Relatio et vota |
Nelle deposizioni processuali viene attestata la fama di santità, che circondò il Servo di Dio in vita, in morte e dopo morte: una fama genuina, spontanea, diffusa nel suo paese e nei vari luoghi in cui soggiornò, presso quelli che lo avvicinarono o ebbero modo di conoscerlo.
Tale fama esplose, dopo la morte, durante i funerali, ai quali partecipò una moltitudine di persone, ed è cresciuta successivamente, estendendosi anche in luoghi lontani da Torino.
Molti visitano il suo sepolcro e si rivolgono alla sua intercessione, per ottenere favori da Dio.
Come fondamento di questa fama di santità i testi indicano l'esercizio costante e non comune delle virtù da parte del Servo di Dio.
Molte testimonianze sono raccolte nell'Informatio ( pp. 62 ss. ) e nel Votum del Promotore Generale della Fede ( pp. 10 ss. ).
Infine una conferma della fama di santità si ha anche nelle 36 Lettere Postulatorie.
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