Imitazione di Cristo |
Soprattutto e in tutto, anima mia, cerca il tuo riposo sempre nel Signore, perché egli è l'eterna requie dei santi.
O dolcissimo e amantissimo Gesù, dammi di riposare in te sopra ogni creatura, sopra ogni salute e bellezza, sopra ogni gloria e onore, sopra ogni potenza e dignità, sopra ogni scienza e ogni acutezza d'ingegno, sopra tutte le ricchezze e le arti, sopra ogni gioia ed esultanza, sopra ogni fama e lode, sopra ogni speranza e promessa, sopra ogni merito e desiderio, sopra tutti i doni e i favori che puoi dare e infondere, sopra ogni gaudio e giubilo che l'anima può capire e sentire, e infine sopra gli Angeli e gli Arcangeli e sopra tutto l'esercito del cielo, sopra tutte le cose visibili e invisibili, sopra tutto ciò che non sei tu. Dio mio.
Perché tu. Signore Dio, sei ottimo sopra tutte le cose.
Tu solo altissimo, tu solo onnipotente, tu solo sufficientissimo e munificentissimo, tu solo soavissimo e deliziosissimo, tu solo bellissimo e amantissimo.
Tu solo nobilissimo e sopra tutto gloriosissimo, nel quale sono, furono e saranno uniti insieme tutti i beni in tutta la loro perfezione.
Quindi è manchevole e non bastevole tutto quello che mi doni all'infuori di te, o che di te mi riveli o prometti, se non c'è la tua visione ne il pieno possesso di te.
Il mio cuore pertanto non può davvero aver requie ne essere contento appieno se in te non riposa, trascendendo tutti i doni e ogni creatura.
O mio dilettissimo sposo, Gesù Cristo, amatore purissimo, dominatore dell'universo, « chi mi darà le ali della colomba per volarmene via e riposare in te? » ( Sal 55,7 ).
O quando mi sarà dato di attendere in piena libertà a te e di contemplare e gustare quanto sei soave.
Signore, Dio mio?
Quando completamente mi raccoglierò in te, così da non sentire me stesso per amor tuo, ma te solo, sopra ogni senso e misura e in una maniera che non tutti- conoscono?
Ora frequentemente gemo e con dolore porto la mia infelicità.
Perché in questa valle di lacrime mi incombono molti mali che spesso mi turbano, mi contristano, mi annebbiano; spesso mi sono di inciampo e di distrazione, mi allettano e mi irretiscono, perché non abbia libero accesso a te e non goda dei giocondi abbracci dei quali sempre tripudiano gli spiriti beati.
Ti muovano a pietà, Signore, i miei sospiri e le molte desolazioni che io soffro sulla terra.
O Gesù, splendore dell'eterna gloria, sollievo dell'anima pellegrina, dinanzi a te le mie labbra sono ammutolite; solo ti parla il mio silenzio.
Fino a quando tarderà a venire il mio Signore?
Venga a me, suo poverello, e lo faccia contento.
« Stenda la sua mano » ( Sal 144,7 ) e strappi me misero da ogni angustia.
Vieni, vieni, perché senza di te non avrò né un giorno né un'ora felice.
Tu sei la mia letizia e senza di te è deserta la mia mensa.
Io sono miserabile e in certo modo imprigionato e carico di ceppi fino a quando non mi ristori la luce della tua presenza e mi doni la libertà e mi mostri il tuo volto amico.
Cerchino altri invece di te qualsiasi altra cosa che a loro aggrada: a me non piace e non piacerà null'altro che te.
Dio mio, speranza mia, salvezza eterna.
Non tacerò né cesserò di supplicare fino a quando non torni la tua grazia e tu non parli al mio cuore.
« Eccomi, sono qui » ( Is 58,9 ).
Eccomi a te che mi hai invocato.
Le tue lacrime, il sospiro della tua anima, la tua umiliazione e contrizione di cuore mi hanno piegato e condotto a te.
E dissi : Signore, io ti ho chiamato, ho desiderato di gioire con te, sono preparato a tutto rinunciare per te,
Tu per primo mi hai scosso perché io ti cercassi.
Sii dunque benedetto. Signore, che « usasti tale bontà verso il tuo servo, secondo l'abbondanza della tua misericordia » ( Sal 119,65 ).
Che altro può dire il tuo servo davanti a te se non umiliarsi profondamente, memore sempre della sua iniquità e bassezza?
Non vi è nessuno simile a te fra tutti gli esseri meravigliosi del cielo e della terra.
Immensamente buone sono le tue opere, veri i tuoi giudizi; tutte le cose sono governate dalla tua Provvidenza.
Lode e gloria dunque a te, Sapienza del Padre; ti benedicano e ti lodino le mie labbra, l'anima mia, insieme con tutte le creature.
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