L'anima dell'apostolato

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Parte seconda - Unione della vita attiva e della vita interiore

1 - Preminenza, riguardo a Dio, della vita interiore sulla vita attiva

In Dio vi è la vita, ogni vita; Egli è la stessa vita.

Ora l'Essere Infinito non manifesta questa vita nel modo più intenso nelle sue opere esteriori, come per esempio nella creazione, ma in quelle che la teologia chiama operazioni ad intra, in quell'attività ineffabile il cui termine è la generazione eterna del Figlio e la continua processione dello Spirito Santo: qui vi è per eccellenza la sua opera essenziale ed eterna.

Consideriamo la vita mortale di Gesù Cristo, esecuzione perfetta del disegno divino: trentanni di raccoglimento e di solitudine, poi quaranta giorni di ritiro e di penitenza preludono alla sua breve carriera evangelica; e quante volte ancora noi lo vediamo, nelle sue corse apostoliche, ritirarsi sulla montagna o nel deserto per pregare: Secedebat in desertum et orabat,51 oppure passare la notte nell'orazione: Pernoetans in oratione Dei.52

Cosa più significante ancora, Marta desidera che il Signore, condannando il preteso ozio di sua sorella, proclami la superiorità della vita attiva; ma la risposta di Gesù: Maria optimam pattern elegit,53 consacra la preminenza della vita interiore.

Che cosa ne dobbiamo conchiudere, se non il proposito ben fermo di farci sentire la preponderanza della vita di orazione sulla vita attiva?

Dopo il Maestro, gli Apostoli, fedeli al suo esempio, si riserveranno dapprima l'ufficio della preghiera e poi, per darsi al ministero della parola, lasceranno ai diaconi le occupazioni più esteriori: Nos vero orationi et ministerio verbi instantes erimus.54

I Pontefici alla loro volta, i santi Dottori, i Teologi affermano che la vita interiore è in sè superiore alla vita attiva.

Pochi anni fa, una donna di gran fede, di virtù e di carattere, Superiora generale di una delle più importanti Congregazioni insegnanti dell'Aveyron, fu invitata dai suoi superiori ecclesiastici a favorire la secolarizzazione delle sue religiose.

Bisognava sacrificare le opere alla vita religiosa, oppure abbandonare quelle per conservare questa?

Perplessa, non sapendo come conoscere la volontà di Dio, parte segretamente per Roma, ottiene un'udienza da Leone XIII, gli espone i suoi dubbi e l'insistenza che le viene fatta a favore delle opere.

L'augusto vegliardo, raccoltosi per qualche momento, le dà questa risposta categorica: « Prima di tutto il resto, prima di tutte le opere, conservate la vita religiosa a quelle tra le vostre figliuole che posseggono davvero lo spirito della loro vocazione e l'amore della vita di orazione.

Se non potete conservare insieme con questo anche le opere, Dio saprà suscitare in Francia altre operaie, se occorre.

In quanto a voi, con la vostra vita interiore, soprattutto con le vostre preghiere e con i vostri sacrifizi, sarete più utili alla Francia restando davvero religiose, anche lontane da lei, che non rimanendo in patria prive dei tesori della vostra consacrazione a Dio ».

In una lettera indirizzata a un Istituto esclusivamente insegnante, Pio X espresse chiaramente il suo pensiero con queste parole: Sappiamo che va diffondendosi un'opinione secondo la quale voi dovreste dare il primo posto all'educazione dei fanciulli e il secondo posto soltanto, alla professione religiosa: così vorrebbero lo spirito e i bisogni del tempo.

Noi non vogliamo assolutamente che tale opinione abbia il più piccolo valore per voi e per gli altri Istituti religiosi che, come il vostro, hanno per scopo reducazione.

Resti dunque stabilito per quanto vi riguarda, che la vita religiosa importa assai più che la vita ordinaria, e che se avete gravi obblighi verso il prossimo per il dovere di insegnare, ben più gravi sono gli obblighi che vi legano a Dio.55

La ragione di essere della vita religiosa, il suo scopo principale, non è forse l'acquisto della vita interiore?

Vita contemplativa, dice san Tommaso, simpliciter melior est … et potior quam activa.56

San Bonaventura accumula i comparativi per mostrare l'eccellenza della vita interiore: Vita sublimior, securior, opulentior, suavior, stabilior.57

Vita sublimior.

La vita attiva si occupa degli uomini, la vita contemplativa invece ci fa entrare nel dominio delle più sublimi verità, senza distogliere i suoi sguardi dallo stesso principio di ogni vita: Principium quod Deus est quaeritur.

Essendo più sublime, essa ha un orizzonte e un campo di azione assai più esteso: Martha in uno loco torpore laborabat circa aliqua, Maria in multis locis caritate circa multa.

In Dei enim contemplatione et amore videi omnia; dilatatur ad omnia, eomprehendit et complectitur omnia, ita ut eius comparatone Martha sollicita dici possit circa pauca.58

Vita securior.

In essa vi sono meno pericoli.

Nella vita quasi esclusivamente attiva, l'anima si agita, diventa febbricitante, disperde le sue energie e con ciò s'indebolisce.

Vi è un triplice difetto:

Sollicita es:59 sono le sollecitudini del pensiero, sollicitudinis in cogitata;

Turbaris: ecco i turbamenti che nascono dalle affezioni, turbationis in affectu;

finalmente Erga plurima: moltiplicazione di occupazioni, e perciò divisione nello sforzo e nelle azioni, divisionis in actu.

Una sola cosa invece s'impone per formare la vita interiore, cioè l'unione con Dio: Porro unum, est necessatium.

Il resto è e non può essere che secondario e si fa soltanto in virtù di questa unione e per rafforzarla di più.

Vita opulentior.

Con la contemplazione si trovano tutti i beni.

Venerunt mini omnia bona pariter eum illa.60

Essa è la parte più eccellente di tutte: Optimam pattern elegit.61

In essa si fanno più meriti, perchè essa aumenta nello stesso tempo lo slancio della volontà e il grado dì grazia santificante, e fa agire l'anima per un principio di carità.

Vita suavior.

L'anima che vive davvero di vita interiore, si abbandona al beneplacito di Dio, accetta con lo stesso cuore paziente tanto le cose piacevoli quanto le penose e arriverà fino al punto di mostrarsi lieta nelle afflizioni, fortunata di portare la sua croce.

Vita stabilior.

La vita attiva, per quanto sia intensa, termina quaggiù; predicazioni, scuole, lavori di ogni sorta, tutto finisce alle porte dell'eternità.

La vita interiore invece non ha tramonto: Quae non auferetur ab ea.

Per lei la dimora su questa terra non è altro che una continua ascesa verso la luce, ascesa che la morte rende immensamente più radiosa e più rapida.

Per riassumere tutte le eccellenze della vita interiore, possiamo applicarle queste parole di san Bernardo: « In essa l'uomo vive più puro, cade più di rado, si rialza più prontamente, cammina più sicuro, riceve più grazie, riposa più tranquillo, muore più fiducioso, è purificato più presto e riceve una ricompensa più grande ».62

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51 Si ritirava nel deserto e pregava ( Lc 5,16 )
52 Si ritirò sulla montagna per pregare e passò tutta la notte in orazione di Dio ( Lc 6,12 )
53 Maria ha scelto la parte migliore ( Lc 10,42 )
54 E noi ci dedicheremo interamente alla preghiera e al ministero della parola ( At 6,4 )
55 Omnino nolumus apud vos ceterosque vestri similes, quorum religiosuxn munus est erudire adulescentulos, ea, quam perrulgari audimus quidquam valeat opinlo, institutioni puerili primas vobis dandas esse curos, rellgiosae professioni secundas, idque aetatls hulus ingenio et necessitatibus postulari …
Itaque in causa vostra illud maneat rellgiosae vitae genus longe communi vitae praestare: atque si magno obstricti estis erga proximos officio docendi, multo malora esse rincula quibus Deo obligamini ( Pio X ).
Il lasciare l'abito religioso per continuare un'istituzione, non è cosa biasimata da Pio X, purché si mantengano i mezzi per conservare in tutto lo spirito religioso
56 La vita contemplativa è migliore della vita attiva e le è preferibile
57 Vita più sublime, più ricca, più sicura, più soave e più stabile
58 Marta in un solo luogo si dedicava corporalmente a poche cose.
Maria con la carità lavorava in più luoghi e in diverse occupazioni.
Contemplando e amando Dio, essa vede tutto, si estende a tutto, comprende e abbraccia tutto.
Si può dunque dire che, in confronto di Maria, Marta si turba per poche cose ( Riccardo da S. Vittore, in Cant., 8 )
59 Marta, Marta, tu ti affanni e t'inquieti per molte cose; eppure una sola è necessaria ( Lc 10,41.42 )
60 Con essa mi sono venuti tutti i beni ( Sap 7,11 )
61 Essa ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta ( Lc 10,42 )
62 Haec ( vita ) sancta, pura et immaculata, in qua homo vivit purius, cadit rarius, surgit velocius, incedlt cautius, irroratur frequentiua, qulescit Becurius, moritur conndentius, purgatur citius, remuneratur copiosius ( S. Bernardo, Hom. Simile est. De botto retta. )