L'ideale cristiano e religioso |
6 - Unirci fin da quaggiù a questo cantico è dunque entrare nel pensiero eterno.
Sì, sia benedetto il Padre Eterno che ci ha chiamati a sé da tutta l'eternità, per renderci suoi figli e farci partecipi della sua vita e della sua beatitudine; che, per effettuare i suoi disegni, ci ha dato in Gesù Cristo tutti i beni, tutte le ricchezze, tutti i tesori, in modo che " nulla ci manca in Lui ".
Ecco il disegno divino - Tutta la nostra santità consiste nell'approfondire, alla luce della fede, questo Sacramentum absconditum, l'idea intima di Dio, e nell'entrare nel pensiero divino effettuando in noi l'economia eterna.
Seguiamo questo pensiero divino, il quale vuole che noi troviamo la nostra santità nella nostra conformità a Gesù Cristo.
Noi piaceremo al Padre Eterno soltanto se Egli riconoscerà in noi i lineamenti di suo Figlio.
Bisogna che siamo, per la grazia e le nostre virtù, talmente identificati con Gesù Cristo, che il Padre, guardando le anime nostre, ci riconosca come suoi figli, vi si compiaccia, come faceva contemplando Gesù Cristo sulla terra.
Gesù Cristo è il suo Figliuolo diletto, e in Lui noi saremo colmati di tutte le benedizioni, che ci condurranno alla pienezza della nostra adozione nella beatitudine celeste.
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