Diario di M. Faustina Kowalska |
+ G.M.G.
Eseguo ogni azione di fronte alla morte,
La eseguo adesso come desidero vederla nell'ultima ora;
Pur se la vita vola rapida come un turbine
Nessuna azione intrapresa in Dio andrà perduta.
Sento la completa decomposizione del mio organismo,
Benché io viva e lavori ancora,
La morte per me non sarà una tragedia,
Poiché la sento da molto tempo.
Benché per la natura sia molto penoso
Sentir continuamente il lezzo del proprio cadavere,
Non è poi così tremendo, se la luce di Dio inonda l'anima,
Poiché in essa si risveglia la fede, la speranza, l'amore e il pentimento.
Tutti i giorni faccio sforzi di ogni genere,
Per partecipare alla vita comunitaria,
E con ciò impetrare grazie per la salvezza delle anime,
Riparandole coi miei sacrifici dal fuoco dell'inferno.
Difatti per la salvezza anche di una sola anima,
Val la pena sacrificarsi per tutta la vita,
E sopportare i più grandi sacrifici e tormenti,
Vedendo qual grande gloria ne riceve Dio.
+ Signore, benché Tu spesso mi faccia conoscere i fulmini della Tua indignazione, tuttavia la Tua ira scompare di fronte ad un'anima che si umilia.
Sebbene Tu sia grande, Signore, tuttavia Ti lasci vincere da un'anima sottomessa e profondamente umile.
O umiltà, virtù preziosissima, quanto sono poche le anime che Ti posseggono!
Vedo ovunque solo l'apparenza di questa virtù, ma la virtù stessa non la vedo.
Annientami, Signore, ai miei propri occhi, affinché possa trovare grazia agli occhi Tuoi santi.
Dopo la santa Comunione la Madonna mi fece conoscere la preoccupazione che aveva avuto nel Suo Cuore a motivo del Figlio di Dio.
Ma tale preoccupazione era stracolma di tanto profumo di rassegnazione alla volontà di Dio, che la chiamerei piuttosto delizia e non preoccupazione. Ho compreso in che modo la mia anima deve accettare qualunque volere di Dio.
Peccato che io non sappia descrivere ciò così come l'ho conosciuto.
La mia anima è rimasta per tutta la giornata in un raccoglimento più profondo, dal quale niente è riuscito a strapparla, né i suoi doveri, né i rapporti avuti con persone secolari.
Prima del cenone sono andata un momento in cappella per scambiare spiritualmente l'opiatek con le persone che mi amano e sono care al mio cuore, ma sono lontane.
Prima di tutto mi sono immersa in una profonda preghiera ed ho chiesto al Signore grazie per loro e poi per ciascuna in particolare.
Gesù mi ha fatto conoscere quanto ciò Gli sia gradito ed una gioia ancora più grande ha riempito la mia anima, nel vedere che Iddio ama in modo particolare coloro che noi amiamo.
+ Entrata in refettorio, durante la lettura tutto il mio essere venne immerso in Dio.
Vidi interiormente lo sguardo di Dio diretto su di noi con grande compiacimento.
Rimasi a tu per tu col Padre Celeste.
In quel momento conobbi più a fondo le Tre Persone divine che contempleremo per tutta l'eternità, e dopo milioni di anni ci renderemo conto di aver appena iniziato la nostra contemplazione.
Oh, quanto è grande la Misericordia di Dio, che ammette l'uomo ad una così grande partecipazione alla Sua divina felicità, ma nello stesso tempo che gran dolore trafigge il mio cuore per il fatto che molte anime disprezzano questa felicità!
Quando cominciammo a scambiarci l'oplatek, regnò un sincero, reciproco affetto.
La Madre Superiora27 mi fece gli auguri con queste parole: « Sorella, le opere di Dio vanno adagio, perciò non abbia fretta ».
In genere tutte le suore con grande affetto mi augurarono sinceramente quello che desideravo maggiormente.
M'accorsi che questi auguri provenivano veramente dal cuore, ad eccezione di una suora che, sotto i suoi auguri, nascondeva la malignità.
La cosa però non mi fece soffrire molto, poiché avevo l'anima inebriata di Dio, ma m'illuminò sul perché Iddio si comunicasse così poco a quell'anima e conobbi che essa cercava sempre se stessa, perfino nelle cose sante.
Oh, quanto è buono il Signore, che non mi permette di andare fuori strada e so che mi custodirà gelosamente, ma solo fino a quando resterò piccola, poiché a Lui, Sovrano eccelso, piace intrattenersi coi piccoli, mentre i grandi li osserva da lontano e li contrasta.
Sebbene desiderassi vegliare un po' prima della Messa di Mezzanotte, non mi fu possibile, poiché m'addormentai subito anche perché mi sentivo molto debole.
Però quando suonarono per la Messa di Mezzanotte, mi alzai immediatamente, sebbene mi vestissi con molta fatica, poiché ogni momento mi sentivo svenire.
+ Quando giunsi alla Messa di Mezzanotte, subito fin dall'inizio m'immersi tutta in un profondo raccoglimento, nel quale vidi la Capanna di Betlemme inondata da tanta luce.
La Vergine SS.ma avvolgeva nei pannolini Gesù, tutta assorta in un grande amore.
San Giuseppe invece dormiva ancora.
Solo quando la Madonna depose Gesù nella mangiatoia, la luce divina svegliò Giuseppe che si unì a lei nella preghiera.
Dopo un po' rimasi io sola col piccolo Gesù, che allungò le Sue manine verso di me ed io compresi che Lo dovevo prendere in braccio.
Gesù appoggiò la Sua testina sul mio cuore e con uno sguardo profondo mi fece comprendere che stava bene accanto al mio cuore.
In quel momento Gesù scomparve e suonò il campanello per la santa Comunione.
La mia anima non riusciva a reggersi dalla gioia.
Verso la fine della santa Messa però mi sentii così debole, che dovetti uscire dalla cappella e andare nella mia cella.
Non fui più in grado di partecipare al tè con la comunità.
Ma la mia gioia fu grande per tutta la durata delle feste, poiché la mia anima rimase unita al Signore senza interruzione.
Conobbi che ogni anima vorrebbe le consolazioni divine, ma non rinuncia per nessun motivo alle consolazioni umane, e purtroppo le due cose non sono assolutamente conciliabili fra di loro.
Durante questo periodo festivo ho avvertito che alcune anime pregavano per me.
Sono felice che ci sia fin d'ora su questa terra una tale unione e conoscenza spirituale.
O mio Gesù, sia gloria a Te per ogni cosa.
Nelle più gravi tribolazioni dell'anima sono sempre sola.
Ma non sola, perché sono con Te, o Gesù, però qui parlo di persone umane.
Nessuna creatura umana comprende il mio cuore, ma ora non mi meraviglio più di questo, mentre in passato me ne meravigliavo, quando le mie intenzioni venivano condannate e male interpretate; ora non me ne meraviglio affatto.
Gli uomini non sanno scorgere l'anima, essi vedono il corpo e secondo questo corpo giudicano.
Ma per quanto è distante la terra dal cielo, così sono distanti i pensieri di Dio dai nostri pensieri.
Io stessa ho sperimentato che abbastanza spesso avviene che …28
Il Signore mi ha detto: «
Risposi: « Ma, Signore, abusano spesso della mia bontà ».
«
+ « Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Me nella santa Comunione!
Attendo le anime ed esse sono indifferenti per Me.
Le amo con tanta tenerezza e sincerità ed esse non si fidano di Me.
Voglio colmarle di grazie, ma esse non vogliono riceverle.
Trattano con Me come con una cosa inerte eppure ho un cuore pieno d'amore e di Misericordia.
Affinché tu possa conoscere almeno un po' il Mio dolore, pensa alla più tenera delle madri, che ama molto i suoi figli, ma i figli disprezzano l'amore della madre.
Immagina il suo dolore, nessuno riuscirà a consolarla.
Questa è un'immagine ed una pallida somiglianza del Mio amore.
Scrivi, parla della Mia Misericordia.
Dì alle anime dove debbono cercare le consolazioni cioè nel tribunale della Misericordia,29 lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono continuamente.
Per ottenere questo miracolo non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane né celebrare solenni riti esteriori, ma basta mettersi con fede ai piedi di un Mio rappresentante e confessargli la propria miseria ed il miracolo della Divina Misericordia si manifesterà in tutta la sua pienezza.
Anche se un'anima fosse in decomposizione come un cadavere ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità di risurrezione e tutto fosse perduto, non sarebbe così per Dio: un miracolo della Divina Misericordia risusciterà quest'anima in tutta la sua pienezza.
Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia!
Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi! ».
Indice |
27 | M. Irene Krzyzanowska |
28 | Diario, Q. I, nota 90 |
29 | Cioè nel sacramento della penitenza |