Prima catechesi cristiana

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26.50 - L'iniziazione del precatecumeno

Dopo quest'esposizione si deve chiedere al candidato se crede a quanto si è detto e se desidera conformarvi la vita.

Quando avrà risposto affermativamente, senz'altro bisogna far su di lui solennemente il segno della croce e trattarlo secondo l'uso della Chiesa.

Riguardo al rito di iniziazione, dopo avergli opportunamente spiegato che i segni delle realtà divine sono visibili, ma che in essi si onorano le stesse realtà invisibili, e conseguentemente che quella materia santificata dalla benedizione non deve più essere considerata come lo è nella vita ordinaria, bisogna pure dire quale significato abbiano le parole da lui ascoltate, che cosa dia loro sapore, di che quella realtà sia simbolo.

Poi con l'occasione si deve ammonire il candidato perché, qualora gli capiti di ascoltare qualche espressione nelle Scritture che abbia un senso carnale, quand'anche non la comprenda, creda tuttavia che essa indica una qualche realtà spirituale relativa ai buoni e santi costumi e alla vita futura.

Così in breve tempo impara che qualsiasi espressione abbia inteso dai Libri canonici non riconducibile all'amore dell'eternità, della verità, della santità e all'amore del prossimo, è da ritenersi detta o avvenuta in senso figurato; e così si sforzi di comprenderla in riferimento a quel duplice amore. ( Mt 22,37ss )

Di conseguenza egli non intenderà il suo " prossimo " in senso carnale, ma vi includerà chiunque possa trovarsi con lui in quella città santa, sia che appaia sia che non appaia ancora appartenere ad essa.

In egual modo non dispererà della correzione di ogni uomo, che egli vede vivere per merito della pazienza di Dio, non per altra ragione, come dice l'Apostolo, se non per essere condotto alla penitenza. ( Rm 2,4 )

26.51 - Esempio di discorso breve

Se ti sembra lungo codesto esempio di discorso, con cui ho rivolto l'insegnamento catechetico ad una persona che vuole essere introdotta alla vita di fede come se fosse presente, tu puoi esporre questi argomenti in modo più breve.

In ogni modo non ritengo che il discorso debba essere più lungo, benché molto dipende da che cosa suggerisca la situazione del momento e da che cosa gli ascoltatori mostrino non solo di sopportare, ma anche di desiderare.

Quando però è necessario essere rapidi, bada quanto facilmente possano essere esposti tutti gli argomenti.

Supponi di nuovo che si presenti una persona che desidera divenire cristiana e che, interrogata, dia la medesima risposta del candidato precedente; perché nel caso non risponda in questa maniera, gli si deve dire che così avrebbe dovuto rispondere.

Bisogna poi costruire il resto del discorso nel modo seguente.

26.52 - La storia della salvezza da Adamo a Cristo

Veramente, fratello, è grande e reale la beatitudine che viene promessa ai santi nel mondo che verrà.

Tutte le cose visibili, in realtà, passano e tutta la pompa di questo mondo, le voluttà e la curiosità devono perire ( 1 Gv 2,16ss ) e trascinano con sé alla rovina quelli che le amano.

Volendo Dio nella sua misericordia liberare gli uomini da una tal rovina, cioè dalle pene eterne, purché non siano nemici a loro stessi e non oppongano resistenza alla misericordia del loro Creatore, mandò il suo Figlio unigenito, ( 1 Gv 4,9 ) ossia il suo Verbo uguale a lui, ( Gv 1,1 ) per il cui mezzo ha creato tutte le cose. ( Gv 1,3 )

Ed il Verbo, conservando la sua divinità, non staccandosi dal Padre e non mutato in alcun modo, pur assumendo la natura umana, ( Fil 2, 6s ) venne fra gli uomini, ( Gv 1,9 ) mostrandosi ad essi in un corpo mortale: perché come la morte entrò nel genere umano per opera di un solo uomo, ( Rm 5,12 ) che per primo fu creato, cioè Adamo - in quanto egli fu d'accordo con la propria donna, sedotta dal diavolo, per trasgredire il comandamento di Dio ( Gen 3,6; 1 Tm 2,14 ) -, così, per opera di un solo uomo, che è anche Dio, Figlio di Dio, Gesù Cristo, cancellati tutti i peccati precedenti, tutti coloro che credono in lui potessero aver accesso alla vita eterna. ( Rm 5,17ss )

27.53 - Molte profezie scritturali si sono avverate

Infatti tutti gli eventi che tu ora vedi accadere nella Chiesa di Dio e sotto il nome di Cristo in tutto il mondo, sono stati già predetti da secoli e, come li leggiamo, così pure li vediamo realizzati: e ne siamo edificati nella fede. ( Gd 20 )

Un tempo avvenne un diluvio su tutta la terra, perché i peccatori fossero sterminati. ( Gen 6,13ss )

E nondimeno coloro che si salvarono nell'arca indicavano il mistero della Chiesa futura, che ora naviga tra i flutti di questo mondo ed è salvata dal naufragio per mezzo del legno della croce di Cristo.

È stato predetto ad Abramo, unico tra gli uomini, fedele servo di Dio, che da lui sarebbe nato un popolo ( Gen 12, 2s ) che avrebbe adorato il Dio unico tra le restanti genti che veneravano gli idoli.

E tutti gli eventi che furono predetti a quel popolo per il futuro si sono avverati così come furono predetti.

Fu anche profetizzato che nell'ambito di quel popolo Cristo, re di tutti i santi e Dio, sarebbe nato dal seme dello stesso Abramo secondo la carne, che egli assunse, perché fossero pure figli di Abramo tutti coloro che imitassero la sua fede. ( Gal 3,7 )

E così è avvenuto: Cristo è nato da Maria Vergine, che apparteneva a quella stirpe.

È stato predetto per bocca dei profeti che egli avrebbe sofferto sulla croce per opera dello stesso popolo giudaico, dalla cui stirpe proveniva quanto alla carne. ( Is 53,4ss; Zc 12,10; Sal 22,17-18 )

E così è avvenuto. È stato predetto che egli sarebbe risorto. ( Os 6,3; Am 4,12-13 )

È risorto e, conformemente alle stesse predizioni dei profeti, è asceso al cielo ( Mc 16,19; At 1,9 ) e ha mandato ai suoi discepoli lo Spirito Santo. ( Gal 3,1; At 2,1 )

È stato predetto, non solo dai profeti, ma anche dallo stesso Signore Gesù Cristo, che la sua Chiesa, disseminata dai martiri e dalle sofferenze dei santi, si sarebbe diffusa per tutta la terra; ( Is 2,1ss; Mi 4,1ss; Mt 24,14 ) e ciò era stato predetto in un tempo in cui ancora il nome di Cristo era sconosciuto ai Gentili e dove era conosciuto veniva deriso.

Nondimeno, mentre queste profezie per la potenza dei suoi miracoli ( sia quelli che egli stesso ha operato, sia quelli che ha operato per mezzo dei suoi discepoli ) sono annunciate e credute, già vediamo che si è compiuto quanto è stato predetto e che gli stessi re della terra, i quali in precedenza perseguitavano i cristiani, sono ormai sottomessi al nome di Cristo. ( Sal 72,11; Sal 148,11 )

È stato pure predetto che dal seno della Chiesa di Cristo sarebbero sorti scismi ed eresie ( 1 Cor 11,19 ) che, celandosi sotto il suo nome, dovunque possibile, avrebbero cercato la propria gloria, non quella di Cristo. ( Gv 7,18 )

E anche queste cose si sono compiute.

27.54 - Le profezie che restano incompiute dovranno avverarsi

Forse che dunque le rimanenti profezie non si avvereranno?

È chiaro che come queste predizioni si sono avverate, così anche quelle si avvereranno, quali che siano le tribolazioni che i giusti dovranno ancora subire; verrà anche il giorno del giudizio, che nella resurrezione dei morti separerà tutti gli empi dai giusti e relegherà nel fuoco meritato non solo coloro che sono fuori della Chiesa, ma anche la paglia che c'è nella Chiesa, che essa deve sopportare con grandissima pazienza fino all'ultimo vaglio. ( Mt 3,12 )

Coloro poi che scherniscono la resurrezione, ritenendo che non può risorgere questa carne poiché imputridisce, ( 1 Cor 15,15.35 ) nella carne risorgeranno per il castigo.

E Dio mostrerà loro che chi è stato in grado di creare questi nostri corpi prima che esistessero, può in un istante ricostituirli come erano. ( 1 Cor 15,51ss )

Certo tutti i fedeli destinati a regnare con Cristo risusciteranno nel medesimo corpo, in modo da meritare di raggiungere, trasformati, l'incorruttibilità angelica, per diventare uguali agli angeli di Dio, come il Signore stesso ha promesso ( Mt 22,30; Mc 12,25; Lc 20,36 ) per innalzare lodi a lui, senza defezione e stanchezza alcuna, vivendo sempre in lui e di lui, con tale gioia e beatitudine quale non può essere né espressa né pensata dall'uomo.

27.55 - Esortazione finale rivolta al catecumeno

Pertanto, tu, credendo a queste cose, guàrdati dalle tentazioni ( perché il diavolo cerca chi perisca con lui ( 1 Pt 5,8 ) ).

Guàrdati perché quel nemico non ti seduca non solo attraverso coloro che sono fuori della Chiesa, siano pagani o Giudei o eretici, ma anche perché tu non voglia imitare coloro che, in seno alla stessa Chiesa cattolica, abbia visto vivere male o indulgere senza ritegno ai piaceri del ventre e della gola o essere impudichi o dediti alle vane ed illecite curiosità degli spettacoli o dei rimedi sacrileghi o delle diaboliche arti divinatorie o vivere nel fasto e nella vanagloria propri dell'avarizia e della superbia o avere una condotta di vita che la legge condanna e punisce.

Unisciti piuttosto ai buoni che troverai facilmente se anche tu sarai tale, cosicché insieme possiate adorare ed amare Dio con cuore disinteressato.

Poiché egli stesso sarà tutto il nostro premio, così da godere nella vita eterna della sua bontà e della sua bellezza.

Ma va amato non come un essere che si vede con gli occhi, ma come si ama la sapienza, la verità, la santità, la giustizia, la carità e ogni altra cosa simile: non come si manifestano negli uomini, ma come sono nella fonte stessa dell'incorruttibile ed immutabile sapienza.

Pertanto unisciti a chiunque vedrai amare queste cose, per poterti riconciliare con Dio per mezzo di Cristo ( Rm 5,10 ) che si è fatto uomo per essere mediatore tra Dio e l'uomo. ( 1 Tm 2,5 )

Non credere poi che gli uomini malvagi, sebbene entrino fra le pareti di una chiesa, possano entrare nel regno dei cieli; giacché, se non muteranno in meglio se stessi, a tempo debito saranno separati dai giusti.

Imita dunque gli uomini buoni, sopporta i malvagi, ama tutti, poiché non sai che cosa sarà domani chi oggi è malvagio.

E non amare la loro ingiustizia, ma amali perché apprendano la giustizia.

Poiché non ci è stato solo comandato l'amore a Dio ma anche l'amore del prossimo: due comandamenti nei quali si raccoglie tutta la Legge e i profeti. ( Mt 22,37-40 )

E non compie la legge se non chi avrà ricevuto in dono lo Spirito Santo, ( At 2,38 ) del tutto uguale al Padre e al Figlio: perché la stessa Trinità è Dio e in questo Dio deve essere riposta ogni speranza.

Non la si deve riporre nell'uomo, ( Sal 78,7; Ger 17,5 ) chiunque egli sia.

Occorre distinguere infatti tra Colui dal quale siamo giustificati e coloro insieme ai quali siamo giustificati.

Per parte sua il diavolo induce in tentazione non solo attraverso le passioni, ma anche attraverso le paure provocate dagli scherni, dai dolori e dalla morte stessa.

Ma qualunque cosa l'uomo avrà patito per il nome di Cristo e per la speranza della vita eterna, e avrà sopportato perseverando, varrà ad accrescergli la ricompensa.

Se avrà acconsentito al diavolo, con lui sarà dannato.

Ma le opere di misericordia, accompagnate da una devota umiltà, ottengono dal Signore che egli non permetta che i suoi servi siano tentati più di quanto possano tollerare. ( 1 Cor 10,13 )

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