Diario di M. Faustina Kowalska

Indice

25.10.1937

+ G.M.G.

Foglio di controllo interiore5

Esame particolare di coscienza.

Unione con Cristo misericordioso.

Quando sono unita a Gesù, debbo essere sempre ed ovunque fedele ed unita inferiormente al Signore.

All'esterno: fedeltà alla regola e specialmente al silenzio.

Quando avrò dei dubbi su come comportarmi, interrogherò sempre l'amore; esso mi consiglierà nel modo migliore.

Novembre Vittorie 53 Cadute 2
Dicembre Vittorie 104 Cadute -
Gennaio Vittorie 78 Cadute 1
Febbraio Vittorie 59 Cadute 1
Marzo Vittorie 50
Aprile Vittorie 61
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre

25.10.1937

Esame generale di coscienza

Vittorie Cadute
nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott
Comandamenti di Dio
Voti. Povertà 9
Voti. Castità 7
Voti. Obbedienza 27 7
Regole 7
Amore del prossimo 38 17 73 35 30 20 1,1,1
Umiltà 7 39 23 34 56 25 2, 3, 1,1, 6
Pazienza 23 56 50 17 80 50
Mitezza 11 45 37 28 37 20
Buon nome del prossimo 15 25 3 1 1
S. Messa e 17 12 13 7 10 6,2,1,12
S. Comunione 1,(12)
Meditazione 6 5 10
Esame particolare 7 5 11 1
Comportamento con Dio e col confessore 5
con le Superiore 7 1, 1
con le suore ed educande 4 7
con i laici 20 2 2,1

Sesto giorno.

O mio Dio, sono pronta ad ogni Tua volontà.

Comunque mi guiderai, Ti benedirò.

Qualunque cosa Tu esiga, l'eseguirò con l'aiuto della Tua grazia.

Qualunque sia la Tua santa volontà nei miei confronti, l'accetto con tutto il cuore e con tutta l'anima, non badando a quello che mi suggerisce la mia natura corrotta.

Una volta che passavo accanto ad un gruppo di persone, domandai al Signore: « Sono tutti in stato di grazia, dato che non ho sentito i Tuoi dolori? ».

« Per il fatto che tu non abbia provato i Miei dolori, non significa che devono essere tutti in stato di grazia.

Qualche volta ti faccio sentire lo stato interiore di certe anime e ti do la grazia di soffrire, semplicemente perché ti adopero come strumento per la loro conversione ».

Dove c'è vera virtù, là dev'esserci anche il sacrificio.

Tutta la vita deve essere un sacrificio.

Le anime possono essere utili unicamente per mezzo del sacrificio.

Il mio rapporto col prossimo può apportare gloria a Dio attraverso il sacrificio di me stessa.

Ma il movente di tale sacrificio dev'essere l'amore di Dio, poiché tutto si concentra in esso e di lì acquista valore.

« Ricordati che quando uscirai da questi esercizi spirituali, Mi comporterò con te come con un'anima perfetta.

Desidero averti nelle Mie mani, come uno strumento adatto ad eseguire le Mie opere ».

O Signore, che penetri in tutto il mio essere e nel più profondo della mia anima.

Tu vedi che desidero unicamente Te ed il compimento della Tua santa volontà, non tenendo conto di alcuna difficoltà, né delle sofferenze, né delle umiliazioni, né di alcuna considerazione umana.

« Mi è enormemente gradito questo tuo deciso proposito di diventare santa.

Benedico i tuoi sforzi e ti fornirò l'opportunità di santificarti.

Stai attenta a non perdere nessuna delle occasioni che ti darà la Mia Provvidenza per santificarti.

Se non riuscissi ad approfittare di una determinata opportunità, non perdere la calma, ma umiliati profondamente davanti a Me e con grande fiducia immergiti tutta nella Mia Misericordia e in questo modo acquisterai più di quello che hai perduto, poiché ad un'anima umile viene dato con molta generosità più di quanto essa stessa chieda … ».

+ Settimo giorno.

La conoscenza del mio destino, cioè la sicurezza inferiore che raggiungerò la santità.

Questa profonda conoscenza ha riempito la mia anima di gratitudine verso Dio ed ho attribuita tutta la gloria al mio Dio, poiché so quello che valgo da me stessa.

Da questi esercizi spirituali esco completamente trasformata dall'amore di Dio.

La mia anima inizia seriamente e coraggiosamente una nuova vita, benché all'esterno la vita non cambi in nulla e nessuno si accorgerà di questo cambiamento.

L'amore puro è la guida della mia vita ed il frutto all'esterno è la Misericordia.

Sento che sono totalmente imbevuta di Dio e con Iddio affronto la vita grigia, faticosa e penosa di ogni giorno, confidando che Colui, che sento nel mio cuore, trasformerà questo grigiore nella mia personale santità.

In un raccoglimento profondo, accanto al Tuo Cuore misericordioso, in questi esercizi spirituali matura la mia anima.

Esposta ai puri raggi del Tuo amore, la mia anima ha cambiato la sua asprezza ed è diventata un frutto dolce e maturo.

Ora posso essere totalmente utile alla Chiesa con la mia personale santità, che darà palpiti di vita a tutta la Chiesa, poiché tutti formiamo in Gesù un organismo solo.

Per questo m'impegno perché il terreno del mio cuore produca buoni frutti, anche se nessun occhio umano li potrà mai scorgere.

Verrà un giorno però in cui apparirà evidente che molte anime si sono nutrite e si nutriranno di questi frutti.

O Amore eterno, che accendi in me una nuova vita, una vita d'amore e di Misericordia, sostienimi con la tua grazia, affinché io corrisponda degnamente alla Tua chiamata, in modo che si compia nelle anime per mio mezzo quello che Tu stesso hai stabilito.

Mio Dio, già vedo il bagliore delle aurore eterne.

Tutta la mia anima si slancia verso di Te, o Signore, nulla più mi trattiene ne mi lega alla terra.

Aiutami, Signore, a sopportare pazientemente il resto dei miei giorni.

L'offerta del mio cuore arde ininterrottamente davanti alla Tua Maestà, ma in modo così silenzioso, che solo il Tuo occhio, o Dio, la vede, nessun altro occhio è in grado di poterla scorgere.

O mio Signore, benché io sia presa da tante cose, benché quest'opera mi stia a cuore, benché desideri il trionfo della Chiesa e la salvezza delle anime, benché mi colpiscano tutte le persecuzioni dei Tuoi fedeli, benché mi faccia soffrire ogni caduta di un'anima, tuttavia al disopra di tutto questo ho nell'anima una pace profonda, che né i trionfi né i desideri né le contrarietà sono in grado di far vacillare, poiché Tu, o Signore e mio Dio, sei per me al di sopra di tutte le cose che puoi permettere che avvengano.

Ottavo giorno.

O mio Signore, meditando su tutti i benefici accanto al Tuo Sacr.mo Cuore, ho sentito la necessità di una particolare gratitudine per tante grazie e benefici ricevuti da Te.

Desidero immergermi nel ringraziamento davanti alla divina Maestà, durare in una preghiera di ringraziamento per sette giorni e sette notti, mentre all'esterno assolverò a tutti i miei impegni, ma il mio spirito sarà incessantemente davanti al Signore e tutte le pratiche di pietà saranno imbevute di spirito di ringraziamento.

La sera per mezz'ora starò in ginocchio nella mia cella a tu per tu col Signore.

Di notte ogni volta che mi sveglierò m'immergerò in una preghiera di ringraziamento.

Con questo voglio ricompensare almeno in piccola parte per i tanti benefici ricevuti da Dio.

Tuttavia, affinché tutto questo fosse più gradito agli occhi di Dio, e togliesse a me anche l'ombra del dubbio, sono andata dal mio direttore spirituale e gli ho esposto il desiderio che ha sentito la mia anima di immergersi in questo ringraziamento.

Ho ottenuto il permesso per tutto, a condizione di non sforzarmi nella preghiera di notte quando mi sveglio.

Con quanta gioia sono tornata al convento!

E il giorno dopo ho iniziato questo grande ringraziamento con l'atto della rinnovazione dei voti religiosi.

Tutta la mia anima si è immersa in Dio e da tutto il mio essere è uscita una fiamma di riconoscenza e di ringraziamento verso Dio.

Le parole non sono state molte, poiché i benefici di Dio come fuochi ardenti hanno infiammato la mia anima e tutte le sofferenze ed i dispiaceri sono stati come legna gettata sul fuoco, senza la quale il fuoco si sarebbe spento.

Ho chiamato tutto il cielo e la terra ad unirsi al mio ringraziamento.

Sono terminati gli esercizi spirituali, questi bei giorni di permanenza a tu per tu col Signore Gesù.

Questi esercizi spirituali li ho fatti come desiderava Gesù e come mi aveva detto il primo giorno degli esercizi, cioè nella più grande serenità ho meditato sui benefici divini.

Non avevo mai fatto esercizi spirituali così in vita mia.

Con questa pace la mia anima si è rafforzata più profondamente che con scosse ed emozioni.

Nei raggi dell'amore ho visto ogni cosa così come è nella realtà.

Uscendo da questi esercizi mi sento completamente trasformata dall'amore di Dio.

O Signore, divinizza le mie azioni, affinché acquistino meriti per l'eternità e sebbene la mia debolezza sia grande, confido nella potenza della Tua grazia, che mi sosterrà.

Gesù mio, Tu sai che fin dai miei primissimi anni ho desiderato diventare una grande santa, cioè ho desiderato amarTi con un amore tanto grande, quale finora nessun'anima ha avuto verso di Te.

All'inizio era un mio desiderio segreto noto soltanto a Gesù.

Oggi non riesco a contenerlo nel mio cuore e vorrei gridare al mondo intero: Amate Dio, poiché Egli è buono e grande è la Sua Misericordia.

O giorni comuni e pieni di grigiore, vi osservo con occhio solenne e festivo!

Quanto è grande e solenne il tempo che ci da la possibilità di raccogliere meriti per il paradiso eterno!

Comprendo come lo utilizzerebbero i santi.

30.10.1937.

Oggi, secondo giorno del ringraziamento, nel corso delle cerimonie religiose,6 durante la santa Messa, ho visto Gesù in un aspetto di grande bellezza, che mi ha detto: « Figlia Mia, non ti ho dispensata dall'agire ».

Ho risposto: « Signore, è debole la mia mano per tali opere ».

« Si, lo so, unita alla Mia destra, compirai tutto.

Tuttavia sii obbediente, sii obbediente ai confessori.

Io darò loro la luce, con la quale debbono guidarti ».

« Signore, io avrei già voluto dare inizio all'opera nel Tuo nome, ma Don S.7 rimanda ancora ».

Gesù mi ha risposto: « Lo so, pertanto fa' quello che è in tuo potere, ma non ti è permesso tirarti da parte ».

Indice

5 Nella congregazione c'era l'usanza di prendere nota per iscritto delle vittorie e delle sconfitte interiori
6 La cerimonia detta vestizione e dei voti religiosi
7 Dalla lettera iniziale si presume che si tratti di Don M. Sopocko, il principale direttore spirituale di Santa Faustina.
Su di lui sarebbe caduto il peso di organizzare la nuova congregazione e di prendersi cura della Santa, qualora avesse lasciato la sua congregazione