Imitazione di Cristo |
Signore, « che cos'è il mortale, perché tu ne conservi memoria, o il figlio di Adamo, perché tu ne prenda cura? » ( Sal 8,5 ).
Che meriti ha acquistato l'uomo, perché tu gli doni la tua grazia?
Signore, di che cosa posso lamentarmi, se tu mi abbandoni?
O con quali giuste ragioni posso protestare, se non fai ciò che chiedo?
Questo, in verità, posso pensare e dire: Signore, io sono un nulla, nulla posso, nulla di buono ho da me, in tutto vengo meno e al nulla sempre tendo.
E se da te non sono aiutato e interiormente vivificato, divento tiepido e mi dissolvo.
« Tu sei sempre lo stesso, Signore » ( Sal 102,28 ) e « di età in età v'è ricordo di te » ( Sal 102,13 ), sempre buono, giusto e santo, e fai tutte le cose bene, giustamente e santamente e tutte le disponi con sapienza.
Ma io, che sono più incline al regresso che al progresso, non so mai mantenermi nel medesimo stato, perché sopra di me passano « sette età della vita » ( Dn 4,20 ).
Tuttavia subito mi sento meglio, quando tu lo vuoi e mi porgi la tua mano soccorrevole; poiché tu solo, senza concorso umano, puoi venirmi in aiuto e far sì che il mio volto non muti più aspetto, e il mio cuore si volga a te solo e in te riposi.
Perciò se sapessi bene rinunciare a ogni umano conforto, sia per acquistare la devozione, sia per il bisogno che mi spinge a cercare te, non essendovi uomo che mi consoli, allora a buon diritto potrei sperare nella tua grazia ed esultare nel dono di nuove consolazioni.
Siano grazie a te, da cui tutto deriva, ogni volta che mi viene del bene.
Io non sono che vanità « e un nulla davanti a te » ( Sal 39,6 ), un uomo incostante e debole.
Di che cosa mi posso gloriare, e perché bramo di essere stimato?
Forse per il mio nulla? E questo è il colmo della vanità.
Oh! gloria veramente vana, la peste peggiore, la massima vanità, che ci allontana dalla vera gloria e ci spoglia della grazia celeste.
Poiché mentre l'uomo si compiace di sé, dispiace a te; quando anela alle lodi umane, si priva delle vere virtù.
È invece vera gloria e santa esultanza gloriarsi in te e non in sé stessi, godere nel tuo nome e non nella propria forza, non dilettarsi in qualche creatura se non per amore di te.
« Sia lodato il nome del Signore ! » ( Sal 113,1 ) e non il mio; « siano esaltate le tue opere e non le mie; sia benedetto il tuo santo nome » e nulla venga a me delle lodi degli uomini.
« Tu solo, Signore, « scudo che mi circondi, sei la mia gloria » ( Sal 3,4 ); in te mi glorierò ed esulterò ogni giorno; ma « quanto a me, non mi vanterò se non delle mie infermità » ( 2 Cor 12,5 ).
I Giudei cerchino pure la gloria che gli uomini si danno l'un l'altro; io cercherò quest'altra « che viene dall'unico Dio » ( Gv 5,44 ).
Ogni gloria umana, ogni onore del tempo, ogni grandezza del mondo, se si paragonano alla tua eterna gloria, sono vanità e follia.
O mia Verità e mia Misericordia, Dio mio, Trinità beata, a te soltanto siano lode, onore, virtù e gloria per tutti i secoli dei secoli.
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