Imitazione di Cristo |
lo sono l'amico della purezza e il datore di ogni santità.
Io cerco un cuore puro e in esso è il luogo del mio riposo.
Preparami « una grande sala bene ornata » ( Mc 14,15 ) e io farò la Pasqua presso di te con i miei discepoli.
Se vuoi che io venga a te e che rimanga in te, « purificati del vecchio lievito » ( 1 Cor 5,7 ) e spazza l'abitazione del tuo cuore.
Elimina tutto quello che è mondano e ogni tumulto di passioni, « sta solitario come l'uccello su un tetto » ( Sal 102,8 ) e nell'amarezza della tua anima ripensa ai tuoi falli.
Chiunque ama prepara al diletto, dal quale è riamato, la stanza migliore e più bella, perché in questo si conosce se è solido l'affetto di chi riceve la persona cara.
Sappi intanto che non puoi degnamente prepararti col solo merito dell'opera tua, anche se vi attendessi per un anno intero e nient'altro tu avessi in mente.
Ma solo per la mia pietà e per la mia grazia ti è consentito di avvicinarti alla mia mensa, come un mendicante che fosse invitato al pranzo di un ricco e non avesse nulla da rendergli per il beneficio se non umiliarsi e ringraziare.
Fa' dunque quanto puoi e fallo diligentemente; non per consuetudine, non per obbligo, ma con santo timore, con reverenza, con amore ricevi il Corpo del diletto Signore Dio tuo, che si degna di venire a te.
Sono io che ti ho invitato, sono io che ti ho dato il comando di venire; io supplirò a quanto ti manca; vieni e ricevimi.
Quando io ti concedo la grazia della devozione, ringrazia il tuo Dio; il dono ti è elargito non perché tu ne sia degno, ma perché « io ho avuto pietà di te » ( Mt 18,33 ).
Se non hai nulla, ma ti senti arido, persevera nella preghiera, sospira e bussa e non desistere fino a quando non meriterai di avere un briciolo o una goccia della grazia salutare.
Tu hai bisogno di me, non io di te.
Non tu vieni a santificarmi, ma io vengo a santificare te e a farti migliore.
Tu vieni per essere da me elevato, per unirti a me, per ricevere nuove grazie, per accenderti di nuovo zelo nella emendazione della tua vita.
« Non trascurare il dono spirituale che è in te » ( 1 Tm 4,14 ), ma con tutta la diligenza prepara il tuo cuore e ricevi in te il tuo Diletto.
Bisogna poi che tu non solo ecciti la devozione prima di comunicarti, ma che sia premuroso a conservarla dopo aver ricevuto il Sacramento.
La devozione che deve seguire non è meno necessaria della devota preparazione che la precede.
Poiché questo buon raccoglimento che segue riesce a sua volta un'ottima preparazione per ottenere maggiori grazie.
Perciò molto si allontana dalle disposizioni che si devono avere chi subito dopo la Comunione trascorre a svaghi esterni.
« Abbondanza di parole non v'è senza colpa » ( Pr 10,19 ).
Rimani in raccoglimento e goditi il tuo Dio; tu possiedi colui che tutto il mondo non ti può togliere.
Sono io colui al quale tutto ti devi dare, così che per l'avvenire non in te ma in me tu abbia a vivere, senza preoccupazione alcuna.
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