a predicare agli spiriti chiusi in carcere, ecc. insinuando, così, che tali spiriti erano negli inferi e Cristo discendendo laggiù portò la buona novella a tutti e li liberò con la sua grazia dalle tenebre e dalle pene di modo che dal tempo della risurrezione del Signore, essendo ormai annientati gli inferi, s'aspetta solo il giudizio finale.
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