Lo spirito e la lettera
1.1 | Non tutto quello che è possibile, è anche reale |
2.2 | Le buone opere dell'uomo sono insieme opere di Dio |
2.3 | È un errore di ottimismo, ma non un grave errore, credere alla esistenza di uomini esenti assolutamente da ogni peccato |
2.4 | Più grave è l'errore che nega nell'uomo la necessità della grazia divina per fare il bene |
3.5 | L'uomo non fa il bene senza la carità soprannaturale che gliene dà l'amore e il diletto |
4.6 | La lettera a volte è il senso materiale, a volte la legge senza la grazia |
5.7 | Prendo la lettera nel senso di pura legge |
5.8 | La legge uccide |
6.9 | Le parole dove abbondò la colpa, ivi sovrabbondò la grazia non premiano il peccato |
6.10 | Opere dello Spirito sono la morte e la risurrezione di Gesù |
7.11 | Per fare il bene l'uomo non basta a se stesso |
7.12 | S. Paolo è il predicatore della grazia |
8.13 | Non basta la legge né la sua osservanza esteriore |
8.14 | Dio non va lodato solo per la sua legge morale |
9.15 | La giustizia di Dio si attua senza la legge, ma si manifesta con la legge |
10.16 | Diversa funzione della legge: pedagogo alla giustizia per chi non è ancora giusto, esercizio di giustizia per chi è già giusto |
10.17 | Non c'è posto per la superbia |
11.18 | La superbia dei buoni sarebbe la peggiore ingratitudine verso Dio |
12.19 | Gli effetti della superbia |
12.20 | Oltre che con la legge, Dio aiuta direttamente con la grazia la volontà umana nel bene |
13.21 | La legge delle opere e la legge della fede non differiscono tra loro per il contenuto morale |
13.22 | Con la legge Dio comanda a noi, con la fede Dio realizza in noi quello che comanda |
14.23 | Tutta la legge divina è lettera che uccide, se manca la grazia |
14.24 | S. Paolo considera come lettera che uccide tutto il decalogo |
14.25 | Per S. Paolo tutta la legge morale è lettera che uccide senza la grazia |
14.26 | La vetustà della lettera e la novità dello spirito in opposizione tra loro come legge e grazia |
15.27 | Il precetto dell'osservanza del sabato prefigurava la grazia del Nuovo Testamento |
16.28 | La legge e la grazia sono opere dello stesso Spirito di Dio |
17.29 | Anche la legge antica si riduce alla legge della carità, ma altra cosa è il dono della carità |
17.30 | Lo scopo della legge divina è di farci sperimentare la nostra insufficienza e di provocare il nostro ricorso alla grazia divina |
18.31 | Il Vecchio Testamento è cessato per un dono più grande da parte di Dio |
19.32 | La vera fede cristiana ammette la grazia, oltre la legge |
19.33 | La differenza tra l'Antico e il Nuovo Testamento descritta dal profeta Geremia |
19.34 | L'osservanza della lettera è opera dello Spirito |
20.35 | La novità dello Spirito che ci fa perseverare nell'osservanza della legge di Dio, caratterizza il Nuovo Testamento |
21.36 | La legge di Dio scritta nel cuore umano è la forza della carità fatta presente dallo Spirito Santo nell'uomo |
22.37 | La carità prepara l'uomo alla somiglianza finale con Dio |
23.38 | La perfezione dello stato finale nelle parole di S. Paolo |
24.39 | La perfezione dello stato finale nelle parole del profeta Geremia |
24.40 | Il mistero della grazia fa parte del mistero della predestinazione o della libertà divina |
24.41 | L'ora della contemplazione scoccherà simultanea per tutta l'umanità insieme |
25.42 | L'aiuto interiore della grazia costituisce la differenza specifica tra l'Antico e il Nuovo Testamento |
26.43 | La legge divina scritta per natura nel cuore dei gentili |
26.44 | Sono da intendersi i gentili che credono nell'Evangelo |
26.45 | Il senso della frase: Gli operatori della legge sono giustificati |
26.46 | Il nuovo Israele secondo lo spirito |
27.47 | La grazia ripara la natura e la rende capace di osservare la legge di Dio |
27.48 | Un'altra accezione relativa a coloro che osservano per natura la legge di Dio |
28.49 | Dio non fa parzialità |
29.50 | Tutti ricevono da Dio la grazia, oltre alla legge |
29.51 | La grandiosità della dolcezza di Dio |
30.52 | La grazia divina non esclude, ma attua la libertà umana |
31.53 | Che cosa è il potere dell'uomo? |
31.54 | La fede a Dio è in nostro potere, è un atto libero. Non ogni volere viene da Dio |
32.55 | La nostra fede a Dio elogiata da S. Paolo |
32.56 | Le doti della fede salvifica |
33.57 | Donde viene la volontà che si esprime nella fede? |
33.58 | Anche nel buon uso che della mia volontà faccio credendo, entra la misericordia di Dio |
33.59 | L'elogio della misericordia o grazia di Dio nella nostra fede |
34.60 | Dio opera misteriosamente in noi anche la volontà di credere |
35.61 | La dottrina qui esposta è la dottrina di S. Paolo |
35.62 | Possibilità e irrealtà di una vita umana senza alcun peccato |
35.63 | La perfetta giustizia rimane senza esempio tra gli uomini e pur non è impossibile |
36.64 | Il precetto della carità perfetta, presentemente impraticabile, ha lo scopo di stimolarci alla preghiera, nella fede e nella speranza |
36.65 | La giustizia minore dell'attuale vita di fede |
36.66 | A Dio sarebbe possibile realizzare nell'uomo attuale una perfezione assoluta. Perché Non la realizzi è un mistero insondabile |