Diario di M. Faustina Kowalska

Indice

9.VI.1935. La discesa dello Spirito Santo

Verso sera, mentre passavo per l'orto, udii queste parole: « Unitamente alle tue compagne, dovrai impetrare la Misericordia per voi stesse e per il mondo ».

Compresi che non sarò nella Congregazione nella quale sono attualmente.

Vedo chiaramente che nei miei riguardi la volontà di Dio è un'altra.

Tuttavia mi rifiuto continuamente davanti a Dio, dicendo che non sono idonea a compiere quest'opera.

« Gesù, Tu naturalmente sai molto bene chi sono » e cominciai ad elencare davanti al Signore le mie manchevolezze e mi trincerai dietro a quelle, affinché riconoscesse il mio rifiuto, poiché non sono idonea a compiere i Suoi progetti.

Ad un tratto, udii queste parole: « Non temere; Io stesso provvederò a tutto quello che ti manca ».

Queste parole mi penetrarono nel profondo e conobbi ancora di più la mia miseria; conobbi che la parola del Signore è viva e penetra in profondità.

Compresi che Iddio esigeva da me un sistema di vita più perfetto; tuttavia mi rifiutavo continuamente per la mia inidoneità.

29.VI.1935.

Quando parlai col mio direttore183 spirituale delle varie cose che il Signore esigeva da me, pensavo che m'avrebbe risposto che non sono adatta a compiere simili cose e che Gesù non si serve di anime misere come sono io, per qualunque opera voglia compiere.

Invece mi sentii dire che il più delle volte Dio sceglie proprio tali anime per realizzare i suoi disegni.

Quel sacerdote però è guidato dallo Spirito di Dio; egli riuscì a scrutare nell'intimo della mia anima i più nascosti segreti che c'erano fra me e Dio, e di cui non gli avevo ancora mai parlato, e non gliene avevo parlato poiché io stessa non li avevo compresi bene ed il Signore non mi aveva detto chiaramente che gliene parlassi.

Il segreto è questo, che Iddio esige che ci sia una congregazione che annunci la Misericordia di Dio al mondo e la impetri per il mondo.

Quando quel sacerdote mi chiese se avessi avuto tali ispirazioni, risposi che ordini precisi non ne avevo avuti.

Ma in quello stesso momento era penetrata una strana luce nella mia anima ed avevo capito che il Signore mi parlava per mezzo di lui.

Mi ero difesa inutilmente dicendo che non avevo un ordine preciso, poiché verso la fine del colloquio vidi Gesù sulla soglia, nello stesso aspetto come è dipinto nell'immagine, che mi disse: « Desidero che ci sia una tale Congregazione ».184

La cosa durò un momento.

Di questo però non parlai subito; anzi, avevo fretta di tornare a casa e ripetevo continuamente al Signore: « Io non sono idonea a realizzare i Tuoi piani, o Dio ».

Ma, e questa è la cosa curiosa, Gesù non badò a questa mia invocazione, bensì mi illuminò e mi fece conoscere quanto Gli fosse gradita quell'opera; non prese in considerazione la mia debolezza, ma mi fece conoscere quante difficoltà dovevo superare.

Ed io, Sua povera creatura, non seppi rispondere nient'altro che questo: « Non sono idonea, o Dio ».

30.VI.1935.

Il giorno dopo durante la S. Messa, subito all'inizio, vidi Gesù che era di una bellezza indescrivibile.

Mi disse che esige che tale congregazione venga fondata al più presto e « Tu vivrai in essa con le tue compagne.

Il Mio spirito sarà la regola della vostra vita.

La vostra vita deve essere modellata su di Me, dalla mangiatoia alla morte in croce.

Penetra nei Miei segreti e conoscerai l'abisso della Mia Misericordia verso le creature e la Mia bontà insondabile e questa farai conoscere al mondo.

Per mezzo della preghiera farai da intermediaria fra la terra e il cielo ».

Era il momento di accostarsi alla S. Comunione.

Gesù scomparve e vidi un grande bagliore.

All'improvviso udii queste parole: « Ti impartiamo la Nostra benedizione » e in quell'attimo da quel bagliore uscì un raggio chiaro, che mi trapassò il cuore ed un fuoco misterioso si accese nella mia anima.

Pensavo di morire per la gioia e la felicità; sentivo il distacco dello spirito dal corpo; sentivo la totale immersione in Dio; sentivo che venivo rapita dall'Onnipotente, come un granellino di polvere verso spazi immensi e sconosciuti.

Tremando di felicità nelle braccia del Creatore, sentivo che era Lui stesso che mi sosteneva, perché potessi sopportare quella grande felicità e guardare alla Sua Maestà.

Ora so che, se prima non mi avesse fortificato Egli stesso con la grazia, la mia anima non avrebbe potuto sopportare quella felicità e in un attimo sarebbe sopraggiunta la morte.

La santa Messa era finita non so quando, poiché non ero in condizioni di poter notare ciò che avveniva nella cappella.

Però quando rientrai in me, sentii la forza ed il coraggio di compiere la volontà di Dio.

Nulla mi sembrava difficile e, come prima mi rifiutavo davanti al Signore, così ora sento il coraggio e la forza del Signore che è in me e dissi al Signore: « Sono pronta ad ogni cenno della Tua volontà ».

Sperimentai interiormente tutto ciò che dovrò passare in futuro.

O mio Creatore e Signore, ecco hai tutto il mio essere.

Disponi di me secondo il Tuo divino beneplacito, secondo i Tuoi disegni eterni e la Tua infinita Misericordia.

Ogni anima riconosca quanto è buono il Signore; nessun'anima abbia timore di trattare familiarmente col Signore e non si sottragga per la Sua indegnità e non rinvii mai a dopo gli inviti di Dio, poiché questo al Signore non piace.

Non c'è un'anima più misera di me, come veramente mi riconosco e sono stupita che la Maestà Divina si abbassi tanto.

O Eternità, a mio parere sei troppo corta per lodare a sufficienza l'infinita Misericordia del Signore.

Una volta che l'immagine era stata esposta su un altare, in occasione della processione del Corpus Domini,185 quando il sacerdote posò il Santissimo Sacramento ed il coro cominciò a cantare, ad un tratto i raggi dall'immagine passarono attraverso l'Ostia Santa e si diffusero su tutto il mondo.

Allora udii queste parole: « Attraverso te, come attraverso questa Ostia, passeranno i raggi della Misericordia sul mondo ».

Dopo queste parole una grande gioia penetrò nella mia anima.

Una volta che il mio confessore186 celebrava la S. Messa, come al solito vidi il Bambino Gesù sull'altare dal momento dell'offertorio.

Ma un momento prima dell'elevazione il sacerdote scomparve alla mia vista e rimase Gesù e, quando fu il momento dell'elevazione, Gesù prese nelle Sue manine l'Ostia ed il calice e li alzò assieme e guardò verso il cielo e dopo un momento vidi di nuovo il mio confessore e domandai al Bambino Gesù dov'era stato il sacerdote durante il tempo che non l'avevo visto.

E Gesù mi rispose: « Nel Mio Cuore ».

E non riuscii a capire altro di quelle parole di Gesù.

Una volta sentii queste parole: « Desidero che tu viva secondo la Mia volontà fin nei più segreti recessi della tua anima ».

Cominciai a riflettere su quelle parole che mi avevano colpito fino al profondo del cuore.

Quel giorno c'era la confessione della comunità.

Quando andai a confessarmi, dopo che mi ero accusata dei peccati, quel sacerdote mi ripeté le stesse parole che poco prima mi aveva detto il Signore.

Quel sacerdote mi disse queste parole profonde, che ci sono tre gradi nell'adempimento della volontà di Dio:

il primo si ha quando l'anima fa tutto ciò che è notoriamente compreso nei comandamenti e nei precetti;

il secondo si ha quando l'anima ascolta le ispirazioni interiori e le mette in pratica;

il terzo grado è quello in cui l'anima, abbandonatasi alla volontà di Dio, lascia a Dio la libertà di disporre di lei e Dio fa con lei quello che Gli piace; in breve è uno strumento docile nelle mani di Lui.

E quel sacerdote mi disse che io ero al secondo grado nell'adempimento della volontà di Dio e che non avevo ancora il terzo grado, però avrei dovuto impegnarmi per raggiungere il terzo grado della divina volontà.

Queste parole mi attraversarono l'anima da parte a parte.

Vedo chiaramente che il Signore spesso fa conoscere al sacerdote quello che avviene nel profondo della mia anima.

La cosa non mi stupisce affatto, anzi ringrazio il Signore che ha tali eletti.

Giovedì. Adorazione notturna.187

Quando andai all'adorazione, fui subito investita dal bisogno di raccoglimento interiore e vidi Gesù legato alla colonna, spogliato delle Sue vesti e sottoposto subito alla flagellazione.

Vidi quattro uomini che a turno sferzavano coi flagelli il Signore.

Il cuore mi si fermava alla vista di quello strazio.

Ad un tratto il Signore mi disse queste parole: « Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi ».

E Gesù mi fece conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione: sono i peccati impuri.

Oh, che tremende sofferenze morali patì Gesù, quando si sottomise alla flagellazione!

Improvvisamente Gesù mi disse: « Guarda e osserva il genere umano nella situazione attuale ».

E in un attimo vidi cose tremende: i carnefici si allontanarono da Gesù, e si avvicinarono per flagellarLo altri uomini, che presero la sferza e sferzarono il Signore senza misericordia.

Erano sacerdoti, religiosi e religiose ed i massimi dignitari della Chiesa, cosa che mi stupì molto; laici di diversa età e condizione; tutti scaricarono il loro veleno sull'innocente Gesù.

Vedendo ciò il mio cuore precipitò in una specie di agonia.

Quando Lo flagellarono i carnefici, Gesù taceva e guardava lontano; ma quando lo flagellarono le anime che ho menzionato sopra, Gesù chiuse gli occhi e dal Suo Cuore uscì un gemito represso, ma tremendamente doloroso.

Ed il Signore mi fece conoscere nei particolari188 l'enorme malvagità di quelle anime ingrate: « Vedi, questo è un supplizio peggiore della Mia morte ».

Tacquero allora le mie labbra e cominciai a provare su di me l'agonia e capivo che nessuno poteva consolarmi, né togliermi da quello stato, se non Colui che ad esso m'aveva condotto.

Ed allora il Signore mi disse: « Vedo il dolore sincero del tuo cuore che ha procurato un immenso sollievo al Mio Cuore. Guarda ora e consolati ».

E vidi Gesù inchiodato sulla croce.

Dopo che Gesù era rimasto appeso per un momento, vidi tutta una schiera di anime crocifisse come Gesù.

E vidi una terza schiera di anime ed una seconda schiera di anime.

La seconda schiera non era inchiodata sulla croce, ma quelle anime tenevano saldamente la croce in mano.

La terza schiera di anime invece non era né crocifissa né teneva la croce in mano, ma quelle anime trascinavano la croce dietro di sé ed erano insoddisfatte.

Allora Gesù mi disse: « Vedi quelle anime, che sono simili a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse saranno simili a Me anche nella gloria.

E quelle che assomigliano meno a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse assomiglieranno meno a Me anche nella gloria ».

La maggior parte delle anime crocifisse appartenevano allo stato religioso; fra le anime crocifisse ho visto anche delle anime che conosco, la qual cosa mi ha fatto molto piacere.

Ad un tratto Gesù mi disse: « Nella meditazione di domani rifletterai su quello che hai visto oggi ».

E Gesù scomparve immediatamente.

Venerdì.

Sono stata malata e non ho potuto andare alla S. Messa.

Alle sette di mattina ho visto il mio confessore, che celebrava la S. Messa, durante la quale ho visto il Bambino Gesù.

Verso la fine della S. Messa la visione è scomparsa e mi sono vista come prima nella mia cella.

Ho provato una gioia indicibile per il fatto che, pur non avendo potuto assistere alla S. Messa nella nostra cappella, l'ho ascoltata da una chiesa molto lontana.

Gesù può provvedere a tutto.

30 luglio [sic!] 1935. Giorno di Sant'Ignazio.

Ho pregato fervorosamente questo santo, facendogli dei rimproveri: Come può osservarmi e non venirmi in aiuto in questioni tanto importanti, cioè nell'adempimento della volontà di Dio?

Ho detto a questo santo: « O nostro Patrono, che sei stato infiammato dal fuoco dell'amore e dello zelo per la maggior gloria di Dio, Ti prego umilmente, aiutami a realizzare i disegni di Dio ».189

Questo avveniva durante la santa Messa.

All'improvviso sul lato sinistro dell'altare ho visto Sant'Ignazio con un gran libro in mano, il quale mi ha detto queste parole: « Figlia Mia, non sono indifferente alla tua causa.

Questa regola si può adattare anche a questa congregazione ».

E indicando il libro con la mano, scomparve.

Mi rallegrai enormemente vedendo quanto i santi si interessino di noi e quanto sia stretta l'unione con loro.

O bontà di Dio! Come è bello il mondo interiore dato che già qui sulla terra trattiamo direttamente coi santi.

Per tutta la giornata sentii la vicinanza di questo Patrono, a me così caro.

5 agosto 1935. Festa della Madonna della Misericordia.190

Mi sono preparata a questa festa con un fervore maggiore degli anni passati.

Al mattino di questo giorno ho avuto una lotta interiore al pensiero che debbo abbandonare la Congregazione che gode della protezione particolare di Maria.

In questa lotta è trascorsa la meditazione e la prima Santa Messa.

Durante la seconda S. Messa ho pregato così la Madre Santissima: « O Maria, è difficile per me staccarmi dalla Congregazione che è sotto il Tuo speciale patrocinio ».

All'improvviso vidi la Santissima Vergine indicibilmente bella, che dall'altare si avvicinò a me, al Mio inginocchiatoio.

Mi strinse a Sé e mi disse queste parole: « Vi sono Madre per l'infinita Misericordia di Dio.

L'anima che mi è più cara è quella che compie fedelmente la volontà di Dio ».

Mi fece comprendere che ho eseguito fedelmente tutti i desideri di Dio e per questo ho trovato grazia ai Suoi occhi.

« Sii coraggiosa; non temere gli ostacoli ingannevoli, ma considera attentamente la Passione di Mio Figlio ed in questo modo vincerai ».

Adorazione notturna.

Mi sentivo molto male e mi sembrava che non avrei potuto andare all'adorazione, ma ci misi tutta la forza della volontà e, benché fossi caduta nella cella, non badai a quello che mi doleva, avendo davanti agli occhi la Passione di Gesù.

Quando giunsi in cappella ebbi la comprensione interiore di quanto sia grande la ricompensa che Iddio ci prepara, non solo per le buone azioni, ma anche per il desiderio sincero di compierle.

Che grande grazia di Dio è questa!

Oh, come è dolce lavorare con sacrificio per Iddio e per le anime!

Non voglio riposare durante la battaglia, ma combatterò fino all'ultimo soffio di vita per la gloria del mio Re e Signore.

Non deporrò la spada finché non mi prenderà davanti al Suo trono; non temo i colpi poiché il mio scudo è Dio.

Il nemico deve aver paura di noi, non noi del nemico.

Satana vince solo i superbi e vili, poiché gli umili posseggono la forza.

Nulla confonde né spaventa un'anima umile.

Ho indirizzato il mio volo verso l'ardore stesso del sole e nulla riuscirà a farmelo abbassare.

L'amore non si lascia incatenare, è libero191 come una regina; l'amore giunge fino a Dio.

Una volta, dopo la S. Comunione, udii queste parole: « Tu sei la nostra dimora ». In quell'istante avvertii nell'anima la presenza della SS.ma Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Mi sentivo il tempio di Dio.

Sento che sono figlia del Padre.

Non so dare spiegazione di tutto, ma lo spirito lo comprende bene.

O bontà infinita, come Ti abbassi fino ad una misera creatura!

Se le anime vivessero nel raccoglimento, Iddio farebbe subito sentir loro la Sua voce, poiché la dissipazione soffoca la parola del Signore.

Una volta il Signore mi disse: « Perché hai paura e tremi, quando sei unita a Me?

Non Mi piace un'anima soggetta ad inutili paure.

Chi oserebbe toccarti quando sei con Me?

L'anima che Mi è più cara è quella che crede fermamente nella Mia bontà ed ha piena fiducia in Me: le ricambio la Mia fiducia e le do tutto quello che chiede ».

Una volta il Signore mi disse: « Figlia Mia, prendi le grazie che gli uomini disprezzano; prendine quante riesci a portarne ».

In quell'istante la mia anima venne inondata dall'amore di Dio.

Sento che sono unita al Signore così strettamente che non riesco a trovare un termine col quale poter definire bene quest'unione; inoltre sento che tutto ciò che Dio ha, tutti i beni ed i tesori, sono miei, sebbene non mi occupi molto di essi, poiché mi basta Lui solo.

In Lui vedo tutto; all'infuori di Lui: nulla.

Non cerco la felicità all'infuori dell'intimo, dove dimora Iddio.

Gioisco di Dio nel mio intimo; qui dimoro continuamente con Lui; qui avviene il mio rapporto più familiare con Lui; qui con Lui dimoro sicura; qui non giunge occhio umano.

La Santissima Vergine m'incoraggia a trattare così con Dio.

Quando mi colpisce qualche sofferenza, ora non mi procura più amarezza, né le grandi consolazioni mi esaltano; si sono impadronite di me la serenità e l'equilibrio dello spirito, che deriva dalla conoscenza della verità.

Che m'importa vivere circondata da cuori ostili, quando ho la pienezza della felicità nella mia anima?

Oppure a cosa può giovarmi il favore del cuore degli altri, se non posseggo nel mio intimo Iddio?

Quando ho Dio nel mio inumo, chi potrà in qualche modo danneggiarmi?

Indice

183 Nota 4.
Le questioni che dovevano essere trattate a voce, Santa Faustina le sbrigava nell'abitazione del confessore (A. SF. R.)
184 Vedi Appendice n. 4
185 L'immagine della Divina Misericordia dipinta da Kazimirowski venne sistemata su uno degli altari che si addobbano in occasione della processione del Corpus Domini, che nel 1935 cadde il 20 giugno
186 Il rev. prof. M. Sopocko.
187 Nota 156
188 Santa Faustina ha inserito per errore le due parole «conoscere Gesù», senza le quali la frase è pienamente comprensibile. N.B.: « Chiunque legga attentamente il manoscritto del Diario, vi scopre una caratteristica degna di molta attenzione che indica il modo singolare della sua elaborazione, consistente nel fatto che non ci sono nel manoscritto quasi correzioni, eccettuate quelle di alcune lettere; non ci sono cancellature fatte a penna né raschiando; non ci sono affatto trasposizioni di parole o di frasi né di paragrafi.
Quello che Sr. Faustina scrive, lo scrive decisamente in maniera definitiva» (I.A.T.C., p. 83)
189 La Santa pensava alla fondazione della nuova congregazione e chiedeva l'aiuto di Sant'Ignazio
190 Nota 142
191 Nella lingua polacca « amore » è di genere femminile; perciò Io chiama « regina » invece di « re ».