Relatio et vota |
Le prove provengono dal processo informativo, svoltosi presso la Curia di Torino e che durò ben 16 anni ( 11-1-1961/31-1-1977 ).
Vi deposero 34 testi, dei quali 4 ex officio, tutti de visu.
Di essi 8 sono confratelli del Servo di Dio, 7 membri dell'Istituto secolare da lui fondalo; 1 vescovo, 5 sacerdoti e diversi laici.
Non vi sono dubbi sull'attendibilità dei testi, che appaiono degni di fede per la probità di vita, e dimostrano una buona conoscenza del Servo di Dio.
Alcuni sono anziani: 4 al di sopra dei 70 anni; 4 al di sopra degli 80; però il loro ricordo è chiaro e sicuro.
Circa il contenuto, il Promotore Generale della Fede, nel suo Votum del 27-1-1983 ( pp. 7-8 ), aveva rilevato la scarsità delle notizie sull'infanzia del Servo di Dio.
Il Relatore rileva:
« ... sebbene sulla gioventù del Servo di Dio non siano state ritrovale ulteriori informazioni, ci siamo convinti che è assolutamente impossibile trovare tali informazioni.
D'altronde non c'è il benché minimo sospetto che il Servo di Dio possa aver commesso nella sua gioventù atti contrari alla sua fama di santità, visto che lui era un nomo tanto sincero e semplice, di carattere molto limpido» ( Presentazione, pp. 1-2 ).
Si può aggiungere che degli 83 anni di vita ben 67 il Servo di Dio li ha vissuti in Religione; si dispone quindi di un tempo molto lungo per il quale, attraverso le deposizioni processuali, si conosce l'esercizio delle virtù.
Del resto dei primi 16 anni trascorsi nel mondo, pur non avendo molte e del tagliate informazioni, resta valido l'assioma: « memo malus nisi probetur ».
Non mi soffermo nell'esame delle singole deposizioni dei testi.
Il Relatore ne fa una valutazione critica, serena ed obiettiva, alla quale rimando ( cfr. Relazione, pp. 8 ss. ).
Egli affronta i vari problemi, che le deposizioni suscitano, e ne da la spiegazione.
L'apparato probativo, integrato dal nuovo Summarium documentorum e dalla Novissima esposizione della vita..., mi pare sufficiente per un giudizio ad effectum de quo agitur.
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