L'anima dell'apostolato |
Come membro dell'Ordine Cistercense, così strettamente consacrato a Maria, come figlio di san Bernardo, impareggiabile apostolo dell'Europa per mezzo secolo, come potrei dimenticare che il santo Abate di Chiaravalle attribuiva a Maria tutti i suoi progressi nell'unione con Gesù e tutti i trionfi del suo apostolato!
Tutti sanno che cosa fu presso i popoli e i regnanti, in mezzo ai Concili e sul cuore dei Pontefici, l'apostolato di colui che è il figlio più illustre del Patriarca san Benedetto.
Tutti esaltano la santità, l'ingegno, la scienza profonda dei Libri santi e l'unzione penetrante degli scritti dell'ultimo dei Padri della Chiesa.
Ma quello che più di tutto riassume l'ammirazione dei secoli per il santo Dottore, è il titolo di Cytharista Mariae che gli fu dato.
« Cantore di Maria », egli non fu superato da nessuno di quelli che celebrarono le glorie della madre di Dio.
San Bernardino da Siena e san Francesco di Sales, come Bossuet, sant'Alfonso, il santo Grignon de Montfort e altri, attingono a larga mano dai tesori di san Bernardo, quando vogliono parlare di Lei e trovare argomenti per stabilire questa verità che il santo Dottore mette in rilievo: tutto ci viene da Maria.
« Vediamo, o fratelli, con quali sentimenti di divozione Dio volle che noi onorassimo Maria, Egli che mise in Lei la pienezza di ogni bene.
Se vi è in noi qualche speranza, qualche grazia, qualche pegno di salvezza, riconosciamo che tutto questo si riversa su noi da Colei che è ricolma di delizie …
Togliete questo sole che illumina il mondo, e non vi sarà più giorno: togliete Maria, questa stella del mare, del nostro grande e vasto mare, che cosa rimane se non una profonda oscurità, un'ombra di morte e di fìtte tenebre?
Dunque dal più intimo del nostro cuore, dal fondo stesso delle nostre viscere e con tutti i nostri voti noi dobbiamo onorare Maria Vergine, perchè questa è la volontà di Colui il quale dispose che noi avessimo tutto da Lei ».313
Appoggiato a questa dottrina, non esiterò a stabilire che l'apostolo, qualunque cosa faccia per la sua salvezza e per il suo progresso spirituale e per la fecondità del suo apostolato, corre rischio di costruire sulla sabbia, se la sua attività non si appoggia su una specialissima divozione a Maria.
L'apostolo non è abbastanza divoto verso sua Madre, se la sua fiducia in lei è priva di entusiasmo, se il culto che le dà, è quasi tutto esterno.
Come suo Figlio, Maria intuetur cor, guarda soltanto i cuori e non ci giudica suoi veri figli se non dalla forza con cui il nostro amore risponde al suo.
Il cuore dell'apostolo dev'essere un cuore fermamente convinto delle grandezze, dei privilegi e delle funzioni di Colei che è ad un tempo la Madre di Dio e la Madre degli uomini.
Dev'essere un cuore penetrato di questa verità, che la lotta contro i difetti, l'acquisto delle virtù, il regno di Gesù Cristo nelle anime, e perciò la sicurezza della salute e la santificazione, sono in proporzione con il grado della divozione a Maria.314
Dev'essere un cuore compreso di questo pensiero, che nella vita interiore tutto è più facile, più sicuro, più soave e più rapido, quando si opera con Maria.315
Dev'essere un cuore riboccante di fiducia filiale, qualunque cosa accada, verso Colei di cui conosce per esperienza le delicatezze, le premure, le tenerezze, le misericordie e le generosità.316
Dev'essere un cuore sempre più infiammato di amore verso Colei che egli non separa da nessuna delle sue gioie, che unisce a tutte le sue pene e per la quale passano tutti i suoi affetti.
Tutti questi sentimenti rispecchiano assai bene il cuore di san Bernardo, modello dell'uomo di azione.
Chi non conosce le parole che sgorgano dall'anima di questo santo Abate quando, spiegando ai suoi monaci il Vangelo Missus est, esclamava: « O tu che nel flusso e nel riflusso di questo mondo ti accorgi che vai vagando in mezzo alle tempeste e alle burrasche, più che non cammini sulla terra, tieni fisso lo sguardo su questa stella per non perire nell'uragano.
Se si scatenano i venti delle tentazioni, se urti contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria.
Se sei agitato dalle onde della superbia, dell'ambizione, della maldicenza, dell'invidia, guarda la stella, invoca Maria.
Se l'ira o l'avarizia e le passioni assalgono la fragile barchetta dell'anima tua, alza gli occhi a Maria.
Se oppresso dall'enormità delle tue colpe, confuso per le laide piaghe della tua coscienza, atterrito dall'orrore del giudizio, incominci ad essere assorbito nell'abisso della tristezza e della disperazione, pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria.
Maria non sia mai lontana dalle tue labbra, non mai lontana dal tuo cuore; e per ottenere il suffragio della sua preghiera, non dimenticare l'esempio della sua vita.
Seguendo lei, non ti smarrisci; pregandola, non disperi; contemplandola, non sbagli.
Con il suo appoggio, non cadi; sotto la sua protezione, non temi; sotto la sua guida, non ti stanchi; se Essa ti è propizia, arriverai al porto ».
Costretto a non dilungarmi troppo, eppure volendo offrire ai miei confratelli nell'apostolato come un compendio dei consigli di san Bernardo per arrivare ad essere veri figli di Maria, credo di non poter fare nulla di meglio che invitarli fraternamente a leggere con attenzione il prezioso e sodo volume La vie spirituelle à l'école du Bienheureux Chignon de Montfort, scritto dal P. Lhoumeau.317
Con gli scritti di sant'Alfonso e i commentari del P . Desurmont, con quelli del P. Faber e del P. Giraud de la Salette, nessun libro, meglio di quello del P. Lhoumeau, riflette i sentimenti di san Bernardo che egli infatti cita a ogni passo.
Soda base teologica, unzione, praticità, non manca nulla per ottenere il risultato che cercava continuamente il santo abate di Chiaravalle, di formare cioè il cuore dei suoi figli a immagine del suo e di dare loro quella che fu la caratteristica degli scrittori Cistercensi, il bisogno del Ricorso abituale a Maria e la Vita di unione con Lei.
Terminerò con la consolante parola che l'illustre Cistercense santa Geltrude, che Dom Guéranger chiama « Gertrude la Grande », udì dalle labbra della stessa Vergine santissima: « Non bisogna chiamare mio Figlio unico, ma piuttosto il mio primogenito, il mio dolcissimo Gesù; io concepii lui il primo nel mio seno, ma dopo di lui, o meglio per mezzo di lui, io vi ho tutti concepiti perchè siate suoi fratelli e miei figli, adottandovi nelle viscere della mia carità materna ».
Nelle opere di questa santa Patrona delle Trappiste, tutto rispecchia lo spirito del suo Padre san Bernardo, in ciò che riguarda la vita di unione con Maria.
Sia che l'uomo di azione debba togliere le anime dal peccato, sia che debba far fiorire in loro le virtù, sempre deve avere come primo scopo, a esempio di san Paolo, quello di far nascere Gesù Cristo in queste anime.
Ora Dio, dice Bossuet, avendoci voluto dare una volta Gesù Cristo per mezzo della santa Vergine, non muta più il suo disegno: Maria diede alla luce il Capo, e così pure deve dare alla luce le membra.
Segregare Maria dall'apostolato sarebbe un non riconoscere una delle parti essenziali del Disegno divino.
« Tutti i predestinati, dice sant'Agostino, sono in questo mondo nascosti nel seno della Vergine santissima, dove sono custoditi, nutriti, conservati e allevati da questa buona Madre, fino a che Essa li darà alla luce della gloria, dopo la loro morte ».
Dopo l'Incarnazione, conchiude giustamente san Bernardino da Siena, Maria acquistò una specie di giurisdizione su ogni missione temporale dello Spirito Santo, di modo che nessuna creatura riceve grazie se non per mano di Lei.
Ma anche il divoto di Maria diventa a sua volta onnipotente sul Cuore di sua Madre; e allora quale apostolo potrebbe dubitare dell'efficacia del suo apostolato se con la sua divozione dispone dell'Onnipotenza di Maria sul Sangue redentore!
Perciò noi vediamo tutti i grandi apostoli animati da una divozione straordinaria verso Maria.
Quando vogliono trarre un'anima dal peccato, che ardore di persuasione essi hanno, essendo identificati, per l'orrore del male e per l'amore della virtù, con Colei che chiamò se stessa l'Immacolata Concezione!
Alla voce di Maria il Precursore riconobbe la presenza di Gesù ed esultò nel seno di sua madre.
Quali parole non darà Maria ai suoi veri figli, per aprire a Gesù i cuori che prima gli erano chiusi!
Quali parole non sanno trovare gli intimi della Madre di Misericordia, per impedire che la disperazione s'impadronisca delle anime che per molto tempo abusarono delle grazie!
Se si tratta di un disgraziato che non conosce Maria, la sicurezza con cui l'uomo di azione la presenta come vera Madre e Rifugio dei peccatori, aprirà agli occhi di quel misero nuovi orizzonti.
Il santo Curato d'Ars trovava alle volte dei peccatori che, accecati dall'illusione, si appoggiavano a qualche pratica esteriore di divozione a Maria, per starsene tranquilli, per peccare a loro agio e per non temere le fiamme eterne.
Allora la sua parola diventava irresistibile sia per dimostrare al colpevole la mostruosità di una presunzione così ingiuriosa alla Madre di Misericordia, sia per fargli adoperare quell'atto di divozione per implorare la grazia di liberarsi dalle strette del serpente infernale.
In un caso simile, un uomo di azione poco divoto di Maria con le sue parole recise e fredde non riuscirà ad altro che a far abbandonare al povero naufrago l'ultimo frantume che sarebbe potuto divenire per lui una tavola di salvezza.
Maria vivente in un cuore di apostolo è la stessa eloquenza materna assicurata all'operaio evangelico, per commuovere le anime con le quali ogni mezzo fu vano.
Sembrerebbe che, con ammirabile delicatezza, il Signore abbia voluto riservare alla mediazione di sua Madre le conquiste più difficili dell'apostolato e non le conceda che a quelli che vivono in intimità con Lei.
Per Te ad nìhilum redegit inimicos nostros.
Il vero figlio di Maria non sarà mai a corto di argomenti, di mezzi e di espedienti quando, nei casi quasi disperati, dovrà fortificare i deboli e consolare gl'inconsolabili.
Il Decreto che aggiunge alle Litanie l'invocazione Mater boni consilii, si appoggia sui titoli di Coelestium gratiarum thesauraria e di Consolatrix universalis che Maria si merita.
« Madre del buon consiglio », essa dà ai suoi veri divoti soltanto, come a Cana, il segreto per ottenere il Vino della forza e della gioia, per distribuirlo agli altri.
Ma soprattutto quando alle anime bisogna parlare dell'amore di Dio, la « Rapitrice dei cuori », Raptrix cordium, secondo l'espressione di san Bernardo, la Sposa dell'Amore sostanziale mette sulle labbra dei suoi intimi parole di fuoco che accendono l'amore di Gesù e con esso fanno germogliare tutte le virtù.
Noi come apostoli dobbiamo amare appassionatamente Colei che Pio IX chiama Virgo Sacerdos e la cui dignità sorpassa del tutto quella dei sacerdoti e dei pontefici.
E questo amore ci dà il diritto di non considerare mai come perduta un'opera se l'abbiamo incominciata con Maria e se vogliamo continuarla con Lei.
Maria infatti è la base e la corona di tutto ciò che interessa il regno di Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Ma non dobbiamo poi credere che lavoriamo con Lei, se ci limitiamo a innalzarle altari o a far cantare lodi in suo onore: quella che essa vuole da noi è una divozione la quale ci permetta di affermare con sincerità, che noi viviamo abitualmente uniti con Lei, che ricorriamo ai suoi consigli, che i nostri affetti passano per il suo Cuore e che le nostre domande sono molte volte fatte per mezzo di Lei.
Ma quello che Maria più di tutto si aspetta dalla nostra divozione, è l'imitazione di tutte le virtù che ammiriamo in Lei, e l'abbandono incondizionato, nelle sue mani, affinchè ci rivesta di Gesù Cristo.
A questa condizione del Ricorso abituale a Maria, noi imiteremo quel generale del Popolo di Dio, il quale, prima di marciare contro il nemico, diceva a Debora: « Se tu vieni con me, andrò; se non vieni, non andrò », e faremo davvero tutte le nostre opere con Lei.
Non solo essa entrerà nelle decisioni più importanti, ma anche in tutti i casi imprevisti e persino nei particolari dell'esecuzione.
Uniti a Colei il cui titolo di Nostra Signora del Sacro Cuore riassume per noi tutti i titoli, non correremo mai il pericolo di corrompere le nostre opere lasciando che esse si oppongano alla nostra vita interiore, diventino un pericolo per l'anima nostra e possano servire più alla nostra gloria che alla gloria di Dio.
Noi anzi arriveremo appunto per mezzo dell'azione alla vita interiore, e così all'unione sempre più intima con Colei ohe ci deve assicurare il possesso di Gesù suo Figlio, per tutta l'eternità.
Indice |
313 | Serm. in Nativ. B. M. V. alias de Aquaeductu ( S. Bernardo ) |
314 | Nessuno mai non si è salvato se non per mezzo di Voi, o Madre di Dio; nessuno mai non riceve il dono di Dio se non per mezzo di Voi, o piena di grazie ( S. Germano ) La santità cresce in proporzione della divozione verso Maria SS. ( P. Faber ) |
315 | Con Maria, si fa più progresso nell'amore di Gesù in un mese, che non in anni interi vivendo meno uniti a questa buona Madre ( B. Grignon de Montfort ) |
316 | « Filioli, haec mea maxima fiducia est, haec tota ratio spei meae: Figliuoli, essa è la base della mia fiducia, è tutta la ragione della mia speranza » ( S. Bernardo ) |
317 | Libreria Oudin. - Il P. Lhoumeau è il Superiore generale della Congregazione fondata dal B. Grignon de Montfort |