L'ideale cristiano e religioso

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Gesù Cristo artefice della nostra Redenzione e tesoro infinito delle nostre grazie

1 - L'imitazione di Gesù Cristo nel suo stato di grazia e nelle sue virtù costituisce la sostanza della nostra santità; ma la creatura può pretendere di riprodurre in sé le linee del Verbo Incarnato, di partecipare alla sua vita?

Trova essa la forza di seguire questa via unica che conduce al Padre?

Sì: la rivelazione ci dice che noi troviamo questa forza nella grazia che le soddisfazioni di Gesù Cristo ci hanno meritata.

Il nostro Dio fa tutto con saggezza perché è la Saggezza infinita.

Poiché il suo eterno pensiero è di renderci conformi all'immagine di suo Figlio, siamo certi che ha subordinato, allo scopo di questo disegno ineffabile, dei mezzi di una potenza infallibile.

Non soltanto noi possiamo tendere alla realizzazione dell'ideale divino in noi, ma Dio stesso ci invita: Praedestinavit nos conformes fieri imaginis Filii sui.

Egli vuole che riproduciamo in noi stessi, benché non lo possiamo fare che in misura limitata, i lineamenti del suo beneamato Figliuolo.

Desiderare di riprodurre questo ideale, non è né orgoglio né presunzione, ma una risposta al desiderio di Dio stesso: Ipsum audite.

Basta soltanto che impieghiamo i mezzi che Egli stesso ha fissati.

Gesù Cristo non è soltanto l'esemplare unico ed universale di ogni perfezione: è anche la causa soddisfattoria e meritoria, la causa efficiente della nostra santificazione.

Gesù Cristo è per noi sorgente di grazia, poiché, avendo pagato tutti i nostri debiti alla giustizia divina, per mezzo della sua vita, della sua passione e della sua morte, ha meritato pure di distribuirci ogni grazia: Causa satisfactoria et meritoria.

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