L'anima dell'apostolato |
Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste.63
Fatte le debite proporzioni, il modo di agire di Dio dev'essere il criterio e la regola della nostra vita esteriore e interiore.
Ora sappiamo che è proprio della natura di Dio il dare, ed è un fatto constatato, che Egli sparge a profusione i suoi benefici su tutti gli esseri e più particolarmente sulla creatura umana.
Così da migliaia, se non da milioni di secoli, tutto l'universo è oggetto di quella inesauribile prodigalità che si espande continuamente in benefizi.
Dio intanto non s'impoverisce mai, e la sua inesauribile munificenza non può per nulla diminuire le sue infinite ricchezze.
Ma all'uomo, Dio non si accontenta di concedere beni esteriori, gli manda il suo Verbo.
E anche qui, in questo atto di somma generosità che è il dono di se stesso, Dio non abbandona nè può abbandonare nulla dell'integrità della sua natura.
Dandoci suo Figlio, Egli lo conserva sempre in se stesso: Sume exemplum de summo omnium Parente Verbum suum emittente et retinente.64
Per mezzo dei Sacramenti, e specialmente per mezzo dell'Eucaristia, Gesù Cristo viene ad arricchirci delle sue grazie; Egli le versa su noi senza misura, perchè è un oceano sconfinato che ribocca su noi, senza mai esaurirsi: De plenitudine eius noe omnes accepimus.65
Cosi, in un certo modo, dobbiamo essere noi, uomini apostolici, che abbiamo il nobile compito di santificare gli altri: Verbum tuum considerano tua, quae si proceda, non recedat;66 il nostro verbo è lo spirito interiore che la grazia ha formato nelle nostre anime.
Questo spirito dunque dia vita a tutte le manifestazioni del nostro zelo, ma come continuamente viene speso a vantaggio del prossimo, così viene continuamente rinnovato con i mezzi che Gesù ci offre: la nostra vita interiore sia il tronco pieno di buon succo, e le nostre opere ne siano la fioritura.
Un'anima di apostolo dev'essere essa per la prima inondata di luce e infiammata di amore, affinchè riflettendo questa luce e questo calore, possa illuminare e riscaldare gli altri.
Quello che essi videro, che contemplarono con i loro occhi, quello che quasi toccarono con mano, lo insegneranno agli uomini.67
La loro bocca verserà nei cuori l'abbondanza delle dolcezze celesti, dice san Gregorio.
Possiamo intanto stabilire questo principio: La vita attiva deve procedere dalla vita contemplativa, tradurla e continuarla di fuori e distaccarsene il meno possibile.
I Padri e i Dottori proclamano tale dottrina.
Priusquam exserat proferenlem linguam, dice sant'Agostino, ad Deum levet animam sitientem ut eructet quod biberit, vel quod impleverit fundat.68
Prima di comunicare, dice lo Pseudo-Dionigi,69 bisogna ricevere, e gli Angeli superiori trasmettono agli inferiori soltanto quei lumi di cui ricevettero la pienezza.
Il Creatore ha stabilito quest'ordine universale riguardo le cose divine: colui che ha la missione di distribuirle, vi deve partecipare per il primo e riempirsi prima abbondantemente delle grazie che Dio vuol dare alle anime per mezzo suo; allora, e soltanto allora, a lui sarà permesso di farne parte agli altri.
Tutti conoscono quell'avviso che san Bernardo dà all'uomo apostolico: [ Se sei saggio, sii un serbatoio e non un canale: Si sapis, concham te exhibebis, non canaìem.70
Il canale lascia scorrere l'acqua che riceve, senza serbarne una goccia; il serbatoio invece si riempie, poi senza vuotarsi versa il di più che sempre si rinnova, nei campi che rende fertili.
Quanti si dedicano all'azione e non sono mai altro che canali! e mentre si sforzano di fecondare i cuori, essi restano all'asciutto!
Canales multos hodie habemus in Ecclesia, conchas vero perpaucas,71 soggiungeva con amarezza il santo Abate di Chiaravalle.
Ogni causa è superiore al suo effetto, perciò si richiede maggior perfezione per poter perfezionare gli altri, che non per poter semplicemente perfezionare se stesso.72
Come la madre non può allattare il bambino se non nella misura in cui alimenta se stessa, cosi i confessori, i direttori spirituali, i predicatori, i catechisti, i professori, devono prima assimilare la sostanza con cui nutriranno poi i figli della Chiesa.73
La verità e l'amore divino sono elementi di questa sostanza, e soltanto la vita interiore può fare della verità e della carità divina un nutrimento capace di dare la vita.
Indice |
63 | Mt 5,48 |
64 | Prendete esempio dal Creatore di tutte le cose, il quale manda il suo Verbo e nel tempo stesso lo tiene con sé ( S. Bernardo, lib. II de Consid,, e. III ) |
65 | Noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza ( Gv 1,16 ) |
66 | Il vostro Verbo è la vostra considerazione; essa si allontani da voi senza uscirne ( S. Bernardo, lib. II de Consid., c. III ) |
67 | 1 Gv 1,1 |
68 | Prima di permettere alla sua lingua di parlare, l'apostolo deve innalzare a Dio la sua anima assetata, per poter poi esalare ciò che ha bevuto e diffondere quello di cui si sarà riempito ( S. Agostino, Doct. Christ. I, IV ) |
69 | Pseudo-Dion., Cael. hier,, c. III |
70 | S. Bernardo, Serm. 1 8 in Cant |
71 | Vi sono oggi nella Chiesa molti canali, ma pochissimi serbatoi ( S. Bernardo, ibid. ) |
72 | Manifestimi est autem maiorem perfeetionem requiri ad hoc, qnod aliquis perfeetionem aliis tribuat, quam ad hoc ut aliquls in se ipso perfectus sit, sicut maius est posse tacere aliquem talem quam esse talem et omnis causa potior est suo effectu ( S. Tomm., Qpusc. de perf, vit. spirit. ) |
73 | Oportet quod praedicator sit imbutus et dulcoratus in se, et post alila proponat ( S. Bonaventura, Illus. EccL, Serm. 17 ) |