Filocalia |
Nacque a Costantinopoli nel 580.
Dopo aver trascorso parte della sua vita nella corte imperiale, dove raggiunse il grado di primo segretario dell'imperatore Eraclio, a trentatra anni entrò nel monastero di Crisopoli.
Verso la fine del 646 prese parte, contro il monofisimo, al concilio Lateranense sotto il papa Martino I.
Arrestato dall'imperatore di Costantinopoli, morì nel 662 vicino a Batum nella Transcaucasia.
È uno dei più grandi maestri spirituali della Chiesa Greca; il fondo del suo insegnamento dipende da Evagrio.
La vita cristiana è nell'unione con Cristo, raggiunta attraverso la rinuncia della propria volontà egoistica e la adesione alla volontà di Dio.
Il cammino cristiano si consuma nelle due direzioni dell'amore: Dio e il prossimo.
"Giunto a Dio, lo spirito umano si libera da ogni forma e rappresentazione sensibile, contemplando Colui che è semplice, divenuta a sua volta semplice e luminoso" ( 3 centuria 97 ).
"L'uomo la cui volontà è divenuta buona e libera da passionalità, ha un amore uguale per tutti gli uomini; ama i giusti per la loro natura e buona volontà; ama i peccatori per la loro natura, avendo per essi quella compassionevole pietà che suscita un folle che, senza custode, cammina nella notte" ( Centuria 25 ).
Per le quattro centurie sull'amore abbiamo usato il Testo di Migne, Patrologia Greca 90, tenendo presente la traduzione inglese in Early Fathers from the Philokalia, e quella francese di Pègon, Paris, 1945.
I testi di ascesi e di contemplazione li abbiamo tradotti da Early Fathers from the Philokalia, p. 347-384.
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