Venerabile Fratel Teodoreto |
Nato a Terruggia ( Alessandria ) nel 1850 e morto a Torino nel 1922, era un umile frate laico, cuciniere di professione per molti anni presso famiglie nobili ed Istituti religiosi a Vercelli e a Torino.
A 50 anni, all'inizio del nuovo secolo e dopo la morte dell'anziana madre cui lo legava il dovere dell'assistenza, maturò il vecchio sogno di consacrarsi pienamente al Signore nella vita religiosa.
Chiese ed ottenne di entrare nel grande Ordine dei Frati Minori.
Da anni infatti, prima ancora di indossare il saio francescano, manifestava una forte spiritualità e zelo apostolico al suo paese prodigandosi come animatore e catechista in parrocchia.
Da quanto lui stesso lasciò scritto, ebbe anche le prime esperienze mistiche che diventeranno abituali una volta fattosi religioso, tanto che ben presto crebbe intorno a lui la fama di santità.
Molti, persino il Cardinale di Torino Agostino Richelmy, ricorreranno a questo semplice frate laico per avere consigli.
La sua fama giungerà a Roma dove lo stesso Papa Benedetto XV se ne interessò per tre anni fino cioè alla morte di entrambi nel 1922 a soli cinque giorni di distanza l'uno dall'altro.30
Fr. Teodoreto dal 1912 divenne dunque non solo l'amico di Fra Leopoldo, ma il costante punto di riferimento fino alla sua morte, scrivendone poi una voluminosa biografia31 definita, in una recensione di Fra Ceslao Pera O. P., "la vita di un santo scritta da un altro santo".32
Fr. Teodoreto evidentemente se ne schermirà parlando di eccessiva "turibolata che rompe la punta del naso e toglie la gloria a Dio".33
Fra Leopoldo asseriva di avere "locuzioni interiori", cioè comunicazioni da parte di Gesù e di Maria SS. rivolte a se stesso ma in buona parte mirate alle opere che Fratel Teodoreto andava via via sviluppando.
Questi "detti", così chiamati da Fra Leopoldo che regolarmente li trascriveva su quaderni, furono in seguito raccolti manoscritti in quattro volumi, più altri due volumi di lettere e scritti vari e conservati negli archivi dell'Unione Catechisti e della chiesa di Sant'Antonio da Padova a Torino.
Fr. Teodoreto credeva ciecamente alla verità di queste comunicazioni alle quali però, dopo la morte di Fra Leopoldo, protestava di attribuire una fede semplicemente umana, disposto a sottomettersi totalmente al giudizio della Chiesa.
Ma di fatto nell'organizzazione delle sue molteplici attività egli non muoveva passo senza l'approvazione "dall'alto" tramite la mediazione di Fra Leopoldo.
Com'era prevedibile, le reazioni, soprattutto tra i confratelli quando questi fatti vennero alla luce, furono diverse: da chi ne era affascinato a chi esternava critiche più o meno aperte, a volte con sorrisi e facili ironie.
Scrisse al proposito Fr. Giovannino Verri: "Basterebbe a caratterizzare il santo quella uguaglianza di animo anche in circostanze particolarmente difficili … sentendo giudizi tendenziosi sul conto suo o della sua opera o l'ironia sulle sue pie immaginazioni …".34
Dato l'importante ruolo di Fra Leopoldo nella vita di Fr. Teodoreto, è necessaria una ulteriore chiarificazione su questa figura abbastanza discussa.
Il 24 gennaio 1941, a 19 anni dalla morte, fu aperto presso la Curia Arcivescovile di Torino il Processo Ordinario per la Beatificazione e Canonizzazione di Fra Leopoldo che vide lo stesso Fr.Teodoreto come il primo e più autorevole teste con una lunga e particolareggiata deposizione.35
Conclusosi positivamente il 4 giugno 1943, gli Atti furono trasmessi in Vaticano alla Sacra Congregazione dei Riti in attesa del Processo Apostolico, ma qui l'iter subì una brusca battuta d'arresto, dopo il giudizio critico dei censori: la causa si arenò.
Alcuni anni dopo la chiusura temporanea della Causa di Beatificazione di Fra Leopoldo sopravvennero però due importanti eventi che dovrebbero fugare ogni dubbio su un punto tanto delicato, sgombrando il campo, se fosse necessario, da vecchi e mai sopiti pregiudizi nei confronti di Fra Leopoldo.
E questo a conferma che le vicende legate a lui e a Fr. Teodoreto dovrebbero continuare ad avere delle attuali applicazioni, non solo in ambito "lasalliano".
Il primo risale al 3 marzo 1990 quando, con il Decreto Pontificio di San Giovanni Paolo II sull'Eroicità delle Virtù, Fr. Teodoreto venne dichiarato "Venerabile".
I membri del processo Canonico giunsero a tale risultato dopo aver ben esaminato gli scritti, le opere, i contatti personali di Fr. Teodoreto che conducevano inevitabilmente alla figura di Fra Leopoldo.
Questa volta non fu sollevata alcuna obiezione sulla sua personalità.
Un secondo importante fatto avvenne nel 2012 quando Fra Pier Giuseppe Pesce, Vicepostulatore della Causa di Fra Leopoldo, chiese al Salesiano Prof. Don Ezio Risatti36 di effettuare una perizia psicologica ( cosa rara a oltre 60 anni dalla morte ) su Fra Leopoldo, partendo dai famosi "detti" e da quanto era stato scritto di lui: biografie e articoli vari.
La perizia di 30 pagine si concludeva con un giudizio ampiamente positivo e con queste testuali parole: "In conclusione di questo lavoro possiamo vedere come Fra Leopoldo non soddisfi nessuna delle condizioni richieste per diagnosticare un disturbo psichico che contempli allucinazioni uditive.
Come psicologo posso solo concludere che a Fra Leopoldo non può essere diagnosticato nessun disturbo mentale tale da generare allucinazioni di voci interiori".
Infine, a distanza di anni, la recente, quasi insperata notizia della possibile ripresa della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Fra Leopoldo.
Dietro prolungata richiesta e istanza della Provincia piemontese dei Frati Minori e del Vicepostulatore, la Congregazione per le Cause dei Santi ha autorizzato i censori teologi a riesaminare gli scritti del Servo di Dio Fra Leopoldo Musso.37
Dopo questa necessaria chiarificazione, si può riprendere il filo del racconto nella speranza di guardare ora alla figura di Fra Leopoldo con un po' più di fiducia se non di simpatia.
Indice |
30 | Lorenzo Cattaneo, Alla ricerca di Fra Leopoldo. Un Francescano Apostolo del Crocifisso, Edizione a cura della Casa di Carità Arti e Mestieri, 2005, pag. 110 e passim, in cui si narra del Cav. Achille Cavallotti latore a Benedetto XV dei detti di Gesù Crocifisso riguardanti il Santo Padre |
31 | Fratel Teodoreto F.S.C., Nella intimità del Crocifisso, a cura dell'Unione Catechisti, 3 edizioni 1944, 1958, 1984 |
32 | Fra Ceslao Pera, O. P., applica a Fr. Teodoreto il detto "la vita di un santo scritta da un altro santo" attribuito a San Tommaso quando vide San Bonaventura intento a scrivere la vita di San Francesco |
33 | Fr. Leone, op. cit., pag. 217 |
34 | Elio D'Aurora, op. cit., pag. 41 |
35 | Segnalazione di Fra Pier Giuseppe Pesce, OFM, Vicepostulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Fra Leopoldo |
36 | Don Ezio Risatti, Ex Allievo dell'Istituto La Salle di Torino, teologo, psicologo, psicoterapeuta e tuttora ( 2017 ) Preside dello IUS-To ( Istituto Universitario Salesiano Torino ) |
37 | Don Giuseppe Tuninetti, responsabile per le Cause dei Santi in Piemonte, in "Celebrazione dei Santi torinesi …", articolo pubblicato sul settimanale diocesano "La Voce e il Tempo" di domenica 30 ottobre 2016 |