Trattato della vera devozione alla S. Vergine |
[22] Il modo di agire adottato dalle tre Persone della SS. Trinità nell'Incarnazione e nella prima venuta di Gesù Cristo, è da loro seguito ogni giorno in maniera invisibile nella santa Chiesa, e sarà da loro seguito fino alla consumazione dei secoli nell'ultima venuta di Gesù Cristo.
Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria.1
Questo grande Iddio possiede un tesoro e un emporio ricchissimo, dove ha racchiuso tutto quanto possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il proprio Figlio.
E questo tesoro immenso è Maria, che i Santi chiamano: tesoro del Signore,2 dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti.
[24] Dio Figlio ha comunicato a sua Madre tutto quanto ha acquisito con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili.
L'ha costituita tesoriera di quanto il Padre gli ha dato in eredità.
Per mezzo di lei egli applica i suoi meriti ai suoi membri, comunica le sue virtù e distribuisce le sue grazie.
Così, Maria è il suo canale misterioso, l'acquedotto per cui fa passare con soavità e abbondanza le sue misericordie.3
[25] Dio Spirito Santo ha comunicato a Maria, sua fedele Sposa, i suoi doni ineffabili.
L'ha scelta quale dispensatrice di tutto ciò che possiede: di modo che ella distribuisce a chi vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole, tutti i suoi doni e le sue grazie4
Nessun dono del cielo è concesso agli uomini che non passi per le mani verginali di lei.
Il volere di Dio è, infatti, che tutto ci venga donato per mezzo di Maria.
Così doveva essere arricchita, innalzata e onorata dall'Altissimo colei che per tutta la vita volle essere povera, umile e nascosta fin nell'abisso del nulla, con la sua profonda umiltà!
Ecco i sentimenti della Chiesa e dei santi Padri.5
[26] Se parlassi a certi sapientoni d'oggi, proverei più a lungo quel che scrivo alla buona, con la sacra Scrittura e i santi Padri, di cui riferirei i testi latini, e con parecchie solide ragioni, che si trovano sviluppate a lungo nel libro del reverendo padre Poiré, La triplice corona di Maria Vergine.6
Ma io parlo soprattutto ai poveri e ai semplici, che essendo dotati di buona volontà ed avendo maggior fede del comune dei sapienti, credono con più semplicità e con più merito.
Così mi accontento di asserire la verità semplicemente, senza fermarmi a citar loro tutti i passi latini che non capirebbero, sebbene non trascuri di riferirne alcuni, senza troppo ricercarli.
Proseguiamo.
La grazia perfeziona la natura e la gloria perfeziona la grazia.
È certo, dunque, che Nostro Signore è tuttora, nel cielo, figlio di Maria come lo è stato sulla terra ed ha mantenuto la sottomissione e l'obbedienza del più perfetto di tutti i figli verso la migliore di tutte le madri.
Bisogna però guardarsi bene dal pensare che in tale dipendenza ci sia un abbassamento o una imperfezione qualsiasi in Gesù Cristo.
Maria è infinitamente al di sotto del Figlio, che è Dio; per questo, non gli comanda come farebbe una madre di quaggiù con il figlio che le è sottomesso.
Ella è tutta trasformata in Dio per la grazia e la gloria che trasforma tutti i Santi in lui; quindi domanda, vuole e fa unicamente ciò che è conforme alla volontà eterna ed immutabile di Dio.
Se dunque, negli scritti di san Bernardo, di san Bernardino, di san Bonaventura e di altri, si legge che tutto, nel cielo e sulla terra e Dio stesso, è sottomesso a Maria, si deve intendere che l'autorità conferitale da Dio è talmente grande da sembrare che ella abbia la medesima potenza di Dio e che le sue preghiere e domande siano talmente efficaci presso Dio, da valere sempre quali comandi presso la sua Maestà, la quale non resiste mai alla preghiera della sua diletta madre, perché è sempre umile e conforme al suo volere.
Se con la forza della sua preghiera Mosè riuscì a fermare l'ira di Dio contro gli israeliti, in modo così vigoroso che l'altissimo e infinitamente misericordioso Signore, non potendo resistergli, gli disse di lasciarlo andare in collera e punire quel popolo ribelle, ( Es 32,10 ) che cosa dovremo pensare, a più forte ragione, della preghiera dell'umile Maria, la degna Madre di Dio, più potente, davanti alla Maestà di Dio, delle preghiere ed intercessioni di tutti gli angeli e i santi del cielo e della terra?
[28] Nel cielo, Maria comanda agli angeli ed ai beati.
Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelli.
Tale è la volontà dell'Altissimo, che innalza gli umili: ( Lc 1,52 ) il cielo, la terra e gli abissi devono piegarsi, volenti o nolenti, ai comandi dell'umile Maria, che egli ha costituita sovrana del cielo e della terra,7 condottiera dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle sue grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, sterminatrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue grandezze e dei suoi trionfi.
Dio Padre vuol avere figli per mezzo di Maria sino alla fine del mondo e le dice: "Fissa la tua tenda in Giacobbe", ( Sir 24,13 ) e cioè fissa la tua dimora e residenza tra i miei figli e predestinati, simboleggiati da Giacobbe, e non tra i figli del demonio e i riprovati, raffigurati da Esaù.
[30] Come nella generazione naturale e fisica c'è un padre ed una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c'è un padre che è Dio e una madre che è Maria.
Tutti i veri figli di Dio e predestinati hanno Dio per padre e Maria per madre; e chi non ha Maria per madre non ha Dio per padre.8
Per questo i reprobi, come gli eretici, gli scismatici, ecc.,9 che odiano o considerano con disprezzo o indifferenza la santissima Vergine, non hanno Dio per padre anche se se ne vantano , appunto perché non hanno Maria per madre.
Se l'avessero per madre, l'amerebbero e onorerebbero come un autentico figlio ama naturalmente ed onora la madre che gli ha dato la vita.
Il segno infallibile e inequivocabile per distinguere un eretico, un uomo di cattiva dottrina, un reprobo da un predestinato, è che l'eretico e il reprobo hanno solo disprezzo o indifferenza per la santissima Vergine e si studiano con le loro parole ed esempi di diminuirne il culto e l'amore, apertamente o di nascosto, talvolta sotto speciosi pretesti.10
Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di fissare la sua tenda fra loro, perché sono degli Esaù.
Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno nelle sue membra per mezzo della sua diletta madre e le dice: "Prendi in eredità Israele". ( Sir 24,13 )
Come se dicesse: Dio, mio Padre, mi ha dato in eredità tutte le nazioni della terra, tutti gli uomini buoni e cattivi, predestinati e reprobi.
Ed io li condurrò, gli uni con scettro d'oro, gli altri con scettro di ferro; degli uni sarò il padre e l'avvocato, degli altri il giusto vendicatore e di tutti il giudice.
Tu, invece, mia cara madre, tu avrai in eredità e in possesso solo i predestinati, raffigurati da Israele.
Come madre buona li darai alla luce, nutrirai e farai crescere; come sovrana li guiderai, governerai e difenderai.
[32] "L'uno e l'altro è nato in essa" ( Sal 87,6 )11 dice lo Spirito Santo.
Secondo la spiegazione di alcuni Padri, il primo uomo nato da Maria è l'Uomo-Dio, Gesù Cristo; il secondo è un semplice uomo, figlio per adozione di Dio e di Maria.
Ora, se Gesù Cristo, Capo degli uomini è nato da lei, anche i predestinati, che sono le membra di questo Capo, debbono per necessaria conseguenza nascere da lei.12
Una stessa madre non dà alla luce la testa o il capo senza le membra, né le membra senza la testa: diversamente si avrebbe un mostro di natura.
Così nell'ordine della grazia, il capo e le membra nascono da una stessa madre.
E se un membro del corpo mistico di Gesù Cristo, cioè un predestinato, nascesse da un'altra madre che non sia colei che ha generato il Capo, non sarebbe un predestinato, né un membro di Gesù Cristo, ma un mostro nell'ordine della grazia.
[33] Ancora. Gesù Cristo, oggi come sempre è frutto di Maria.
Cielo e terra glielo ripetono mille e mille volte al giorno: "E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù".
Nessun dubbio, quindi, che Gesù Cristo sia veramente frutto ed opera di Maria, tanto per ciascun uomo in particolare che lo possiede, quanto per tutti globalmente, di modo che se qualche fedele ha Gesù Cristo formato nel proprio cuore, può dire sicuramente: "Grazie a Maria: ciò che posseggo, è effetto e frutto suo.
Senza di lei non l'avrei".
Si possono applicare a Maria, con più verità che san Paolo non le applichi a se stesso, queste parole: "Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi". ( Gal 4,19 )13
"Io genero ogni giorno i figli di Dio fino a tanto che in loro sia formato nella sua piena maturità Gesù Cristo, mio Figlio". ( Ef 4,13 )14
Sant'Agostino,15 superando se stesso e quanto io ho detto, dice che tutti i predestinati, per essere conformi all'immagine del Figlio di Dio, ( Rm 8,29 ) sono nascosti, mentre vivono quaggiù, nel seno della santissima Vergine.
Questa madre amorevole li custodisce, nutre e fa crescere sino a che non li generi alla gloria, dopo la morte che è veramente il giorno della loro nascita, come la Chiesa chiama la morte dei giusti.
O mistero di grazia, sconosciuto ai reprobi e poco noto ai predestinati.
Dio Spirito Santo vuol formarsi degli eletti in lei e per mezzo di lei e le dice: "Metti radici nei miei eletti": ( Sir 24,13 ) mia prediletta e mia sposa, poni la radice di tutte le tue virtù nei miei eletti, perché crescano di virtù in virtù e di grazia in grazia.
Io mi sono tanto compiaciuto in te, quando vivevi sulla terra, nell'esercizio delle più alte virtù che desidero trovarti ancora sulla terra, senza che per questo tu abbia a lasciare il cielo.
Riproduciti pertanto nei miei eletti, perché io possa vedere in loro con intima gioia le radici della tua fede invincibile, della tua umiltà profonda, della tua mortificazione universale, della tua orazione sublime, della tua carità ardente, della tua ferma speranza e di tutte le tue virtù.
Tu sei sempre la mia sposa più fedele, più pura e più feconda che mai.
La tua fede mi dia fedeli, la tua purezza vergini, la tua fecondità eletti e templi.
[35] Quando Maria ha messo le sue radici in un'anima, vi produce meraviglie di grazia, quali lei sola può compiere, perché lei sola è la Vergine feconda che non ebbe, né avrà mai chi le somigli in purezza e fecondità.
In unione con lo Spirito Santo, Maria ha realizzato la più grande opera che mai sia esistita o sarà, cioè un Dio-uomo.
Di conseguenza ella compirà anche le più grandi cose che avverranno negli ultimi tempi.
La formazione e l'educazione dei grandi santi, che vivranno verso la fine del mondo, sono riservate a lei,16 perché soltanto questa Vergine singolare e miracolosa può produrre, insieme allo Spirito Santo, le cose singolari e straordinarie.
[36] Quando lo Spirito Santo, suo sposo, trova Maria in un'anima, vola ed entra con pienezza in quest'anima, e le si comunica tanto più abbondantemente quanto maggior posto essa fa alla sua sposa.
Uno dei grandi motivi per cui oggi lo Spirito Santo non opera meraviglie sorprendenti nelle anime, è perché non vi trova un'unione abbastanza salda con la sua Sposa fedele e indissolubile.
Dico Sposa indissolubile, poiché da quando questo Amore sostanziale del Padre e del Figlio ha sposato Maria per produrre Gesù Cristo, il capo degli eletti, e Gesù Cristo negli eletti, non l'ha mai ripudiata, perché essa si è mantenuta sempre fedele e feconda.
Da quanto ho detto bisogna logicamente trarre delle conclusioni.
Maria ha ricevuto da Dio un grande dominio sulle anime degli eletti.
Ella infatti, non potrebbe fissare in loro la sua tenda, come il Padre le ha ordinato; né formarli, nutrirli, generarli alla vita eterna come madre; né possederli come propria e personale eredità; né formarli in Gesù Cristo; né formare Gesù Cristo in loro; né mettere nel loro cuore le radici delle sue virtù ed essere la compagna indissolubile dello Spirito Santo per tutte le opere di grazia.
Ella non potrebbe, dico, fare tutto questo, se non avesse diritto e dominio sulle loro anime per una grazia singolare dell'Altissimo, il quale, avendole dato potere sopra il proprio Figlio unico e naturale, glielo ha dato altresì sopra i propri figli adottivi, non solo quanto al corpo ciò che sarebbe poca cosa ma pure quanto all'anima.17
[38] Maria è la regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il re per natura e per conquista.
Ora, come il regno di Gesù Cristo consiste principalmente nel cuore, secondo quel che è scritto: "Il regno di Dio è dentro di voi", ( Lc 17,21 ) così il regno della santissima Vergine sta principalmente all'interno dell'uomo, cioè nella sua anima.
È soprattutto nelle anime che essa è glorificata insieme col Figlio, più che in tutte le creature visibili, tanto che possiamo chiamarla con i Santi: Regina dei cuori.
Altra conclusione.
Per il fatto che la santissima Vergine è necessaria a Dio, di una necessità detta ipotetica, e cioè derivante dalla sua volontà, bisogna dire che ella è ancor più necessaria agli uomini per raggiungere il loro ultimo fine.
Non si deve dunque confondere la devozione a Maria con le devozioni agli altri Santi, come se non fosse più necessaria di quelle e fosse soltanto di soprappiù.
[40] Il dotto e pio Suarez, della Compagnia di Gesù, il sapiente e devoto Giusto Lipsio, dottore di Lovanio, e parecchi altri, hanno dimostrato con prove irrefutabili attinte dai Padri come Agostino, Efrem diacono di Edessa, Cirillo di Gerusalemme, Germano di Costantinopoli, Giovanni Damasceno, Anselmo, Bernardo, Bernardino, Tommaso e Bonaventura che la devozione a Maria è necessaria per salvarsi.
Hanno pure dimostrato che come è segno infallibile di riprovazione, al dire di Ecolampadio stesso18 e di alcuni altri eretici, il non avere stima ed amore per la Vergine Maria, così, all'opposto, è segno infallibile di predestinazione esserle interamente devoto.
[41] Le figure e le parole dell'Antico19 e del Nuovo Testamento lo provano, i sentimenti e gli esempi dei Santi lo confermano, la ragione e l esperienza l insegnano e lo dimostrano, il demonio stesso e i suoi satelliti, spinti dalla forza della verità, furono spesso obbligati, loro malgrado, a confessarlo.
Di tutti i passi dei santi Padri e dei Dottori, di cui ho fatto ampia raccolta20 per provare questa verità, ne riferisco uno solo, per non essere troppo prolisso: "Esserti devoto, o Vergine santa - dice san Giovanni Damasceno - è un'arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare"21
[42] Potrei qui riferire parecchi fatti comprovanti la stessa cosa. Ne ricorderò due soli.
Il primo è raccontato nelle cronache di san Francesco.22
Durante un'estasi, il Santo vide una grande scala che metteva in cielo e in cima alla quale stava la Vergine Maria.
Gli fu indicato che per giungere al cielo era necessario salire per quella scala.
2) L'altro è riferito nelle cronache domenicane.
San Domenico stava predicando il rosario nelle vicinanze di Carcassonne.
Quindicimila demoni che infestavano l'anima di un infelice eretico furono costretti, per espresso comando della Vergine santa, ad ammettere a propria confusione parecchie grandi e consolanti verità riguardo alla devozione verso di lei.
E ciò con tanta forza e chiarezza che, per poco che si sia devoti di Maria, non si può leggere senza versare lacrime di gioia tale episodio autentico e il panegirico che il demonio dovette fare controvoglia della devozione alla Vergine santissima.
[43] Se la devozione verso la Vergine santa è necessaria a tutti gli uomini, semplicemente per raggiungere la propria salvezza, essa è ancora molto più necessaria a coloro che sono chiamati ad una speciale perfezione.
È mio personale convincimento che nessuno possa giungere ad un'intima unione con Nostro Signore e ad una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la Vergine santa ed una grande dipendenza dal suo soccorso.
[44] Soltanto Maria ha trovato grazia presso Dio, ( Lc 1,30 ) senza l'aiuto di nessun'altra pura creatura. Soltanto per mezzo di lei hanno trovato grazia presso Dio quanti dopo di lei l'hanno trovata.
Soltanto per mezzo di lei la troveranno ancora quanti verranno in seguito.
Già piena di grazia quando fu salutata dall'arcangelo Gabriele, Maria ne fu ricolma con sovrabbondanza quando lo Spirito Santo stese su di lei la sua ombra ineffabile.
Poi crebbe talmente di giorno in giorno e di momento in momento in quella duplice pienezza, che raggiunse un grado di grazia immenso e inconcepibile.
Pertanto, l'Altissimo l'ha costituita unica depositaria dei suoi tesori e unica dispensatrice delle sue grazie, perché essa nobiliti, innalzi e arricchisca chi vuole, faccia entrare chi vuole nella via stretta del cielo, faccia passare ad ogni costo chi vuole per la porta stretta della vita, e a chi vuole conceda trono, scettro e corona di re.
Dappertutto e sempre Gesù è il frutto e il figlio di Maria.
Dappertutto Maria è il vero albero che porta il frutto di vita, la vera madre che lo genera.23
[45] Soltanto a Maria Dio ha dato le chiavi che introducono nelle stanze del suo amore, ( Ct 1,4 )24 con il potere di entrare nelle vie eccelse e più segrete della perfezione e di farvi entrare gli altri.
Soltanto Maria fa entrare nel paradiso terrestre i miseri figli di Eva l'infedele, perché in esso passeggino piacevolmente con Dio, ( Gen 3,8 ) si nascondano con sicurezza contro i loro nemici, si nutrano deliziosamente e senza più temere la morte del frutto dell'albero della vita e dell'albero della conoscenza del bene e del male e bevano a larghi sorsi le acque celesti della bella fontana che vi zampilla copiosa.
Dico meglio: essendo lei stessa questo paradiso terrestre o questa terra vergine e benedetta dalla quale Adamo ed Eva peccatori furono scacciati, vi lascia entrare solo quelli e quelle che vuole, per farli diventar santi.25
[46] Tutti "i più ricchi del popolo per servirmi dell'espressione dello Spirito Santo, secondo la spiegazione di san Bernardo cercano il tuo volto" ( Sal 45,13 ) di secolo in secolo e particolarmente le persone più ricche in grazia e in virtù saranno le più assidue a pregare la santa Vergine e ad averla sempre presente come loro perfetto modello da imitare e loro valido aiuto per soccorrerli.26
[47] Ho detto che ciò dovrà accadere soprattutto alla fine del mondo, e ben presto, perché l'Altissimo e la sua santa Madre intendono plasmare dei santi così eccelsi, da superare in santità la maggior parte degli altri santi, quanto i cedri del Libano sorpassano gli arbusti. Così fu rivelato ad un'anima santa, la cui vita è stata scritta dal De Renty.27
[48] Queste anime grandi, piene di grazia e di zelo, saranno prescelte da Dio per combattere i suoi nemici frementi da ogni parte.
Avranno una particolare devozione alla Vergine santissima.
Saranno rischiarate dalla sua luce, nutrite del suo latte, guidate dal suo spirito, sostenute dal suo braccio, custodite sotto la sua protezione, di modo che combatteranno con una mano e costruiranno con l'altra.
Con una mano combatteranno, rovesceranno schiacceranno gli eretici e le loro eresie, gli scismatici e i loro scismi, gli idolatri e la loro idolatria, i peccatori e le loro empietà.
Con l'altra edificheranno il tempio del vero Salomone e la mistica città di Dio, cioè Maria santissima, che i Padri chiamano Tempio di Salomone e città di Dio.
Con le loro parole e i loro esempi porteranno tutti alla vera devozione verso la Vergine, e ciò attirerà loro molti nemici, ma anche molte vittorie e molta gloria per Dio solo.
Così Dio rivelò a san Vincenzo Ferreri, grande apostolo del suo secolo, come questi fece capire in una delle sue opere.
E quanto sembra aver predetto lo Spirito Santo, con queste parole del Salmo: "… sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra. Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggirano vagando in cerca di cibo". ( Sal 59,14-16 )
Questa città, intorno alla quale si aggireranno gli uomini alla fine del mondo, per convertirsi e saziare la loro fame di giustizia, è Maria, chiamata dallo Spirito Santo città e rocca di Dio. ( Sal 87,3 )
Indice |
1 | L' espressione è di Pietro de Celles (+ 1183), PL 202, 714: "mària in latino, i mari e Maria" |
2 | VD 216 |
3 | VD 142 |
4 | Bernardino da Siena, Serm. de 12 Priv., 1-2, c. 8. SM 10. VD 141 |
5 | VD 141 |
6 | Francesco Poiré (1584-1637), della Compagnia di Gesù. Testo originale: La triple couronne de la bienheureuse Vierge Mère de Dieu…, Parigi 1630 |
7 | "L'immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria in anima e corpo, e dal Signore esaltata quale Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata col Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte" ( Lumen Gentium 59 ) |
8 | Questo testo sembra l'eco di un passo ecclesiale di S. CIPRIANO, De unitate Ecclesiae, 6, PL 4,519. Quando il Montfort, qui e altrove parla di predestinati, non intende certo avallare un dato sistema teologico circa la predestinazione; si riferisce, invece, al celebre passo della Lettera ai Romani ( Rm 8,28-30 ), dove S. Paolo parla di coloro che amano Dio e "che sono stati chiamati secondo il suo disegno". (Cf Grande Commentario Biblico, Oueriniana, n. 1239) |
9 | Le affermazioni del Montfort non devono essere intese come condanna indiscriminata dei cristiani di altre confessioni, i quali in buona fede omettono di essere devoti a Maria per mancata presentazione della presenza di lei nella storia della salvezza |
10 | VD 63-65 |
11 | VD 264 |
12 | "Tutti noi dunque che siamo uniti a Cristo e che, come dice l'Apostolo: "siamo membra del corpo di lui, della sua carne, delle sue ossa", siamo usciti dal grembo di Maria come un corpo unito al capo" ( Pio X, Ad diem illum laetissimum ) |
13 | SM 56 |
14 | Espressione cara al Montfort: AES 214, 226; SM 67; VD 119, VD 156, VD 164, VD 168 |
15 | S. Agostino, PL 40, 399; PL 40, 659-660 |
16 | VD 47-49 |
17 | "La Beata Vergine non ha avuto soltanto il supremo grado, dopo Cristo, dell'eccellenza e della perfezione, ma anche una partecipazione di quell'influsso, con cui il suo Figlio e Redentore nostro giustamente si dice che regna nella mente e nella volontà degli uomini" ( Pio XII, Ad caeli reginam ) |
18 | "È bene e vi esorto a farlo gareggiare nel lodare Maria a questo patto però: che si attribuisca a lei ciò che veramente le spetta e che da lei risaliamo a Dio stesso, largitore di ogni dono. Non voglio che si sottragga qualcosa al culto di Maria, ma soltanto che nulla si tolga al culto di Dio, cioè a colui che si deve onorare in spirito e verità. Mai si udrà dire di me lo spero nel Signore che io sia contrario alla Vergine: ritengo infatti che l'essere mal disposto verso di lei sia indizio certo di uno spirito reprobo " ( Giovanni Ecolampadio, La lode di Dio in Maria, Edizioni Monfortane, Roma 1983, p. 49) |
19 | Lumen Gentium 55 |
20 | Il Montfort si riferisce qui ad una sua voluminosa raccolta di note manoscritte, che contiene i riassunti dei libri da lui letti e la documentazione circa alcuni temi mariani e cristologici. Il manoscritto, chiamato tradizionalmente Cahier de notes, è conservato nell'archivio generale della Compagnia di Maria, Roma |
21 | "Tibi devotum esse, est arma quaedam salutis quae Deus his dat quos vult salvos fieri" ( VD 182 ) |
22 | I Fioretti, c. 10 |
23 | SM 70 |
24 | S. Giovanni della croce, Cantico spirituale B, strofa 26 |
25 | VD 261 |
26 | S. Bernardo (inter opuscula), Serm. 4 in antif. Salve Regina, PL, 184, 1073 |
27 | Il de Renty (1611-1649), amico intimo di S. Giovanni Eudes e di Boudon. L'anima santa di cui parla è Marie des Vallées, detta la santa di Coutances (1590-1656), figlia spirituale di S. Giovanni Eudes. Dai suoi scritti il Montfort trae l'idea dei tre diluvi e il paragone dei cedri del Libano per indicare i santi degli ultimi tempi. La visione del Montfort, tuttavia, è più positiva e sottolinea con motivazioni teologiche l'ufficio di Maria negli ultimi tempi. S. de Fiores, "Lo Spirito Santo e Maria negli ultimi tempi secondo san Luigi Maria da Montfort", in Quaderni Monfortani 4 (1986), pp. 3-48 |