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Lettera 241

Di data incerta; scritta dopo la precedente.

Agostino confuta l'insolente calunnia di Pascenzio ch'egli credesse in un Dio triforme, professando che Dio è uno solo ( n. 1 ); accetta il dibattito, purché siano registrate le affermazioni delle due parti ( n. 2 ).

Agostino a Pascenzio

1 - Agostino non crede in un Dio triforme

La tua lettera non è riuscita né a farmi ricambiare le ingiurie né a distogliermi dal risponderti.

Ciò che tu mi hai scritto avrebbe potuto sconcertarmi se fosse venuto dalla verità di Dio e non dalla potestà d'un uomo.

Tu mi dici che " il mio parere rassomiglia a un albero curvo e intricato che fa cadere in errore lo sguardo ".1

Che diresti allora di me se non fossi stato al patto che avevamo stabilito il mattino e se in una cosa facilissima, giustamente stabilita di comune accordo, avessi opposto un astuto rifiuto e ostacoli pieni di difficoltà?

Tu avresti allora potuto paragonarmi a un individuo che s'ingozza d'acqua melmosa ed affogato nell'ubriachezza della perfidia - cosa, questa, ancora peggiore - se dopo pranzo non fossi tornato ligio ai propositi manifestati il mattino.

Ma non mi hai ora forse risposto quello che hai voluto, eppure non hai avuto paura di alcun tranello?

Potresti quindi scrivere tutto il resto affinché vi sia qualcosa che noi stessi o altri possano esaminare e giudicare!

Riguardo alla tua affermazione secondo la quale io crederei in Dio, come se fosse una persona a tre facce, se ti fossi degnato di leggere la mia lettera un po' più lunga e avessi avuto la gentilezza di rispondere agli argomenti in essa contenuti, forse non diresti così.

Ecco tuttavia che proprio la mia affermazione, secondo la quale crederei in Dio come se fosse una persona a tre facce, tu l'hai dettata e l'hai scritta nella lettera che mi hai inviata, eppure non hai avuto paura d'alcun tranello.

Ora hai dato la prova ch'è vero quanto io affermo, che cioè tu non volevi fossero registrate le tue parole, non perché avevi paura di qualche tranello, ma perché non avevi fiducia d'essere nel vero.

Ed ora, poiché mi domandi se credo che Dio sia una persona a tre facce, ti rispondo di no; unica infatti è la natura di Dio, poiché unica è, per così dire, la deità e perciò il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio.

2 - Padre, Figlio e Spirito Santo un solo Dio

Ti prego poi d'aver la cortesia di rispondermi brevemente come spieghi la seguente affermazione dell'Apostolo: Chi si unisce a una meretrice, forma un solo corpo con lei; chi invece si unisce a Dio, forma un solo spirito con lui. ( 1 Cor 6,16-17 )

L'Apostolo afferma che l'unione di due corpi di sesso diverso forma un solo corpo.

Ora, se ciò è vero d'un uomo, il cui spirito non può affermare: " Io e il Signore siamo una sola cosa " e tuttavia unendosi al Signore forma un solo spirito con lui, con quanta più ragione è un solo e medesimo Dio col Padre colui il quale con assoluta verità ha affermato: Io e il Padre siamo una cosa sola, ( Gv 10,30 ) per il fatto d'essere inseparabilmente unito al Padre? se pur è vero che a proposito della divinità possa usarsi anche questo termine in modo da dire " è unito " ciò che mai fu né mai potrà in alcun modo essere separato da nessuna distanza!

Oltre a ciò rispondi se ti piace chiamare lo Spirito una persona con due teste, dal momento che, se uno è unito al Signore, forma con lui un solo spirito.

E se ciò non ti aggrada, nemmeno io ho affermato che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un Dio a tre facce, ma un solo Dio.

Se invece vuoi che discutiamo insieme a voce, io sarò veramente grato alla tua Degnazione e alla tua Benevolenza.

Ma, come hai avuto la cortesia di rispondermi per iscritto in modo diverso da quello che volevi, così abbi la cortesia di rispondermi che detteremo quanto diremo, e io non mancherò di venire incontro al tuo desiderio, nella misura in cui Dio mi aiuterà.

Se infatti non può edificarci uno scambio di lettere, come lo potrà uno scambio di parole, qualora, dopo lo strepito delle nostre voci, non trovassimo niente da poter leggere per esaminarlo di nuovo?

Io, Agostino, ho riletta e sottoscritta la presente da me stesso dettata.

Asteniamoci infine dalle ingiurie personali, per non perdere vanamente il  tempo, e badiamo piuttosto all'oggetto delle nostre discussioni.

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1 Ep. 240