Imitazione di Cristo |
1 - « Ogni uomo naturalmente desidera di sapere» ( Aristot. ), ma che importa il sapere senza il timor di Dio?
Val più di certo un umile contadino che serve Dio, di un superbo scienziato il quale, trascurando sé stesso, indaga il corso degli astri.
Chi conosce bene sé stesso si disprezza e non si compiace delle lodi degli uomini.
« E se io conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e non avessi la carità » ( 1 Cor 13,2 ), quale profitto ne avrei dinanzi a Dio, che mi giudicherà secondo le opere?
Calma la smania di saper troppo, che è causa di grande distrazione e di illusioni.
Quelli che sanno, volentieri procurano di mettersi in mostra e di essere chiamati sapienti.
Vi sono molte cose che, a saperle, poco o nulla giovano all'anima.
Insensato è chi si applica a cose diverse da quelle che interessano la sua eterna salvezza.
Non la moltitudine delle parole sazia l'anima, ma la bontà della vita è refrigerio alla mente, e la coscienza pura produce una grande confidenza in Dio.
Quanto più e meglio sai, con tanto maggior rigore sarai giudicato, se non avrai condotto una vita più santa.
Non gonfiarti dunque per nessuna arte o scienza che credi di avere, ma piuttosto temi a motivo di ciò che ti fu dato di sapere.
Se ti sembra di sapere molte cose e di essere perspicace, non dimenticare che molto più è quello che non sai.
« Non inorgoglirti » ( Rm 11,20 ), ma piuttosto confessa la tua ignoranza.
Perché ti vuoi anteporre ad altri, mentre vi sono molti più dotti di te e più esperti nella legge?
Se vuoi sapere e imparare utilmente qualche cosa, ama di non essere conosciuto e di essere tenuto in conto di nulla.
La cultura più alta e più utile è di conoscersi a fondo e di disprezzarsi.
È grande saggezza e perfezione non avere alcuna stima di sé e avere sempre buona" e alta stima degli altri.
Se tu vedessi qualcuno peccare manifestamente o commettere grave fallo, non ti dovresti per ciò ritenere migliore di lui, perché non sai fino a quando tu sarai perseverante nel bene.
Tutti siamo fragili, ma non credere alcuno più fragile di te.
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